Oggi ho il piacere d’intervistare un amico. Avevo avuto l’onore di conoscerlo in occasione della stesura del mio libro “Snooker, steccate poetiche”, del quale aveva gentilmente curato la prefazione, dandomi tra l’altro dei consigli vitali alla sua scrittura. Sto parlando del grande Maurizio Cavalli, che ho conosciuto insieme a sua moglie Angela Scifo e alla famiglia, nella casa di Due Carrare (non distante dal Museo dell’Aria) dove è presente anche lo splendido museo del biliardo: una collezione privata di Maurizio, composta da oggetti, poster, libri rari… un vero paradiso per chi ama questo sport. Una vita spesa interamente per il biliardo quella di Cavalli, primo commentatore di snooker in Italia. Aveva cominciato nel 1998 su Eurosport.
Ma oggi non ci focalizziamo solo su di lui, ma anche su sua moglie Angela Scifo, eccellente cuoca, donna gentile e creativa, veneta solo di adozione, perché siciliana di origine e con esperienze anche all’estero, in Germania.
I due, Maurizio e Angela, sono Autori di un libro molto interessante, che mette insieme ricette culinarie e storia d’Italia. Il volume si chiama “Storie di paese e di cucina”, pubblicato per Lithos Edizioni in questo 2024, che sta andando già benissimo, vendendo tantissime copie nelle prime tre settimane dall’uscita. Ascoltiamo a riguardo Maurizio e Angela.
Maurizio, come è nato il libro?
Maurizio – Questo libro l’abbiamo scritto pienamente a quattro mani. Conoscevo la storia di Angela e mi era sempre parso che potesse essere interessante da raccontare. A suo tempo aveva anche iniziato una telenovela sulla sua vita, poi si era fermata. Un input importante è stato dato dall’amica Susanna Valpreda, grande appassionata della Sicilia e bibliotecaria universitaria, nonché Autrice di libri sulla storia della Trinacria. È stata lei a spingere Angela a scriverlo.
Angela, sono nate prima le ricette o le storie di vita?
Angela – Prima sono nate le ricette, poi le storie. Si tratta di un libro vintage che evoca soprattutto gli anni ’60 e ’70. Si ricorda la prima televisione, il primo cellulare, tante storie che i ragazzi di adesso non conoscono, e noi le raccontiamo con tanta nostalgia. Ricordiamo un mondo in cui si cantava per strada, con poche macchine e tanta umanità e adesso purtroppo ce n’è pochissima, insieme a tanta indifferenza.
Ma cosa c’entra il biliardo in tutto questo?
Maurizio – Angela ha sposato un uomo del biliardo con sempre il biliardo in testa dalla mattina alla sera, sia come commentatore (Tele Montecarlo, Rai, Tele Più Due, Eurosport, Italia Uno, Fox, Stream), sia con attività collaterali, come per esempio la pubblicazione di una specie di enciclopedia del panno verde dal titolo “L’Arte del Biliardo” uscita per De Agostini verso la metà degli ‘90. Come sai, avendomi visitato, ho adibito un intero piano a museo di questo magnifico sport.
Naturalmente, anche all’interno del nostro volume, non mancano riferimenti al biliardo. Un volume di cui potremmo scrivere anche il seguito, dato che dalle originali circa seicento pagine siamo arrivati a pubblicarne la metà.
Il biliardo ha giocato un ruolo importante anche per il vostro primo incontro.
Maurizio – Anche in questo caso, il biliardo ha giocato un ruolo fondamentale, sì. Era il 1984. Ero stato invitato su Canale 5 a “Record”, una trasmissione sportiva importante, che vedeva la presenza di personaggi emblematici, come Rino Tommasi, Dan Peterson e Cesare Cadeo. Quel giorno si parlava, appunto, anche di biliardo. Ero insieme a grandi campioni come Zanetti, Cifalà e Gomez e venne proiettato un video di una partita tra questi ultimi due. Finito, ce ne siamo andati al bar, dove conobbi una ragazza che avevo già adocchiato tra il pubblico, Angela appunto. Lì è cominciata la nostra storia, che mi ha portato a Milano per numerosi finesettimana, fin quando Angela non ha deciso di trasferirsi da me, in Veneto.
Angela, vuoi ricordare una storia in particolare che è stata raccontata nel volume?
Angela – Ti racconto una storia che riguarda i peperoni, che mi sono piaciuti fin da quando ero piccolissima. Sono cresciuta nella classica casa patriarcale. Mia nonna era bravissima a cucinare i peperoni arrostiti e li preparava davanti alla porta di casa. Ricordo che mia mamma era in camera da letto e dissi: “Mamma, voglio il pane con i peperoni.” In casa c’era una scala ripida e per correre giù sono caduta, rompendomi il sopracciglio. Sono corsi tutti, avevo il viso insanguinato. Nonostante questo, quando mi sono ripresa, ho detto, ancora: “Voglio il pane coi peperoni!”
Mia mamma voleva portarmi al pronto soccorso, mia nonna disse che non mi avrebbero portata lì, perché poco tempo prima un bambino si era ferito ed era stato ricucito in malo modo. Così il taglio mi fu riempito con la “magica” penicillina e la ferita si è rimarginata bene un po’ alla volta.
Si parla anche del grande campione Ronnie O’ Sullivan…
Maurizio – Sì, all’interno del libro abbiamo dedicato anche una ricetta al grande campione Ronnie O’ Sullivan, vale a dire “cuori di merluzzo alla mediterranea”. O’ Sullivan è mezzo italiano, dato che sua madre è siciliana, di Agrigento. Era emigrata in Inghilterra, dopo che era stata promessa senza il suo consenso dalla famiglia in sposa a un uomo che non desiderava. In Inghilterra aveva trovato il suo amato, futuro padre di Ronnie.
La madre si chiama Maria Catalano, proprio come la nipote, famosa campionessa di biliardo. Questo fa pensare che il talento nel gioco derivi a Ronnie dalla parte italiana.
Avete già in programma delle presentazioni?
Abbiamo in programma una presentazione a Rosolini, in provincia di Siracusa. Sarà in comune, alla presenza delle istituzioni. Ci sarà anche Radioram, una storica radio locale. A breve inoltre parteciperemo a un evento dell’Università di Padova, tra l’altro citata all’interno del nostro libro quando parliamo di Enrico Bernardi, eminente scienziato, che, tra l’altro, ha anche dato vita alla prima automobile italiana.
Cos’ha di speciale “Storie di paese e di cucina”?
Angela – Un libro così in giro non si trova. Non è solo un libro di ricette, non è solo un libro di storia. Insomma, è veramente completo e c’è l’idea di portarlo anche nelle scuole, speriamo che possa accadere un giorno!
Stefano Duranti Poccetti