Roma, Teatro Spazio 18b, dal 10 al 20 novembre 2022
E’ ispirato alla vita dei fratelli siamesi Tocci, vissuti alla fine del 1800, lo spettacolo in scena al Teatro Spazio 18b alla Garbatella, quartiere ricco di fermento culturale e di teatri. Si sa molto poco della loro esistenza, se non qualche incerto dato biografico e qualche fotografia e che furono davvero un’attrazione circense per le curiosità morbose del pubblico dell’epoca, che permise a loro ed alla loro famiglia di vivere nel benessere economico. Giacomo e Giovanni Battista Tocci, in scena rappresentati da Simone Chiacchiararelli e Aron Tewelde in una raffinata scenografia ricca di suggestioni oniriche curata dall’ottima regia di Jacopo Bezzi, furono protagonisti di lunghe tournèe negli Stati Uniti e, grazie ai proventi di quegli anni di spettacoli, si ritirarono a vita privata fino alla loro scomparsa, di cui non si riesce a sapere ancora la data certa.
Argomento spinoso, sempre, quello delle malformazioni fisiche, che ha dato vita a diversi testi teatrali e prodotti cinematografici. Il testo di Massimo Roberto Beato, in questo caso, lo affronta da una prospettiva quasi inaspettata. Lontano dal pietismo, scevro da sentori drammatici, Freak Show…E ci chiamano fenomeni da baraccone è un soffio di umanissima poesia, una nuvola sospesa in un tempo e in un luogo indefinito, leggera come zucchero filato, che mostra piuttosto la brillantezza intellettuale e la voglia di vita dei due fratelli. Una piccola favola, un sogno, un passaggio fugace nella dimensione ultima di due ragazzi uniti ma diversi che, a guardarla, viene da sperare che quel finale sia l’approdo per tutti noi. Un corto teatrale che, alla bravura dei due attori in scena, aggiunge una riuscitissima atmosfera onirica e un messaggio così positivo e ironico sugli umani destini, che è una carezza per lo spettatore. Tanta sostanza in un tempo breve.
Paolo Leone