Claudia Rossi. Le poesie dei protagonisti della IV edizione del Premio Pierluigi Galli

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A seguire le liriche della poetessa Claudia Rossi.

 

Parole nel silenzio

 

Lasciamo cadere queste

Parole

Nel silenzio,

che non si perdano nel vuoto.

Prendiamoci per mano,

per ritrovare

quel cammino incerto.

Anche se tutto è molto lontano

È come se ora

Tutto ciò che fu

Di nuovo possa tornare

Di nuovo possa accarezzare

Le profondità dei tuoi occhi

Di nuovo possa ubriacarmi

Di quel soave tuo profumo.

Torni ancora

Quel profumo

A trascinarmi nei suoi sogni!

Ti prego:

non lasciamo morire

questi passi

tra le calli dei nostri

ricordi.

Non lasciamo che il vento

Seppellisca la loro orma.

Non attendiamo

Un’altra notte,

ma lasciamo finire questa

con le sue ombre,

con i suoi segreti,

per salutare

un nuovo giorno

fatto di sole,

colori,

speranze.

Non voglio i miei sogni:

io voglio te,

perché è solo con

te

che ho visto nascere

l’alba al tramonto

di questa mia

vita.

 

 

Quella notte

 

È così calda e misteriosa

La notte.

È così dolce e silenziosa

La luna

Che da lassù mi guarda

E mi illumina verso un

Nuovo sentiero.

Già taceva quel sentiero

Quando mi addentravo

Nelle sue membra,

per perdermi da te,

lontana.

Già dormiva quella stella

(o piangeva).

I suoi occhi brillavano

Mentre spiavano di nascosto.

Quella notte mi ha rapito.

Mentre tu dormivi

Vedevo riflettere sul mare

Il tuo sguardo sincero

Limpido.

Lo vedevo dileguarsi

Fra le onde, confondersi con le nebbie,

unirsi a quel canto

che modulavo nella mente.

Che melodia lontana!

Che pianto straziante

Non udirlo più!

Che squarcio al petto

Averti perduto,

lasciato!

Piccola stella

Non vedo più la tua

Luce:

la notte è lontana ormai,

è lontana quella

notte…

 

 

A cosa è servito il tuo sguardo

 

Il tuo sguardo è mutato

Come da rosa in petalo,

un petalo solo

morto senza fantasie

in un giardino colorato.

Ora te ne stai solitario

Dipingendo questo mondo

Di tristezza

Di grigia passione

Di buia malinconia

Di cupa solitudine

Di tristi e lontani

Ricordi.

I tuoi occhi tanto misteriosi

Tanto magnetici.

I tuoi occhi caldi,

pieni d’amore

ora, ora sono velati di nebbia,

svaniscono tra mille colori

e mi separano dai sogni

per risvegliarmi in un

nuovo giorno,

senza luce

senza la luce che illuminava

il mio fiore.

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