Corriere dello Spettacolo

Si pubblicano le liriche di Gabriella Paci, concorrente al Premio di Poesia Pierluigi Galli 2022

Gocce di malinconia

Piove. Ed è una pioggia obsoleta e spenta

che cade senza entusiasmo ma non allenta.

Sembra una litania senza convinzione alcuna

detta per penitenza o magari per afflizione .

E’ come un ricordare di tanto tempo fa

che ha lasciato solo cicatrici sparse :

non fanno più male ma segnano la pelle

e sono costrizione a non dimenticare.

Si posa sulle ciglia la stanchezza di notti

a cercare il sole mattutino e trovare

albe senza risveglio ma solo ombrelli

sotto una pioggia che inumidisce il cuore…

nel suo richiamo al pianto lieve,

per malinconia, senza troppo rumore.

Filo d’attesa

Il filo dell’attesa è ombra sulla

parete del cuore vecchio orologio

aritmico che ha scandito le strade

della vita sul volto vòlto al telefono.

Attesa voce filo esile di connessa vita

scivola nel grigiore di chi oramai

ha  nodosi rami nelle mani vuote

trame nei cieli d’eterno inverno.

Tenue soffio il respiro del cuore

vecchio saltimbanco in attesa

di essere chiamato sul palco

dismesso dell’amore solo per

essere comparsa di se stesso.

Ma resta il silenzio unica

partitura da orchestrare nel

tempo immobile del disamore.

Ci sono persone

Rimangono negli annali del tempo

lassù sullo scaffale alto del cuore

un volto, una voce, un’abitudine …

Ci sono persone che non ci lasciano

mai davvero e continuano  a

colmare la misura mai sazia dell’amore

di sorrisi, parole, gesti  comuni.

Si annidano negli spazi irrisolti dei

sentimenti e percorrono il dedalo

dei pensieri per affacciarsi nel

cammino dei giorni e viverci insieme.

Il tempo della memoria le trattiene

negli oggetti , nelle stanze d’aria e pareti,

nella luce pavida dell’alba , nell’ombra

della notte e tu le vedi nelle tue mani,

nei tuoi passi, nella tua voce che

dentro le chiama per nome.

E’ questo un colloquio d’amore

che non ha bisogno di parole.

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