dal 20 al 22 febbraio 2024 al “Teatro Eleonora Duse” di Genova
“Arlecchino muto per spavento…” è una Produzione “Stivalaccio Teatro”, “Teatro Stabile del Veneto”, “Teatro Stabile di Bolzano”, “Teatro Stabile di Verona” con il sostegno della “Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza” e della “Fondazione Teatro Civico di Schio.” Il testo è stato uno delle pièce più presenti nei teatri di Parigi nel 1700. La trama è del grande Luigi Riccoboni. Nel 1716 dopo anni di esilio, i comici italiani tornano a calcare con successo i palcoscenici transalpini. Luigi Riccoboni in arte Lelio è il capocomico della compagnia teatrale. Lelio porta in Francia i talenti più rappresentativi del Bel Paese e con loro anche Tommaso Visentini (nomen omen). L’attore vicentino è chiamato per sostituire il compianto Evaristo Gherardi. Tommaso Visentini purtroppo ha il problema che non parla francese. Luigi Riccoboni per supplire a questa mancanza escogita un singolare canovaccio dove il suo Arlecchino diventa muto per uno spavento. La trama non evade dalla classica commedia dell’arte. Il giovane Lelio lascia Venezia per andare a Milano in cerca di giustizia. Lelio è follemente innamorato di Flamminia figlia di Pantalone De’ Bisognosi. Il giovane è largamente ricambiato. Pantalone però ha promesso sua figlia in sposa a Mario. Mario è il figlio di Stramonia Lanternani commerciante in stoffe. Il timido Mario è però a sua volta innamorato della bella e determinata Silvia. Lelio ha lasciato Venezia per Milano con lo scopo di riuscire a convincere Mario e sua madre Stramonia. La notizia deve rimanere segreta ma Arlecchino il servo di Lelio la racconta a tutta la città. Lelio per costringerlo ad un forzato silenzio si finge un demonio che lancia al suo servitore un macabro maleficio. La maschera bergamasca si spaventa talmente tanto da diventare muto per lo spavento. Ma Arlecchino, malgrado abbia perso la parola riesce solo con l’ausilio della mimica a sedurre Violetta, la graziosa servetta di Stramonia. Arlecchino mentre le giovani coppie riescono a congiungersi malgrado gli intrighi di Pantalone e Stramonia riesce come suo solito a combinare un sacco di guai.
Il regista e drammaturgo Marco Zoppello dice dello spettacolo:
“La trama è quella classica della commedia, con un amore contrastato e i lazzi e le improvvisazioni lasciate ai personaggi e alle maschere che portano in scena. Insomma: vecchi pretenziosi, giovani innamorati, matrimoni combinati, servitori astuti – un Arlecchino troppo chiacchierone – e mercanti senza scrupoli. Ma al di là della storia, vibra il piacere raffinatissimo di un divertimento senza pari, una festa del teatro più puro e popolare, in cui la tradizione della Commedia dell’arte viene smontata e rimontata con gli strumenti interpretativi del XXI secolo. Uno spettacolo in cui fantasia, invenzione, improvvisazione si mescolano ad amore, paura e dramma, celati dalle affascinanti maschere classiche.”
Il testo è bel diretto da Marco Zoppello. Al suo fianco, Sara Allevi, Marie Coutance, Matteo Cremon, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Pierdomenico Simone, Maria Luisa Zaltron, Marco Zoppello, calcano la scena con personalità. Lo spettacolo è un grande omaggio alla Commedia dell’Arte. Un’arte popolare, intrigante ma nello stesso tempo raffinata. “Arlecchino muto per spavento” è uno spettacolo sempre attuale recitato in maniera eccellente ed affiancato da una mimica coinvolgente. Una commedia senza tempo, sicuramente da non perdere.
Giuliano Angeletti