Per Firenze Vera, si è candidato Daniele Gambineri, nato il 10 maggio 1981. Ha una laurea breve in disegno industriale alla facoltà di Architettura. Ha gestito un chiosco, un bar tipico fiorentino con Lampredotto. Attualmente lavora come ispettore tecnico di revisioni auto e moto. Ci spiega il suo programma in questo articolo.
“Da sempre vivo a Firenze. Perché mi candido? Perché amo Firenze, che è la mia città dove sono nato e cresciuto e ancora ci vivo. E voglio contribuire a migliorarla, coinvolgendo i cittadini nei territori locali, per affrontare in modo mirato i diversi problemi che da anni affliggono la nostra meravigliosa e unica città. Infatti, sogno una città a misura d’uomo, allo stesso tempo organizzata, funzionale, multiculturale e democratica. Un mix di tradizione e innovazione, dove il cittadino è al centro della vita sociale, economica, politica.”, spiega il candidato.
Per quanto riguarda la sua vita privata: “Sono appassionato del mondo dei motori, in particolare di Formula 1 e ovviamente tifo per la Ferrari, e sono tifoso della Fiorentina, anche se allo stadio ci sono stato poche volte, ma andrò sicuramente quando sarà finito il riammodernamento del Franchi. Sono appassionato anche di design e di stampa 3d.”
Per quanto riguarda lo stadio dice: “Sono a favore della ristrutturazione, magari se quei 100 milioni che mancano si potessero chiedere a Commisso in cambio di un uso gratuito dello stadio per esempio per 5 anni o 10?”
Cosa farà se diventerà consigliere? “Se diventerò consigliere farò il mio meglio per accontentare i fiorentini, me compreso, che, si sa, sono molto esigenti ed è giusto che sia così. Se sarò in maggioranza avrò l’occasione di facilitare le mie idee, se sarò all’opposizione sarà un’opposizione dura sui temi prioritari per Firenze. Se non riuscirò ad entrare a Palazzo Vecchio, pazienza! Anche da fuori si può fare una buona opposizione nelle piazze.”
Ricordiamo il programma di Firenze Vera: “No strade a 30 chilometri all’ora, no farine di insetti, no antenne vicine alle abitazioni e scuole, con monitoraggio continuo delle esposizioni. Sì al contante, contro le commissioni bancarie sul Pos che avvantaggiano le banche, sì a una moneta parallela come il fiorino di Firenze per favorire lo scambio del commercio locale. Uffici comunali pubblici con orario più ampio per facilitare gli adempimenti burocratici ai cittadini e aziende, come inps, agenzia delle entrate, centro dell’impiego, USL. Più sicurezza nella zona Cascine, Stazione, Fortezza.
Controllo serrato per quanto riguarda i lavori dei cantieri stradali, non è possibile che nello stesso tratto di strada siano fatti a distanza di pochi giorni lavori di Enel, fibra internet e quant’altro senza una coordinazione fra enti e aziende del settore.
Ovviamente le buche a Firenze devono sparire!”
Per quanto riguarda la sua formazione: “Ho un diploma di perito capotecnico meccanico e una laurea breve in disegno industriale facoltà di architettura. Infatti sono interessato all’arte in generale e alla cultura di cui Firenze ne è un esempio florido col Rinascimento dove hanno lavorato e studiato i più illustri personaggi storici. Una vera fucina di idee e invenzioni, per questo intendo proteggere e favorire tutto quello che riguarda la fiorentinità, le tradizioni e il made in Italy in generale.”
Come si è formato politicamente? “Politicamente provengo dal m5s fin dagli albori, quando ancora c’erano gli idealisti veri, dal basso, chiamato meetup. (Quando c’era Bonafede, ex ministro della Giustizia). Poi il m5s entrò in parlamento come opposizione con Di Battista e anni dopo divenne primo partito. Da allora, raggiunto il potere, tutto è cambiato, la politica dal basso è solo un ricordo lontano, il meetup soppresso per volere di un fantomatico staff dove non esistevano né nomi né cognomi.
Poi venne la pandemia Covid, Conte assieme a Speranza e altri sottoscrissero decreti legge disumani violando appunto i diritti umani con le dure restrizioni che siamo stati costretti a subire oltre al ricatto del vaccino o non si poteva neanche lavorare, con lo stipendio sospeso.”
Come si pone nei confronti del vaccino anti Covid? “Si parla di un vaccino sperimentale di fatto. Da parte mia ho reagito come ho potuto, non sono vaccinato con nessuna dose. Un episodio da ricordare è quando sono stato multato di 400 euro per esser uscito di casa andando a cena dal mitico locale Tito di Momi in via Baracca con tanto di servizio in diretta al tg 3locale con 10 poliziotti per multare 20 coraggiosi commensali. Con mia grande soddisfazione la multa è stata da me contestata ed annullata successivamente.
Questa tragica pandemia, assieme a un sistema politico sanitario marcio e colluso, mi ha portato via mio babbo a 67 anni, deceduto in ospedale a Prato, e un mio carissimo amico di Bagno a Ripoli, Leonardo della Nave, che era sanissimo e sportivo per un malore improvviso dopo pochi giorni dalla terza dose. I suoi cari genitori (caduti in disgrazia anche loro dopo un anno poco più dopo) mi dissero che i dottori ad autopsia effettuata non si pronunciavano. Per quanto riguarda mio padre, quando chiamai la dottoressa di Prato il suo primo giorno di ricovero, mi disse che mio babbo essendo non vaccinato sarebbe sicuramente morto. Fu intubato, non so se col suo consenso o meno, e non riuscii neanche a parlarci.
L’Avvocato Taormina ha denunciato se non erro Conte e Speranza per le loro gravi azioni durante la pandemia Covid, ma tutto è stato archiviato. Quindi non c’è una volontà in Italia di fare giustizia su questo argomento.”