“Lisistrata”

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Stefano Artissunch traduce e riscrive una nuova “Lisistrata” perfetta su misura per Gaia De Laurentiis che ne sublima la trama. La nuova ambientazione non è più nel 411 Avanti Cristo come testimonia Aristofane, ma in Germania nella repubblica di Weimar. Lo spettacolo è un apogeo di colori ma con un bianco sempre dominante. La trama ricalca in modo ironico la sorgente del commediografo greco che malgrado il passare dei secoli si dimostra sempre più attuale. Lisistrata con caparbietà propone a tutte le donne ateniesi di ricattare i propri mariti ed amanti. Nessuna di loro si concederà sessualmente fino a che continuerà la guerra contro Sparta. Ben presto lo sciopero del sesso ha un enorme successo tanto da coinvolgere anche le donne spartane. A tratti la drammaturgia è ingemmata da scene strabilianti dove gli inseguitori si trasformano in inseguiti. Alcune sequenze teatrali si avvicinano molto a sequele cinematografiche che ci fanno ricordare il mai dimenticato cinema privo di sonoro. Il tutto è una meravigliosa creazione di un genio del teatro come Stefano Artissunch, per l’occasione in duplice veste di regista e di attore. Gaia De Laurentiis da perfetta Lisistrata vive la forza e le paure dell’eroina ateniese. L’apice della commedia è la conquista delle donne dell’acropoli dove sono deposti i forzieri di denaro che servono a finanziare gli sforzi bellici. Le donne lottano per impedire ai propri uomini di morire per una guerra non voluta. Contemporaneamente anche le spartane si stanno comportando nel solito modo. Gaia De Laurentiis con un toccante monologo riesce a piegare al suo volere sia gli ambasciatori ateniesi che quelli spartani. I delegati convinti dalla donna firmano una convincente pace per entrambi. Ottima l’interpretazione di Gaia De Laurentiis che entra dentro l’anima di Lisistrata. Un grande ed istrionico Stefano Artissunch, uno splendente e bizzarro Stefano Tosoni ed un abile Gian Paolo Valentini sono determinanti nell’impreziosire la drammaturgia. L’eccellente epilogo è animato da angosciose voci fuori campo che leggono lettere di soldati in partenza verso i fronti del primo conflitto mondiale. Le loro semplici parole lasciano trapelare il triste presagio di un non ritorno. Le loro ansie ci fanno capire che l’uomo non è mai cambiato e le guerre continueranno sempre a segnare col sangue il triste destino di tutti i popoli.

Giuliano Angeletti

 

“Lisistrata”
da Aristofane
con Gaia De Laurentiis
e con Stefano Artissunch, Stefano Tosoni,
Gian Paolo Valentini ed un coro di 14 pupazzi
Regia di Stefano Artissunch
scenografia Stefano Artissunch e Francesco Cappelli
costumi Maria Amurri
luci Giorgio Morgese

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