Corriere dello Spettacolo

Corto Maltese al 55° Festival teatrale di Borgio Verezzi

Savona. Nuove anticipazioni sul calendario estivo del 55° Festival di Borgio Verezzi: dopo la conferma di Anna Mazzamauro, Paola Quattrini e Paola Barale, sappiamo che, per la prima volta, sul palco di piazzetta Sant’Agostino comparirà il celebre personaggio di Hugo Pratt nello spettacolo “Corto Maltese e la ballata del mare salato”. Sotto la regia di Igor Chierici e Luca Cicolella, il titolo segna anche il gemellaggio con il 58° Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo, nell’imperiese (a Verezzi andrà in scena in prima nazionale venerdì 6 e sabato 7 agosto, a Cervo venerdì 13 agosto).

L’annuncio è stato ufficializzato durante la seconda conferenza stampa dedicata, che si è svolta presso la Fondazione De Mari di Savona, con alcuni interventi in sala e altri in collegamento on line. La scelta della location non è casuale. La Fondazione del presidente Luciano Pasquale tutti gli anni destina un premio per l’attore o l’attrice emergente che si sia particolarmente distinto durante la prestigiosa rassegna e, per il 2020, la scelta è caduta su Alessandra Ferrara, lo scorso luglio al fianco di Rocío Muñoz Morales e Paolo Conticini per la prima nazionale di “Parlami d’amore, Mariù” (produzione Corte Arcana, regia di Francesco Bellomo). Questa la motivazione: “Nello spettacolo, la giovane e talentuosa ha interpretato con significativo temperamento quattro personaggi, due dei quali antitetici, come Anita la partigiana e Claretta la fascista, portati sulla scena con passione e con dovizia di sfaccettature”.

Nel suo intervento, Renato Dacquino, sindaco di Borgio, dopo i ringraziamenti di rito ha fatto un accenno alla prossima scadenza del suo secondo mandato. “E allora cosa occorre fare a questo punto? Tirare i remi in barca e fare un bilancio?”, si è chiesto. No di certo. Occorre puntare sull’orgoglio del territorio e su un calendario sempre più “stimolato dalle istituzioni”. La bellezza del Festival comincia nella fase dell’accoglienza, e su questo è il paese che deve sapersi confrontare. In pratica, anno dopo anno, ha affermato, la rassegna “insegna a vivere meglio”.

Anche il vicesindaco Maddalena Pizzonia ringrazia, con la Fondazione, tutti gli sponsor che permettono lo svolgimento della manifestazione. Calca sull’importanza delle piazze pubbliche, disseminate per tutto il Paese (belle come piazzetta Sant’Agostino, culla del Festival), che altrimenti, senza questi eventi che le valorizzano, potrebbero cadere nell’oblio. “Dopo l’esperienza dello scorso anno – ha dichiarato – siamo più forti, ben consci delle nostre capacità, e possiamo andare avanti, anche perché alle nostre spalle ci sono 54 anni di storia del Festival”.

Stefano Delfino, direttore artistico del Festival, indica le date in cui si svolgerà la Rassegna: da venerdì 9 luglio a domenica 22 agosto, per 13 spettacoli di cui 11 in prima nazionale. Poi ricorda come nacque, informalmente, l’evento legato a Corto Maltese. La proposta fu un’idea di Sonia Asteggiante, sua moglie, dopo la visione di uno spettacolo di Chierici e Cicolella all’Isola delle Chiatte, al porto antico di Genova. A loro parve che Chierici fosse titubante, ed è felicissimo che ci abbia ripensato. Infine un commento scherzoso sulle ultime 3 vincitrici del premio De Mari: “Sono tutte donne, noi le quote rosa le abbiamo rispettate”.

“Un’emozione unica. Sono onorata”, dice Alessandra Ferrara in merito al premio De Mari, che riceverà dalle mani del presidente Pasquale in una serata del calendario estivo. Ferrara è stata protagonista di puntata nella serie televisiva “Don Matteo”, sul palco nel cast di “Liolá” di Pirandello, al cinema nel film “Polvere” di Giulio Base. Di Verezzi ha un ricordo “magico”, anche per il luogo così suggestivo. Descrive “Parlami d’amore, Mariù” come un excursus su certi aspetti della storia d’Italia tra gli anni ’20 e “Sanremo 1960” e, sullo sfondo, la musica italiana con le 10 canzoni più belle di Cesare Andrea Bixio.

