“La notte dell’Innominato” Un travolgente Eros Pagni entra nei panni del controverso personaggio manzoniano

Data:

In scena al Teatro Maggiore di Verbania il 17 ottobre 2021

La controversa figura manzoniana ottimamente rielaborata da Daniele Salvo rivive la notte del rapimento di Lucia entrando dentro le paure e gli incubi del suo rapitore del quale per le sue nefandezze nessuno ha il coraggio di osarne pronunciare il nome. Nella notte che sembra non avere mai fine il protagonista immortalato da un inimitabile Eros Pagni fa i conti con la propria coscienza. L’Innominato al cospetto di una luna che impassibile assiste al susseguirsi dei fatti è vittima di sé stesso, dei suoi spettri e delle sue scelleratezze. L’uomo in preda ad un inaspettato rimorso rivive il suo passato. Una indelebile angoscia avvolge non solo lui ma rende incerti tutti i protagonisti della vicenda. Ogni essere nel percorso drammaturgico vive il proprio tormento perdendo le proprie convinzioni e mutando le proprie certezze. Le paure mai avute di quest’uomo privo di scrupoli ora come per incanto sono riapparse. Sono voci ultraterrene che, come fantasmi tra gli specchi riflettenti, si animano come ombre crudeli. Tetre immagini che si placano solo nel volto di quella sconosciuta contadina. Lucia Mondella con il suo sguardo supplichevole sembra capovolgere non solo la sua anima ma tutta la sua vita, aprendola verso un mondo fatto di valori a lui ancora sconosciuti. Un mondo nuovo fatto di redenzione che gli aprirà la vita. La scena è animata da videoproiezioni che suggestive si integrano alla trama.
Il regista Daniele Salvo parla così del suo spettacolo.

«Notte infinita, interminabile, indecifrabile mala notte. I due protagonisti di questo straordinario viaggio mentale, ideato dal Manzoni nel suo capolavoro e riscritto oggi per la scena, si muovono in questa notte che sembra perenne. L’innominato fa i conti con sé stesso, con la sua mancanza di fede, la sua ambizione, la sua finitezza. Questa notte eterna, vera protagonista del testo, avvolge tutti i personaggi, li rende incerti, ansiosi, fragili, muta le loro convinzioni, li spinge a compiere azioni impensabili».
Una notte in cui si può cogliere il percorso che compie la coscienza dell’uomo, prima verso il basso, in un’atmosfera di incubo e di prostrazione, e poi di risalita verso la liberazione dal tormento e il raggiungimento del ravvedimento e della conversione: «La vertiginosa e tormentata parabola notturna dell’Innominato ha le caratteristiche dell’allucinazione gotica, della fiaba nera: e dunque la realtà scenica dello spettacolo sarà regolata dalle leggi del sogno. Poiché nella notte tutto può accadere: si imboccano vie sconosciute e tortuose, ed è facilissimo ritrovarsi in situazioni illogiche ed impossibili. È questa una notte contaminata, inquinata irrimediabilmente dalla peste nera. Ma una via per una nuova luce è ancora possibile».
Il testo ottimamente diretto da Daniele Salvo esalta de doti attoriali di Gianluigi Fogacci, Valentina Violo, Simone Ciampi e di un grande maestro come Eros Pagni che ogni volta di più dimostra di essere uno dei più grandi attori italiani.

Giuliano Angeletti

 

“LA NOTTE DELL’INNOMINATO”
da Alessandro Manzoni
regia e adattamento Daniele Salvo
con Eros Pagni
e con Simone Ciampi, Gianluigi Fogacci, Valentina Violo
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati
scene Alessandro Chiti
costumi Daniele Gelsi
luci Cesare Agoni
musiche Patrizio Maria D’Artista
videoproiezioni Michele Salvezza

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