Mafalda Minnozzi è un’Artista internazionale, conosciutissima in Brasile. Il suo ultimo disco è Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz (Deluxe Special Edition), creato insieme a musicisti di altissimo livello. La Minnozzi ci parla di questo e anche di altro in questa intervista.
Ciao Mafalda, come è nata la tua passione per la musica?
Caro Stefano, innanzitutto ti ringrazio per l’attenzione che mi hai dedicato e per la sensibilità rivelata dalle tue domande.
La passione per la musica è nata con me. Mia mamma racconta che ero una creatura molto agitata persino mentre mi portava in grembo. Quando lei però si metteva ad ascoltare le sue cantanti preferite, Edith Piaf, Caterina Valente e Milva, io mi calmavo immediatamente. Non poteva certo prevedere che in quel modo stava alimentando una passione che sarebbe diventata lo scopo della mia vita. Ricordo che fin da piccolissima ero sempre intenta a studiare la maniera per riuscire a raggiungere il mio sogno: quello di cantare per la gente, di trasmettere la mia gioia e la mia allegria a quante più persone possibili. A distanza di tanto tempo e con 35 anni di carriera, quella passione è ancora intatta e la sua forza alimenta il mio corpo e la mia anima. La mia dedizione alla musica e all’arte ha richiesto sacrificio, determinazione, disciplina e tante rinunce sul piano affettivo. Ma rifarei tutto il mio percorso e continuerò a camminare verso altri palcoscenici, verso nuovi incontri, collaborazioni e viaggi, verso ore di prove e giornate intere da passare in studio di registrazione. Chissà quanto lontano ancora mi spingerà questa passione.
Sensorial – Portraits in Bossa & Jazz (Deluxe Special Edition), questo il nome del tuo ultimo disco. Come lo presenteresti al pubblico?
È un ventaglio di colori iridescenti e vivaci, naturali e limpidi. Durante l’ascolto dei 15 brani, tutti i sensi ne vengono stimolati. Lo sguardo raggiunge spiagge paradisiache e il nostro ascolto trova nuove dimensioni. Anche la pelle traspira passione e si apre spontaneamente all’emozione. Si percepisce che le parole del canto sono sublimi, sapientemente scritte da anime gentili ed innamorate dell’amore. Ascoltando SENSORIAL è possibile perdersi in un mondo spesso sognato e spingere l’immaginazione con il fiato sospeso fino a sentire profumi esotici e gradevoli fragranze. Consiglio di ascoltarlo così, come è stato pensato, una canzone dietro l’altra, nella sua scaletta originale, sentendo in bocca il gusto del lime, del cocco e del “vatapà”.
Per questo progetto ha lavorato insieme ad Artisti importantissimi, come è stato collaborare con loro?
Ho sempre desiderato confrontarmi con personalità musicali che rappresentassero, nella mia visione, l’arte e la pura bellezza dell’estetica musicale. Ed è questo che ho fatto durante tutti i miei anni trascorsi registrando in studio, realizzando arrangiamenti, concerti e soprattutto plasmando uno stile musicale proprio che concentrasse tutte le mie esperienze e competenze. Posso dire che ho avuto la fortuna di incontrare collaboratori straordinari, ma è altrettanto vero che ho sempre dato ascolto al mio intuito musicale. Così, quando sono arrivata a condividere queste esperienze così uniche ed irripetibili, ho bevuto assetata alla fonte. Tutti gli artisti con cui ho collaborato hanno contribuito a rendermi l’artista che sono oggi. Ho goduto del loro sapere, del loro talento, della loro esperienza e soprattutto della loro generosità. Sono sicura che anch’io ho lasciato nei loro cuori la bellezza ed il valore dell’incontro, atto a sommare ed ad arricchire.
Come ti definisci come Artista?
Sono un’artista libera, sincera ed originale. Ho il cuore gonfio d’amore e trovo straordinario che posso condividerlo attraverso il canto con tante persone disposte ad uno scambio sincero di emozioni e di affetto. Sono un’artista che ha stretto un patto con la propria professione, a cui mi sento impegnata con assoluto fervore e sono mossa dalla certezza che anche il mio microscopico apporto possa aiutare il mondo a girare meglio
“Le canzoni scelte rispecchiano perfettamente il flusso di sensazioni che crea in me la musica brasiliana: qualcosa di fisico e spirituale che va oltre il canto. È come una danza vocale che coinvolge realmente tutti i sensi e, forse, i cinque sensi conosciuti non sono sufficienti a esprimere l’energia.” Queste sono alcune delle tue parole sul disco, che per me è molto di più di un progetto musicale…
È verissimo, è un progetto di vita e sono felice che lo hai percepito.
Progetti per il futuro?
Se solo riuscissi a fermare i miei pensieri e sapere como posso riprendere fiato! Vive un urgenza dentro di me che non riesco a contenere nè descrivere. Vorrei confrontarmi con il repertorio di Gardel e Astor Piazzolla, accompagnata al piano dal mio amico Hugo Fattoruso a Montevideo. Vorrei dormire a casa degli eredi di Violeta Parra, a Santiago del Cile e cantare le sue canzoni. Vorrei continuare poi con un progetto dedicato ad Amalia Rodrigues e portare il fado verso il jazz chiedendo aiuto al mio amico Mario Pacheco, a Lisbona. Mi piacerebbe terminare un album che ho iniziato l’anno scorso con alcune leggende del jazz newyorchese come Gene Bertoncini. Ma per ora devo accontentarmi di veder nascere i miei tre lavori discografici di quest’anno appena iniziato di cui non ti rivelerò nemmeno una virgola e sai perché? Perché ora termino l’intervista e vado a riascoltare questa meraviglia che è SENSORIAL, che mi rende tanto felice ed è il mio straordinario presente. Grazie per l’intervista.
Stefano Duranti Poccetti