Corriere dello Spettacolo

LE MUSICHE DELLA PACE PER “LA CHIARASTELLA” NELLA SALA SINOPOLI AL PARCO DELL’AUDITORIUM. MOTIVI RELIGIOSI INTERNAZIONALI E STRUMENTI PARSI CON INNO DI SOLIDARIETA’ PER L’IRAN

Le festività del periodo natalizio che l’Epifania, ovvero la luce della salvezza incarnata dal Bambinello di Betlemme e svelata ai Magi persiani con estensione a tutte le Genti che avrebbero creduto in Lui,  come ritualmente avviene ogni anno, non potevano che terminare con la nuova e puntuale edizione del concerto dedicato a “La ChiaraStella” che ha quale maestro ideatore e realizzatore il talentuoso Ambrogio Sparagna, che fin da ragazzo ha coltivato la passione per la raccolta dei canti popolari e tradizionali con l’amico Erasmo Treglia. Stavolta , visto il pericoloso periodo conflittuale che stiamo attraversando per la guerra ai confini dell’Europa  che non ha conosciuto nemmeno la breve tregua che il presidente Putin  aveva proclamato per 36 ore per il Natale ortodosso e di cui Zelenski non s’era fidato, non si poteva lasciare sfuggire l’occasione per ricercare canti spirituali ispirati a quella pace ed amore fraterno che il Redentore c’ha insegnato con la Sua Vita in cui ha vinto con il Bene per i fratelli il Male ed il peccato, perdonando il figliol prodigo, il Buon Ladrone in Croce vicino a Lui e guarendo i malati che solo avessero Fede, dimostrando d’essere il medico dell’anima e del corpo, raccomandando che i Suoi proseliti fossero Uno come Lui ed il  Padre, tanto che chi ha visto Lui ha conosciuto anche il Padre e perché dall’Amore vi riconosceranno. Invece le religioni monoteiste adesso si stanno facendo la guerra e talora ricorrono allo spregevole terrorismo per cui c’è sembrata giusta la mossa del dinamico Sparagna, che così ha reso il concerto un’azione di preghiera in quanto ha spinto tutti a meditare nel nome del Signore nascente. Ecco dunque che ha invitato una rappresentanza di cantanti internazionali per celebrare la nascita del Salvatore con la finalità di lodare Dio Padre ed invocare la Sua benedizione e conversione dell’animo umano, che nella misura in cui crede in Lui dovrebbe ricondursi alla Sua essenza che è fuoco d’Amore, altrimenti il fanatismo integralista spirituale è soltanto ipocrisia per i propri scopi di potere e dominio assoluto esclusivista. Abbiamo ascoltato motivi religiosi filippini cattolici, etiopi di matrice ortodossa con una bella cantante slanciata quanto alla figura ed in abito bianco, sardi cantati dalla Marongiu incinta d’una bambina, che dovrebbe venire al mondo tra due settimane e per cui le sono stati rivolti gli auguri, nonché veneti e dei Castelli Romani, in particolare Velletri, noti come la “Pasquella” con cantori popolari che passano di casa in casa folkloristicamente per annunciare il “lieto evento” in cambio di qualche offerta di denaro o di deliziose leccornie. Sparagna ha fatto sfoggio dei suoi studi culturali riprendendo un passo dei Vangeli apocrifi in cui con brillante rivisitazione dell’angelo apparso in sogno a Giuseppe della casa di David per convincerlo a prendere in sposa Maria in dolce attesa verginale si sostiene che il falegname, partito per lavoro con un bastone o spada e ritornato, alla vista degli occhi innocenti di Maria s’inginocchiò devotamente ed il bastone si trasformò con incredibile metamorfosi in uno splendido fiore dal candido colore. Insieme a questo curiosa versione della fedeltà di Giuseppe alla promessa di matrimonio non poteva non esserci una stupenda lirica riservata alla grotta di Betlemme , dove arrivarono i Magi o sacerdoti orientali al rispuntare della luminosa stella incandescente che aveva guidato il loro cammino, che corrisponde al nostro presepe e che è stata sublimemente composta dal poeta e scrittore David Rondoni, che ha messo in risalto la differenza di quell’umiltà e semplicità natale con l’orgoglio, l’arroganza e l’indifferente egoismo dell’uomo moderno. Nella seconda parte della serata musicale s’è rivisto un enorme e folto coro popolare diretto dalla corega Anna Rita Colajanni moglie del maestro, bella unione sentimentale e di competenza musicale con diversità di ruoli la loro, mentre nel finale della prima l’intraprendente e superlativo Ambrogio con la sua zampogna sostituita alla fisarmonica era sceso con i compagni musicisti, guidati dl festoso scampanio del valente Treglia, in platea per la simpatica partecipazione emotiva del pubblico, in nome dell’abolizione pirandelliana della “ quarta parete”, nel modo che abbiamo visto pure nel film “Stranezza” del regista Andò ispirato da “Sei personaggi in cerca d’autore”. Tuttavia proprio in codesta seconda fase dovevamo assistere al vero pezzo forte ritagliato per l’occasione e dettato dalla situazione che si sta vivendo in Iran, da dove venivano in pellegrinaggio d’adorazione i Magi e che ora è preda dell’assolutismo teocratico degli ayatollah che, con la polizia religiosa e dell’illiberale legge del Buoncostume, stanno reprimendo i diritti della popolazione con alcune imperdonabili uccisioni proditorie con e senza processi farsa, alla guisa della giovane che in una gara sportiva non portava correttamente il velo e del ragazzo che studiava a Bologna. Dall’ex Persia sono giunti, non sappiamo come abbiano fatto ad uscire dal loro Paese essendo contrari al regime,  tre fratelli che hanno cantato temi spirituali e libertari   suonando i loro tipici strumenti parsi, mentre il coro popolare, formato prevalentemente da persone adulte su 4 file fitte, li accompagnava intonando una loro canzone orientale. In conclusione vi sono stati due tratti significativi d’alto valore etico e spirituale : prima s’è lodato e ringraziato Dio per i Suoi doni e la continua assistenza, protezione e misericordia che tutto perdona per un nostro sincero pentimento da ponderato ravvedimento, mentre assiduamente piega alla Sua volontà il firmamento, come ammonisce il sommo poeta Dante nella terzina finale del XXXIII Canto del Paradiso “L’Amor che move il Sole e l’altre Stelle”; quindi la platea “sold out” simpatizzando con i fratelli iraniani ha levato alto il grido d’incoraggiamento e sostegno per loro “Donna, Vita e Libertà”. Già il Ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva convocato l’ambasciatore persiano per esprimergli il disappunto e raccapriccio della nostra nazione per quanto d’illegale e disumano avviene in quella Terra, tuttavia v’era stata la prevedibile contromossa della “chiamata” del nostro diplomatico za Teheran per fargli bruscamente presente l’ingerenza negli affari d’un altro Stato. Insomma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e per giunta pensa di farlo in nome di Dio ed essere nel giusto! Sparagna, con cui gli spettatori si sono congratulati per la bella e struggente iniziativa vincolata alla luce spirituale della giornata concretizzatasi con una superba prestazione, ha dato a tutti i suoi ammiratori appuntamento per il secondo evento dell’anno che vedrà protagonista l’Orchestra Popolare Italiana : il Carnevale con le sue maschere e figure del repertorio della Commedia dell’Arte.

Giancarlo Lungarini

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