Johnny Depp al Festival di Cannes per la sua “sfida” con “Jeanne Du Barry”

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Il Festival di Cannes per me ed il mio Staff è come il raggiungimento di un traguardo, tutte le volte che riesco a “cavalcare“ le strade del sud di Francia, mi sento libera e bene. Lavorare per un giornale dove il rispetto è reciproco e la professionalità ti mette di buon umore, è qualcosa di importante, appagante, utile per un pezzo di cultura che mi riporto a casa. Sono riuscita ad arrivare in conferenza in anticipo e rilassata, poi L’umiltà di Johnny Depp è un sogno che nessuno del suo calibro può permettersi, visto che quando gli è stato proposto il film “Jeanne Du Barry” dalla giovane ma già accattivante Regista Maïwenn, lui ha esordito così: “Maïwenn ha avuto il coraggio di far fare il RE a me, un buzzurro del Kentucky!?”. Incredulo ma allo stesso tempo felice poiché Johnny conosce bene la Francia e tutta la storia di Luigi XV ancor prima di sapere di doverlo interpretare; ma al tempo stesso è rimasto bloccato nel traffico delle strade ed è arrivato in ritardo di oltre 40 minuti, tanto che intorno a me vedevo le facce di tutti i giornalisti del mondo venuti apposta per lui da oltre oceano, abbastanza preoccupati. Johnny però non delude mai, e ciò che promette mantiene. Così al suo arrivo la sala ha avuto una spietata Standing Ovation fra la felicità e l’attesa nervosa del momento. Gli applausi non finivano mai, come a ringraziarlo per essere lì in mezzo a noi. Un pubblico innamorato del suo Attore che ci ricorda tanto Marlon Brando.

Per Johnny una grande sfida quella di poter recitare finalmente in francese, tanto da prendere lezioni private da Mathilde, la sua Vocal Coach che lo ha “devastato“ per poter far uscire il meglio; come dire, alla faccia di tutto ciò che circola ad Hollywood, visto che si sente boicottato da una terra molto amata da lui, che gli ha portato la fortuna e la conoscenza del nome, ma una terra a cui Johnny ha dato davvero tantissimo, dove c’è una stella dedicata ai suoi capolavori, dove se dici di vivere ad Hollywood lui è uno dei primi nomi che ti vengono in mente, anzi forse è il primo Pirata che passerà alla storia, che ci è passato già e che mi auguro di rivedere nei panni di chi lo ha creato.

Johnny non sembra portare rancore però si difende. Come sempre un look che fa centro, ma senza ostentare, un completo grigio antracite, i capelli sciolti da vero gentleman Dandy anglosassone, e il suo occhiale intramontabile. Comunque lui ha chiesto a Maïwenn se volesse ripensarci e scegliere un Attore Francese, ma gli ha risposto che la parte non era andata bene, e che Johnny era il perfetto Re che cercava. Per Maïwenn Depp è “La Felice Eccezione”. Quindi alla domanda se si sente boicottato da Hollywood Johnny risponde di no: “ Non mi sento boicottato da Hollywood perché non ci penso e non ne ho bisogno”; Ciò che augura è di poter essere se stessi poiché viviamo in un mondo dove tutti si devono conformare agli altri, Depp si dissocia, come dall’altra parte della divulgazione di un pensiero tanto omologato. Alla domanda come reagirebbe se anche a Cannes decidessero di bandirlo come una persona non gradita!? Risponde: “Ma mettiamo che mi dicessero di non andare a mangiare al MacDonald’s per il resto della vita perché da qualche parte ci sono persone che mi hanno visto mangiare Big Mac in loop… loro chi sono!? Come a dire come si permettono!? Perché si preoccupano!? Cosa glie ne importa?” Un mucchio di purè di patate coperto di luce dallo schermo di un computer anonimo? ma se parliamo di un ritorno al Cinema a stare dietro a ciò che dicono o scrivono io avrei avuto 17 ritorni, la parola ritorno mi rende perplesso perché io non sono andato mai da nessuna parte. In realtà vivo a 45 minuti da qui, molti hanno smesso di chiamarmi, non so di cosa avessero paura, ma io me ne sto qui e aspetto, parlare di ritorno è come se me ne fossi andato a ballare il Tip Tap da qualche parte, qualcosa del genere. Maiwenn non riguarda i suoi lavori generalmente in ciò che scrivono sui giornali o che trasmettono in TV, mentre Johnny vede il lavoro come un figlio, in questo caso il figlio di Maïwenn e quindi ci tiene a sapere di aver fatto un buon lavoro. Nel 1993 sono venuto a Cannes con il film di Kusturica: “Il valzer del pesce freccia” e ciò che ho letto sui giornali spesso era fantascienza come se un film fosse un prodotto da vendere, e nulla è cambiato, spesso ancora è così, ma ciò che importa è che il film abbia motivato, abbia fatto scattare qualcosa dentro a chi vede il Cinema con il cuore. Le parole di Depp che incita tutti ad andare al Cinema per entrare in questa storia d’Amore così travagliata, ma altrettanto vincente dove una donna di modeste origini fa innamorare il Re tanto da diventare sua amante, tanto da farla trasferire a Versailles nella sua Reggia e tanto da diventare la sua FAVORITA.

Debora Cattoni

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