Roma, Teatro Sette, dal 6 dicembre 2022 all’8 gennaio 2023
Il tempo e il proprio modo di viverlo nella nuova commedia scritta da Michele La Ginestra e diretta da Nicola Pistoia, Il piacere dell’attesa, in scena al Teatro Sette fino all’8 gennaio del prossimo anno. Un vivaista immerso nel suo mondo verde e nel ritmo della natura, per il quale l’attesa di qualsiasi cosa non è fonte di stress e frenesia, ma semplicemente consapevolezza che quel che deve essere sarà. Se son rose fioriranno, Giacomo (interpretato da La Ginestra) lo sa e vive il presente cogliendone tutte le sfumature con la saggezza di chi conosce i ritmi biologici, parla con le sue piante, anzi ci dialoga in un surreale e tenerissimo botta e risposta. Con lui l’assistente Aldo, un tipo particolare, un 39enne che vive il suo tempo scandito dai ritmi impostigli dalla madre. L’elemento di rottura è Camilla, donna in carriera e nevrotica che piomba nella bottega dei due con fare arrogante, lasciando intravedere tutte le sue contraddizioni nel confronto col pacioso Giacomo. Tre modi di affrontare la vita, un confronto non privo di contrasti, che produrrà un cambiamento in tutti. Per conoscerli, basterà andare a teatro.
Prende vita la nuova pièce di Michele La Ginestra, bloccata precedentemente dalla pandemia e dai conseguenti provvedimenti governativi che avevano bloccato, e in diversi casi rovinato, le attività di teatri e cinema. Il piacere dell’attesa, titolo quanto mai appropriato viste le premesse, è uno spettacolo divertente e garbato, col quale l’autore vuole evidentemente suscitare una riflessione sulle priorità nelle nostre vite, spesso prede di inutili e deleterie frenesie, incapaci di apprezzare il “qui ed ora”, proiettate in luoghi e momenti che non esistono ancora. Un po’ come chi, anche a teatro, controlla compulsivamente il cellulare durante una commedia che stigmatizza proprio quel tipo di atteggiamento. Ecco, quelli sono gli irrecuperabili, che non capiranno mai nonostante l’età avanzata. Michele, da buon padrone di casa nel suo curatissimo spazio (sempre pieno), dà quel tocco di tenerezza alla commedia col suo personaggio saggio e bonario, completando il cast con Ariele Vincenti, credibilmente esilarante nel suo personaggio un po’ strambo, e Manuela Zero, la donna frenetica e aggressiva, malfidata e chiusa nella sua corazza protettiva, molto espressiva. Commedia leggera ma non banale, divertente con intelligenza, che il pubblico dimostra di apprezzare. Si replica fino all’8 gennaio 2023.
Paolo Leone