NOVE TALENTI DEL CENTRO DANZA TERSICORE DI MERCATO SAN SEVERINO PRONTI A SPICCARE IL VOLO IL 31 MAGGIO AL TEATRO COMUNALE CON UB GRAN GALÀ

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“Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni” diceva (William Shakespeare), e quelli della straordinaria direttrice artista, elegante e dalla forte tecnica, capace di catturare l’ammirazione incondizionata del pubblico, un talento puro, brillante danzatrice , coreografa e ballerina Antonella Costabile, hanno sempre avuto il profumo della polvere di gesso sul legno del palcoscenico.
Il sacro fuoco dell’arte che da sempre caratterizza la personalità della docente che gli allievi del Centro Danza Tersicore hanno avuto ed hanno l’onore di poter avere come insegnante, è passione allo stato puro perché, nel suo caso, non parliamo solo di semplici movimenti del corpo dettati dalla coreografia, ma di vera e propria “Arte”. Si proprio così arte. Difatti, il genio artistico della prof. Contabile, come solo i numeri uno sanno fare, le ha sempre permesso di poter insegnare anche a trasformare sul palco i passi in emozioni capaci di far vibrare le corde dell’anima degli spettatori. Le stesse che vivranno nuovamente tutti quelli che avranno la fortuna di poter partecipare il 31 maggio a partire dalle ore 19 presso il Teatro Comunale di Mercato San Severino al gran galà di fine anno scolastico che vedrà 9 nuove ballerine coronare il loro sogno. Ho sempre amato danzare – ha dichiarato Federica Iannone una delle nove ragazze pronte a spiccare il volo, perché diversamente dalle altre forme d’arte, attraverso la stessa è possibile lasciare “las huellas”, le impronte, nel cuore delle persone». Ma tornando al saggio del 31 maggio, lo stesso sarà una sorpresa continua che lascerà tutti senza fiato, un magnifico viaggio senza pagare il biglietto dal classico che diventa moderno attraverso tematiche importanti come “gli ostacoli che incontriamo nella vita” che, grazie alla cultura, studio, passione, forza di volontà e amore possono diventare un valore aggiunto. Un esempio di tutto ciò è stato il grande Rudolf Nureyev, un uomo meraviglioso, anticonformista, amante delle cose belle, collezionista di pezzi d’arte e di proprietà in giro per il mondo (alcune al di là del maestoso, tipo l’arcipelago di Li Galli di fronte a Positano), circondato dal jet set, amato da molti ma odiato da altrettanti. Rudolf ha vissuto il ventennio Settanta/Novanta da popstar: in lui non ha mai smesso di ardere “il daimon della danza”, fidatissimo compagno di vita che lo ha fatto brillare sui palchi più importanti del mondo dandogli il coraggio di vivere sempre secondo volontà. Una vita, però, non da subito semplice: nato in Siberia a bordo di un treno nel 1938, non ebbe la possibilità di studiare danza se non prima dei diciotto anni. Da vero talento fuori da ogni canone concluse tuttavia i tradizionali otto anni accademici in soli tre, entrando poco più che ventenne nella prestigiosa compagnia di balletto del Kirov che illuminava i palchi più importanti dell’Unione Sovietica, facendo da subito parlare di se’ grazie a una maestria mai vista prima.
Pochi anni dopo riuscì ad incantare anche l’Opèra di Parigi e tutti i teatri d’opera più importanti d’Europa e d’America, dando inizio a trent’anni di carriera fervente nei quali lo stesso si affermò fra i migliori danzatori mai esistiti, accendendo inoltre una rivoluzione interna al balletto . Difatti, grazie alla sua presenza scenica imponente iniziò a rivalutarsi il ruolo maschile nella danza classica, che oggi ha un’importanza infinitamente maggiore rispetto al balletto delle origini.

Clementina Leone

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