Fuori da venerdì 19 maggio il nuovo singolo di Mattia Amati dal titolo “Un domani in forse”. Dopo aver pubblicato due EP tra il 2019 e il 2021, il cantautore toscano torna con il primo capitolo di un nuovo progetto musicale che vedrà lentamente la luce nel corso dell’anno e che vede la collaborazione di Marco Carnesecchi. Un brano carico di influenze indie-pop, che porta l’ascoltatore a riflettere sull’importanza dell’essere concentrati sull’attimo presente.
Come ti presenteresti ai lettori che ti conoscono oggi per la prima volta?
Ai lettori che mi conoscono oggi per la prima volta consiglio di andare a sentire le mie canzoni, credo che sia più importante ascoltare cosa dice una mia canzone piuttosto che leggere che qualcosa su di me.
Quali sono i generi e gli artisti che hanno influenzato maggiormente il tuo modo di fare musica?
Ovviamente il genere che mi ha influenzato di più è stato il cantautorato italiano, soprattutto per quanto riguarda la scrittura, in particolare Battisti e De Gregori e Dalla. Ma negli ultimi due anni ho ascoltato molto anche l’Indie-Pop americano con cui ho scoperto tanti artisti veramente forti sia per quanto riguarda la parte musicale della produzione sia per il tipo di scrittura. Uno di questi è Dayglow, sono sicuro che nel giro di qualche anno ne sentiremo parlare.
Chi è il tuo “ascoltatore ideale”?
Per me l’ascoltatore ideale è chiunque sente sua una mia canzone.
Vuoi parlarci di qualche esperienza live particolarmente significativa?
L’anno scorso ho suonato in questo anfiteatro a Sesto Fiorentino, il posto era incredibile ed il palco immenso… Appena sono entrato mi sono tremate le gambe per tutta la prima canzone.
Era la prima volta per me (ma anche per la mia band) che suonavo in un posto così grande dove avevo un paio di metri di spazio da chi avevo accanto, inoltre tutte le persone erano sedute lontane, in quanto nello spazio centrale non c’era la possibilità di sedersi. Però nel complesso è stata un’esperienza che porterò sempre con me.
Come continuerà il tuo percorso da ora in avanti?
Con la stessa voglia e ancora più determinazione di quando ho iniziato a fare musica 4 anni fa.
Cassandra Enriquez