Una vita poliedrica quella di Pino Alunno (Roma, 1956), passata tra sport, il basket, e il suo amore per i cavalli. Un altro suo grande amore è quello per la scrittura, in particolare per la poesia ed è per questo che nel corso del 2020 è giunto alla pubblicazione di Leggimi ancora, volume di poesia di centoquarantacinque pagine pubblicato dalla Colosseo Editore di Andrea Menaglia, che porta la prefazione di Claudio Icardi, il quale così si esprime a riguardo: “Sono versi pieni di malinconia per quell’inesorabile scorrere del tempo, anche se il rimpianto viene definito ‘inutile’./ Meglio di ogni altra cosa, la sabbia di una clessidra testimonia quanto sia lontano quel bimbo cambiato dalla vita, enigma difficile ed irrisolto.”
La poesia di Alunno parla di esistenza e ricordo; parla della fragilità umana, facendolo in modo molto delicato, come avviene per la lirica dedicata al campione Marco Pantani: “Sale, s’impenna rabbiosa,/ elegante, superiore, veloce scende/ tra tornanti e torrenti,/che passando veloce/li scorgi d’acqua purissima formati,/mentre la notte li ricordi di sangue formati./Gioie profonde regali agli animi,/vedendoti/si innamorano e piangono di gioia./Un pianto che fa bene, rinfranca, dà conforto;/ non come il/ solitario e inascoltato,/ perso, chiuso dentro una camera,/che sa di condanna/che sa di ipocrisia,/più della morte fa male/quando l’animo è nobile. È un brano dalla citata poesia, dove l’Autore dà sfogo a una sua grande passione, che è quello per lo sport. In questo caso dedica una poesia a uno sportivo ingiustamente colpevolizzato, infangato dai media e che per questo è arrivato a una triste fine. Ma le sue gesta rimarranno immortali.
Leggimi ancora è un invito a non smettere mai di sfogliare i libri, dove, come in questo caso, le pagine non sono solo pagine, ma brandelli di vita, in cui vivono avventure, emozioni, ricordi, che l’Autore vuole condividere coi propri lettori educati alla sensibilità.
Stefano Duranti Poccetti
