Roma, Teatro Roma (Via Umbertide 3) dal 24 novembre al 3 dicembre 2023
Lo scrissi quasi dieci anni fa che Andrea Bizzarri era un autore talentuoso, in occasione di quel Viva la guerra che mi piacque tantissimo, visto nel glorioso Teatro dell’Orologio di Roma. Il suo umorismo venato di tenerezza, la sua regia sorprendente, nel tempo ha proseguito con diversi spettacoli. Altrettanto valida la sua Compagnia, Readarto, in questi giorni in scena al Teatro Roma con “Va tutto quasi bene“. Sono sincero, all’inizio è una commedia che spiazza, non te l’aspetti, ti chiedi dove vogliano andare a parare. Nella finzione scenica, una scalcinata Compagnia teatrale alle prese con delle prove improbabili, col protagonista mancante, una regia a dir poco innovativa, viene raggiunta sul palcoscenico dall’autore dello spettacolo (lo stesso Bizzarri) che annuncia ai suoi compagni l’arrivo di un influente imprenditore desideroso di assistere allo spettacolo per valutarne la produzione. Niente di nuovo, direte voi, e l’avevo pensato anche io alla lettura della sinossi. Da quel momento, lo spettacolo diventa invece un autentico delirio. Di scrittura, scenico, con gli attori bravissimi che sono quattro ma sembrano dieci, con mille cambi di costume, un ritmo infernale e fisicamente provante. Ma soprattutto si sviluppa in una comicità surreale, sul modello british (nelle corde di Bizzarri, british di suo), in tal modo che conviene abbandonarsi al succedersi degli eventi sul palcoscenico invece di tentare di dominarli razionalmente. Accadrà l’impossibile, l’irrealizzabile, addirittura comparirà spiderman (in questo caso spiderwoman) in un vortice di follia che trascinerà il pubblico in più applausi a scena aperta.
Ho visto questo nuovo spettacolo in una pomeridiana, col pubblico piuttosto attempato come da prassi e mai avrei pensato di vederlo così divertito nonostante una comicità così lontana dalla classica commedia. Segno che la scrittura colpisce nel segno e, soprattutto, che gli attori in scena sono di comprovata bravura. Alida Sacoor, Andrea Bizzarri, Giuseppe Abramo e Guido Goitre danno magistralmente vita ad un tornado scenico che sembra scaturito, come viene detto a un certo punto, dall’uso di sostanze “particolari”. E invece le menti di questi bravissimi interpreti sono lucidissime, rodate, affiatate tra loro e riescono a regalare due ore di puro divertimento. Da vedere con animo leggero, ne uscirete con ammirazione per questi ragazzi! Si replica fino al 3 dicembre.
Paolo Leone