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BOOM: A TU PER TU CON ARCHITETTO

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Oggi incontro e intervisto Architetto, nome d’arte di Nicola Nobile. Nicola ha 26 anni ed è veramente un architetto. Crescendo cerca di convivere con le sue oscurità nate da un’infanzia turbolenta nelle periferie romane. All’età di 21 anni sceglie di partire per il Sud America cercando risposte e barcamenandosi tra ostelli e lavori di fortuna. Tornato in Italia quel bagaglio di nuove esperienze si fonde con le sue oscurità. Tutte le immagini della sua vita sono state raccolte in un diario privato fatto di musica. Quella musica che è sempre stata valvola di sfogo, ora ha trovato una sua dimensione. Nel 2019 decide di uscire dalla sua cameretta e di condividere le sue paure e debolezze con gli altri ed inizia un percorso che lo porterà a dar vita al progetto Architetto. I testi musicali sono delle intime interpretazioni di ciò che Architetto ha visto e vissuto nel corso delle sue esperienze “senza troppe pretese e sovrastrutture, senza troppi schemi”. Il 22 aprile 2021 lancia in radio e in digitale Boom (Rumore di Zona/The Orchard) il suo primo singolo, che vuole essere un inno all’amicizia e alla libertà.

Ciao Nicola, benvenuto al Corriere dello Spettacolo, ti faccio i complimenti per “Boom” (prodotto da Marta Venturini e Bodalicious Collective e registrato allo Studionero di Roma), brano che segna proprio il tuo debutto discografico, e iniziamo da questo, parlami di “Boom”?

“Boom” è una canzone che racchiude delle immagini legate a un periodo un po’ incasinato, dove il filo conduttore che mi ha tenuto in vita sono stati gli amici, le persone che ti sono vicine in quei momenti in cui non ce la fai più. Momenti in cui c’è stata anche la chitarra e la possibilità di scrivere una canzone che è stata liberatoria per me, un vero e proprio boom.

Come è iniziata la tua esperienza con la scrittura?

La mia prima esperienza è stata intorno ai 12 anni, quando ho iniziato a fare un corso di chitarra classica. Ho iniziato a scrivere qualcosa, ma cose da bambini. Non avevo in testa di far il cantante o l’artista. Quello che scrivevo era qualcosa di personale e lo tenevo per me. Dopo molti anni un mio carissimo amico – che poi è il mio manager – Manuel Felicetti, mi ha detto che c’era un qualcosa, musicalmente parlando, da costruire, perché c’era un potenziale. E così abbiamo iniziato a lavoraci, finché siamo giunti a StudioNero da Rumore di Zona di Marta Venturini e adesso lavoro qui per loro.

Secondo te, al mondo della musica oggi manca qualcosa?

No, secondo me non le manca nulla, più che altro ci troviamo in una situazione in cui c’è tanto e tanto. Viviamo un momento in cui la musica segue il paradosso che vive la società in questo momento, qui dove la tecnologia doveva essere un mezzo e invece è divenuta troppo invasiva, e quindi non è che manchi qualcosa, solo che forse è più difficile mantenere l’idea di musica.

Non ti faccio altre domande, con l’augurio che tu possa tornare presto ai live e farci conoscere presto altre tue canzoni, ti ringrazio di questo tempo e un caro saluto.

Giuseppe Sanfilippo

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