Walter Norzi, presidente della Commissione artistica del Festival di Cervo, si sofferma sul “lavoro fatto tutti i giorni, con passione”. Il Festival di musica da camera si svolgerà dal 2 luglio al 27 agosto. La cosa più importante, dice, è la collaborazione sempre più legata al territorio, se no si riduce a una manifestazione per turisti. E, per i grossi nomi a livello artistico che sia Cervo che Verezzi ospitano, occorre un’accoglienza adeguata che spinge a puntare sempre più in alto. La squadra di lavoro ha infatti questo obiettivo, su cui tutti convergono.

Interviene anche Chierici, che ringrazia tutti coloro che supportano l’arte in questo momento così complicato. “Non ci siamo mai fermati – dice – nonostante il periodo di stallo”. Poi risponde a Delfino, in merito alla sua titubanza. “Restio? No, ma Corto Maltese presentava delle difficoltà perché è al limite dell’iconografico”. Una cosa, spiega, è dover fare drammaturgia su personaggi dell’immaginario collettivo, come Ulisse (di cui nessuno può mostrare una foto), una cosa è pensare a Corto, che è ben tratteggiato. Ricorda che lui e Cicolella, con i loro spettacoli fortemente intrisi di note, “sono quelli che hanno fatto incontrare Verezzi e Cervo”. Anche questo nuovo titolo “sarà un connubio fra prosa e musica, eseguita dal vivo, e che accompagnerà Corto e il pubblico attraverso i mari, con Rasputin e tutti i gli altri personaggi. I suoni delle marimba e delle percussioni africane muoveranno la narrazione al ritmo tribale delle popolazioni indigene, immergendo la storia nel cuore della vicenda; e i delicati fiati Shakuhachi e le arcate del violoncello accompagneranno le vicende dei protagonisti. L’idea registica è di rappresentare un racconto epico alla stregua di un film d’azione. Corto Maltese rivivrà le sue eroiche avventure senza perdere l’autenticità, con indosso l’immancabile cappello e il cappotto”.

Cicolella, pugliese trapiantato, riconosce che il Festival di Borgio sia stato per lui e Chierici un “trampolino di lancio”: erano stati nel cast di Jury Ferrini nella goviana “Colpi di timone” al 48° Festival di Borgio. Poi, con “La leggenda di Moby Dick” (nella foto) dell’estate 2018, i registi Chierici e Cicolella avevano ricevuto la menzione speciale del Premio Camera di Commercio Riviere di Liguria. “Sono orgoglioso del gemellaggio fra Borgio e Cervo, perché il pubblico dei due Festival è abituato a grandi nomi”. Rispetto agli altri anni, ci sarà da superare una sfida in più ma, d’altronde, questo è il loro obiettivo: con ogni spettacolo, aumentare un pochino il livello. E poi, ovvio, “arrivare con la storia e il cuore dei personaggi nel cuore del pubblico”.

In collegamento anche il grafico Sergio Olivotti, che presenta il suo bozzetto per il Festival 2021, e che interviene esprimendo la sua soddisfazione per aver preso in mano “il timone” dopo il grande Lele Luzzati. Gli piace collaborare col Festival anche per il rapporto con il sindaco Dacquino che definisce “fantastico, intelligente” e, soprattutto, incline all’umorismo. “Bello – dice – che in questo cartellone ci sia sempre spazio per la commedia”. Il poster che viene mostrato è in bianco e nero (non in onore della Juventus, precisa), con una pluralità di significati che ne aumentano lo spessore. In pratica, ci sono omini instabili per il momento difficile che stiamo attraversando, e che si danno una mano verso l’alto. Il significato rimane aperto e la conclusione evocata “è più un punto di domanda, e non certo un punto esclamativo”.

Il calendario definitivo sugli appuntamenti della 55ma Rassegna sarà comunicato nel giro di un mese.

Laura Sergi

Exit mobile version