Appuntamento: sabato 15 ottobre 2022, ore 15, Via Fontanelle 5A – Montopoli di Sabina (Ri)
Tre funghi stilizzati, scolpiti in pietra leccese, posizionati tra gli ulivi dop della Sabina spiccano, bianchi, nel Fair Play Garden di Roberta Maresci. Mushrooms all’ombra di erbe spontanee, incastonati tra rami e foglie in questo neonato giardino della gentilezza. E’ una donazione. Un atto d’amore verso la natura e Madre Terra quello che l’artista Mario Calcagnile ha fatto attraverso la sua Land Art. Ecco dunque che la transizione etica si è fatta anche floreale. Capita, almeno è quanto accade in questo museo en plein air integrato a uva, rose canine, mirti e querce, dove il giardino ad arte si fa complimento e complemento agli alberi da frutto, al terreno e alle piante al cospetto del trittico. Piovono funghi nel giardino della gentilezza che si presenta come una porta d’ingresso privilegiato al territorio che incanta.
A fare da colonna sonora, Paco Rianna fotografo che, oltre a documentare l’evento, si è esibito in un repertorio musicale dal 600 all’800 napoletano, Massi Farina, cantautore, che ha eseguito le sue ultime composizioni. Poteva mancare la moda? Assolutamente no. Con l’artista Barbara Maresti, volpi, cavalli, struzzi e pecore planeranno su jeans, felpe e giubbotti, promossi a “tele indossabili”. Suo il Big Lion di #arteaddosso, perfetto per chi ha la stoffa del leader. Che dire delle pecore appena tornate dall’esposizione al GAM di Torino? Perché è proprio così: anche una pecora sa e può distinguersi dal gregge. Distinguersi come l’opera The Birds ispirata al famoso film di Alfred Hitchcock. Chi pensa a quadri sbaglia perché la creatività della Maresti ha invaso abiti dipinti a mano indossati per l’occasione da Alessia Liberati e Elisa Salzeri, due amazzoni decisamente abili nella monta senza sella del maremmano Barreau (Alessia), e del purosangue arabo Scylok entrambe della scuderia dell’A.S.D. Le Cerque, sotto lo sguardo attendo di Sirio Fracassi.
Decisamente vincente è il format del Fair Play Garden già condiviso a Bruxelles: “Questa idea del Fair Play Garden deve essere presa sul serio – spiega Ruggero Alcanterini, presidente Comitato Nazionale Italiano Fair Play -. Sembrerà paradossale, ma provate a riflettere sul perché le comunità degli umani sono sopravvissute nei millenni ad ogni aggressione, anche le più perverse, dagli assedi alle riduzioni di libertà in condizioni limite…
Semplicemente perché quelli che noi oggi ingentiliamo in “Fair Play Garden”, ieri si chiamavamo orti di guerra, nelle periferie, dentro le mura tra le rovine, nelle carceri, nelle isole di confino, nei terrazzamenti delle civiltà mesopotamiche come a Babilonia o perdute come in Centro America per gli Inca a Machu Picchu, sino all’Altis con i suoi ulivi, che circondava il Tempio di Giove Olimpico…
Il Movimento Fair Play Europeo l’EFPM, su idea di Roberta Maresci, con il suo Centro sperimentale in Montopoli di Sabina (Ri) e la promozione del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, parte con una semplice ma complessa operazione, destinata a dare rinforzo alla transizione ecologica come elemento portante di quella fondamentale, che non può che essere etica.
In tal senso, dopo le iniziative di San Marino e di Ponzano Veneto, con assessorato e parco comunale fair play, si va mobilitando anche il territorio di Loreto Aprutino, che ha adottato la Delega Assessorile al Fair Play e con le sue realtà green d’eccellenza sarà presente il 3 e 4 novembre a Roma, quando l’operazione “Fair Play Garden” troverà sinergie importanti con i delegati dei quarantadue Paesi facenti parte della EFPM. In quella occasione verrà consegnato il “FAIR PLAY FOR PEACE” in Campidoglio, dopo un inizio rituale nel Salone d’Onore del CONI e un gala allo Stadio di Domiziano.
Per concludere, va ricordato che in Belgio, a Bruxelles, hanno già dato vita ad un “FPG” in villa, con lago e percorso con opere d’arte ispirate, ad una area verde dedicata nello Stadio d’Atletica e l’adozione della formula in un parco urbano della periferia della Città.
Infine, appunto la mattina del 4 novembre, tutto troverà sintesi con le foglie d’ulivo simbolo del Fair Play Garden, quelle che ventisette secoli fa coronarono ad Olympia i vincitori dei Giochi ispirati alla tregua e che ancora a Roma saranno sul petto degli ambasciatori di Pace della EFPM.”