Roma, Teatro Marconi, dal 3 al 13 novembre
Ultime repliche al Teatro Marconi, fino a domenica 13 novembre, per L’opera del fantasma, divertente spettacolo della Compagnia Attori&Tecnici del Teatro Vittoria che da diverse stagioni portano in scena questo piccolo miracolo di umorismo fuori dal comune, surreale e ricco di ritmo e sincronismi che senza talento e armonia tra i 6 protagonisti diverrebbe un disastro. Non è questo il caso e la commedia noir si lascia godere senza pentimenti dallo spettatore. Una compagnia teatrale è alle prese con le prove di uno spettacolo che si avvicina velocemente, tra le mille difficoltà tecniche, le ripicche, le insoddisfazioni e i numerosi risvolti personali fino al momento in cui il regista, cardiopatico, muore sul palco per un apparentemente involontario scambio di confezione di pasticche. Trovandosi nell’altra dimensione, il povero regista scopre di essere imprigionato sul palcoscenico e di poter vedere e ascoltare tutti i suoi ex compagni, ma anche di poter influire in qualche modo sui loro comportamenti. Sarà presto in compagnia, perché le morti si susseguiranno e le verità di tutti saranno svelate in un crescendo di brillantissima comicità e mirabolanti, rodatissime sincronie tra tutti i protagonisti.
La pièce scritta da Chiara Bonome e Mattia Marcucci è un orologio dai meccanismi perfetti che necessitano di grande talento e applicazione per poter funzionare alla perfezione, e qui funzionano molto bene. Gli attori in scena non perdono un colpo, sostengono il ritmo incalzante rendendo lo spettacolo molto gradevole. I personaggi sono tutti ben caratterizzati dalla scrittura e sostenuti da interpretazioni che esaltano l’ironia e il surrealismo del testo. Si ride, si sorride, ma a mio parere la bellezza sta nell’aver utilizzato intelligentemente l’escamotage del metateatro per affrontare con uno stile ben preciso le piccole beghe umane, i tradimenti, l’ipocrisia non solo del teatro, ma dell’essere umano in genere che soltanto nella dimensione ultraterrena svela la sua essenza. Di qui la necessità, la speranza, di una vita dopo la morte. Dove finalmente poter mettere in scena la verità, definitiva. Applausi a tutta la Compagnia, spettacolo corale divertentissimo e grande talento sul palcoscenico.
Paolo Leone