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Sergio Blanco presenta: El Bramido de Düsseldorf – per quando l’ultima voce cerca un nuovo ascolto

Data:

Presente indicativo: per Giorgio Strelehr (paesaggi teatrali). Festival internationale di teatro 4-31 Maggio 2022: Piccolo Teatro Grassi, sabato 7 Maggio e domenica 8 Maggio, Sergio Blanco, El Bramido De Düsseldorf.

Bob Seger And The Silver Bullet Band, Fire Lake, 1980. Si parte – ma questa è roba mia con lo spettacolo non c’entra.

Si parla del mito di Atteone, alla fine; e della sua trasformazione in cervo. Il bramito è l’urlo, diciamo, del cervo in amore. È l’ultima voce del padre, nella commedia. Lo spettacolo si fa annunciare (e chiude) da Prayer In C, di Lilly Wood & The Prick con Robin Schulz. Si suona, si canta e si balla con Sergio Blanco. Ci sarà poi Losing My Religion, Mrs. Robinson, Bette Davis Eyes, e un Tom Waits in chiusura, mi sa di si.  Ed è il secondo capitolo di questa trilogia firmata Sergio Blanco per il festival internazionale di teatro (paesaggi teatrali) organizzata dal Piccolo Teatro di Milano nel centenario della nascita di Giorgio Strehler, cominciata con Zoo e che si chiuderà con Cuando Pases Sopre Mi Tumba.

Prende quindi corpo lo spazio per il Teatro Sudamericano, qui al Piccolo. Siamo già al quarto spettacolo arrivati all’undici Maggio, in questa apertura di Festival e ci sono molte analogie, molti deja vu, molte linee di continuità tra l’uno e l’altro. Innanzitutto la musica karaoke. Poi una certa voglia di mostrare una certa competenza in fatto di musica pop e commerciale (nel Bramido, però,  la parte del leone la fa Handel col Messiah) e degli strumenti elettrici: una chitarra elettrica in Zoo, un basso elettrico nel Bramido, e una chitarra elettrica in Los Años di Pensotti.

Per quel che riguarda la sceneggiatura, per me Blanco così come Pensotti, conosce Carlos Trilllo, ma tutti in sudamerica, almeno, dovrebbero conoscerlo. Mandrafina, anche. Breccia. È molto frontale il teatro di Blanco. E anche in Los años di Pensotti alla fine viene fuori che si tratta di uno spettacolo sulla nascita dello spettacolo. La scenografia è pervasa da un bianco pungente al neon.

In ogni caso hai un dettaglio della movida straniera, sono spettacoli stranieri. Di quelli che vedi in cartellone uscendo il venerdì sera a Montevideo o a Buenos Aires, immagino, sono dettagli di vita quotidiana di città estere.

Nel testo – come sempre sul filo dell’autofinzione – si raccontano l’agonia e la morte del padre di un drammaturgo in un ospedale di Düsseldorf, città nella quale l’autore stesso si è recato per un progetto che non ci sarà mai comunicato.

Man mano che il racconto prosegue, si intersecano in un vertiginoso gioco teatrale le tre possibili ipotesi per le quali il drammaturgo si trova a Düsseldorf: la partecipazione all’inaugurazione di una mostra, per la quale l’autore ha scritto i testi del catalogo e che è dedicata a Peter Kürten, celebre serial killer tedesco degli inizi del XX secolo, noto anche come “il vampiro di Düsseldorf”; la firma di un contratto come sceneggiatore di film porno per una delle più rinomate case di produzione europee di cinema a luci rosse; la conversione all’ebraismo e la conseguente cerimonia della circoncisione che si dovrebbe tenere nella Sinagoga di Düsseldorf.

In questo modo, parallelamente al tema della morte del padre, che rimane il fulcro della storia, la commedia tratta anche dei limiti dell’arte, della rappresentazione della sessualità e della ricerca di Dio.

Anche qui come in Los años il gioco teatrale è molto fitto e spesso, con le voci narranti che diventano di volta in volta voci dei personaggi e degli attori in scena. È il metateatro che ti stupisce. È un continuo dentro e fuori la scena.

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Fonte: Ufficio Stampa del Teatro

Photo: A Cura dell’ Ufficio Stampa

Piccolo Teatro Grassi (via Rovello 2 – M1 Cordusio), sabato 7 maggio, ore 19.30 – domenica 8 maggio, ore 16

El bramido de Düsseldorf

scritto e diretto da Sergio Blanco

video Miguel Grompone

scene, costumi e luci Laura Leifert, Sebastián Marrero

suoni Fernando Tato Castro

produzione e distribuzione Matilde López Espasandín

con Gustavo Saffores, Walter Rey e Soledad Frugone

produzione Marea Productora Cultural

con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della Cultura dell’Uruguay

si ringrazia l’Instituto Cervantes per la collaborazione

Spettacolo in lingua spagnola, con sovratitoli in italiano e inglese a cura di Teresa Vila

Durata 100’

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