Corriere dello Spettacolo

FESTIVAL DI BERLINO: COMMENTO AL CONCORSO

BERLINO, 8 FEB – Diciotto film da 15 paesi di cui quindici in prima mondiale, sette diretti da donne e anche due opere prime compongono il programma del concorso ufficiale del 72°.
Festival Internazionale del Cinema di Berlino si terrà dalle 10 alle 20 prossimo febbraio. Si aprirà con la prima mondiale di “Peter von Kant” di uno dei i più prestigiosi e prolifici registi del cinema francese attuale, François Ozon, 54 anni e al suo 47esimo film, che qui ha avuto il suo riconoscimento nel 2000 con “Gouttes d’eau sur pierres brûlantes”, basato su un testo teatrale del suo grande ispiratore, il regista tedesco Rainer Werner Fassbinder.
Tra i titoli più attesi c’è “Leonora addio”, il primo film del veterano regista italiano Paolo Taviani (90 anni a novembre scorso) senza il fratello Vittorio, morto nel 2021, dieci anni dopo aver vinto l’Orso d’oro per il miglior film proprio qui a Berlino con “Cesare deve morire.”
Il film, in bianco e nero e annunciato come quasi sperimentale, è diviso in due storie: narra sia l’odissea delle ceneri di Luigi Pirandello, che hanno impiegato 15 anni per recarsi da Roma alla sua città nativa in Sicilia, che di un epilogo ispirato a un racconto dello stesso Pirandello, su un crimine realmente accaduto a New York all’inizio dell’ultimo secolo.
A suscitare curiosità anche “Rimini”, il primo film di finzione del documentarista austriaco Ulrich Seidl (autore della trilogia cult “Paradies”), su un adolescente che riscopre il mondo della sua infanzia quando perde la madre e si trasferisce dall’Italia nella sua città natale austriaca.
“Avec amour et acharnement” di Claire Denis su un triangolo amoroso con Juliette Binoche divisa tra suo marito Vincent Lindon e il suo migliore amico Gregorio Colin.
La Spagna sarà rappresentata da “Alcarrás”, secondo film di finzione della regista catalana di cortometraggi e documentari Carla Simón su una famiglia di contadini che perdono il loro sostentamento quando la loro terra viene venduta a una compagnia eolica.
E per “Un anno, uno notte” di Isaki Lacuesta su una coppia che deve riprendersi psicologicamente da un attacco terroristico. Si sentirà anche lo spagnolo con accento azteco in “Manto de gemas”, poliziesco coprodotto tra Messico, Argentina e Stati Uniti.
A causa del Covid ci sarà poco glamour quest’anno alla Berlinale. Con il cinema di Hollywood quasi assente (hanno invitato solo la produzione indipendente “Call Jane” di Phyllis Nagy con Sigourney Weaver e Kate Mara che difficilmente raggiungeranno Berlino) sarà la volta delle star del cinema europeo ad attirare il pubblico che si radunerà davanti al Palazzo del cinema, tra cui il l’attrice veterana Isabelle Huppert per la quale riceverà un meritato Orso d’oro alla carriera.

Antonio Maria Castaldo

Exit mobile version