Ricominciare con la qualità per risorgere

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Come ripartiremo finito tutto questo?

Ripartiamo non solo da quello siamo, ma soprattutto da quello che siamo stati. Adesso è venuto il tempo di lasciare spazio alle persone che valgono, è venuto il tempo della meritocrazia e della qualità, se non vogliamo sprofondare ulteriormente. Allora ripartiamo dal nostro immenso passato, non dimenticando mai che, anche se oggi agli occhi di qualcuno la nostra Italia è divenuta piccola, una volta è stata GRANDE!

Ricominciamo dai grandi Maestri della pittura, della scultura e dalla tradizione della Commedia dell’Arte: l’abbiamo dimenticata, quando invece il più grande drammaturgo comico di tutti i tempi, Molière, la fece sua, realizzando pièce immortali – del resto abbiamo dimenticato i capolavori di Eduardo e la commedia all’italiana di Monicelli e con loro tutta la spinta neorealista di Zavattini, Bernari, Pasolini. Ricominciamo dall’opera lirica, che noi, ricordiamolo, abbiamo inventato! Come del resto abbiamo inventato la musica e la grande statua di Arezzo dedicata a Guido Monaco dice tutto.

Dante, Petrarca, Cavalcanti… signori, rammentiamolo, i più grandi poeti dell’antichità sono nostri e se c’è il sonetto è perché c’è l’Italia. Ricominciamo anche dall’Arte culinaria se vogliamo, ma proteggendo i nostri prodotti, come fanno i francesi, perché nessuno utilizzi il nostro nome a sproposito. Ricominciamo anche dalla scuola, ma che non sia una scuola per pappagalli, ma che insegni la critica e chi siamo veramente, non fermandosi alla lezioncina, ma andando oltre, verso la scoperta profonda delle radici di un grande Paese.

“L’italia è copiata in tutto il mondo”, “l’Italia è madre della cultura mondiale”, “Siamo un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori”. Sono cose che pensiamo e che affermiamo continuamente, ma le parole non bastano, no, non bastano per risorgere. Per risorgere ci vogliono i fatti e soprattutto la qualità, che possiamo trovare nel nostro passato, nella nostra tradizione, per creare un presente nuovo, un futuro nuovo, senza mai perdere di vista quello che accade fuori dai confini, ovvio, ma smettendo d’imitare ciò che non siamo, s-naturalizzando il nostro spirito e il nostro sangue. Ricominciamo Italia e battiamoci affinché sia il meglio a regnare.

Stefano Duranti Poccetti

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