“L’angelo e il Dio ignorante” un romanzo di Ignazio Pandolfo che “scava negli abissi del profondo” ai tempi della pandemia

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Venerdì 9 aprile la biologa e scrittrice Valeria Micale ha presentato l’anteprima del romanzo “L’angelo e il Dio ignorante”, ultimo lavoro di Ignazio Pandolfo edito da Bookabook, casa editrice che pubblica opere attraverso il crowdfunding in streaming sulle pagine Facebook e YouTube del sito di diffusione artistica Suggestioni Press, che ha raggiunto più di 200 utenti, a cui si sono aggiunte oltre 70 visualizzazioni sul canale youtube nel week end.

Numeri importanti per il romanzo inserito in un progetto editoriale ambizioso di crowdfunding, quindi non ancora pubblicato in forma cartacea o e-book, ma disponibile alla prenotazione sul sito della casa editrice Bookabook.

Lo scritto è già entrato nella seconda fase dell’operazione editoriale, avendo superato in soli 15 giorni le 200 copie prenotate. Strategia innovativa, il crowdfunding che punta sulla capacità dello scrittore di fidelizzare un ampio pubblico, oltre quello dei lettori abituali, soprattutto attraverso il Web; raggiungendo tale obiettivo attraverso le anteprime sull’opera con lo scopo di instaurare con i potenziali acquirenti un dialogo continuo su tematiche e contenuti portanti.

L’evento che ha suscitato l’interesse di giornalisti e seguaci del noto scrittore, è stato moderato e condotto dal giornalista Marco Bonardelli che ha definito lo scritto un’opera variegata dal taglio cinematografico per atmosfere, intrecci e colpi di scena.

Il romanzo di Pandolfo si inserisce nel filone distopico, e sembra sfuggire alla collocazione in un genere specifico, inglobandone vari, senza che uno prevalga in modo esclusivo sugli altri. Come ha raccontato lo scrittore nel manoscritto il lettore è immerso in una miscela di: horror, thriller o cyberpunk, fantascienza che lo conducono verso la Science Fiction, il suo primo vero amore letterario per la possibilità di offrire allo scrittore maggiori spazi creativi tanto nell’ambientazione quanto nella descrizione dei personaggi e, della storia narrativa.

“L’angelo e il dio ignorante” si discosta infatti dai romanzi precedenti della tetralogia di Chicago, più vicini al thriller, per riprendere le fila del primo romanzo “Viaggio al fondo del diluvio”, più vicino al distopico.

Come ha dichiarato lo scrittore: “Nella fantascienza è come andare in bici: ci si può fermare, scendere e camminare a piedi, o tornare indietro; si può entrare in un senso unico, o passare col rosso, si può fare ciò che si vuole”. Quindi si può anche andare oltre, spingersi in territori inesplorati: negli spazi di un futuro in cui prende forma ciò che il nostro presente contiene in potenza. È proprio in questo futuro che si colloca la storia di Liam, clone di un individuo malato, che per una felice intuizione del suo artefice non è solo una copia fisica di un’altra persona, ma ha in sé i germi di una struttura subcoscienziale, tanto individuale che collettiva.

Pandolfo su di lui ha dichiarato: “Liam, che è una sorta di tabula rasa coscienziale, ha in sé le potenzialità per interfacciarsi con le vicende che gli accadranno e, che lo faranno maturare, apprendere, e trasformarsi piano piano da essere artificiale a creatura sempre più umana, fino a diventare identico dal punto di vista psichico ad un uomo reale, vero”.

La dott.ssa Micale ha definito tale manoscritto come un’opera avvincente, per dinamicità e colpi di scena, tesa a sollecitare importanti riflessioni su tematiche più che mai attuali e molto sentite nel periodo storico complicato e difficile che stiamo vivendo.

Il viaggio formativo di Liam diventa metafora dell’uomo e degli interrogativi esistenziali che si pone. Il protagonista vaga alla ricerca della sua copia originale, e passando per “il ghetto”, conosce il male e la sofferenza, ma anche il bene e l’amicizia, e come tutti gli esseri umani si pone dei perché, compreso quello della fine. Tante quindi le tematiche che rendono lo scritto di Pandolfo un libro da leggere e approfondire, motivo di arricchimento personale per le molteplici fonti di ispirazione alla base, che partendo dalla medicina e dalla biologia vanno a toccare l’etica, la religione, la psicanalisi; ma anche le arti figurative e persino il cinema.  La conoscenza di Liam, fa valicare la nostra mente al di là di qualsiasi tipo di confine logico e, ci avvicina empaticamente a lui, perché mai come oggi gli interrogativi che si fa Liam sono quelli che soprattutto dopo la pandemia ci poniamo anche noi quotidianamente.

Noi di corrieredellospettacolo.net abbiamo chiesto allo scrittore quale fosse stato il processo creativo del suo romanzo. Pandolfo ha raccontato:” Il processo creativo dell’elaborazione di questo romanzo è iniziato tanti anni fa e, a quei tempi il manoscritto portava il titolo de “Il Committente”. Poi mi distolsero da questo titolo, non piaceva e lo modificai subito. Posso dirvi con chiarezza che è certamente un romanzo che ha avuto varie vicissitudini: è stato rifiutato da diversi editori, con differenti motivazioni, tra cui mi dissero che questo romanzo sarebbe andato benissimo se fosse stato scritto da uno straniero come un giapponese o un americano. Dopo tutti questi rifiuti, riposi il mio romanzo in un cassetto e, iniziai a scrivere romanzi thriller.

Un bel giorno scoprii la soluzione del crowdfunding  che abbracciai con entusiasmo e, decisi di riaprire quel cassetto ed estrarre subito il mio manoscritto. Risistemai subito il romanzo e finalmente oggi sono qui con voi in attesa di farvi leggere il mio tanto atteso libro “L’angelo e il Dio ignorante”.

Daniela Di Genova

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