Serata magica allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli in occasione del concerto evento di Nino D’Angelo per festeggiare i 40 anni di carriera.
Il maestro D’angelo ha omaggiato il suo popolo, il popolo napoletano con le sue storiche canzoni, quelle che han cresciuto su generazioni su generazioni.
Perché anche se Nino ha avuto un enorme successo negli anni ’80, questi suoi pezzi sono attuali anche oggi e soprattutto sono conosciuti anche dalla generazione odierna. Questo perché in questi 40 anni i fan hanno tramandato le sue canzoni ai figli e poi ai figli dei loro figli creando cosi un effetto domino che han reso il maestro D’angelo un artista intramontabile
La prova, oltre a una carriera che dura da 5 decenni, son state le migliaia e migliaia di fan che han riempito lo stadio Maradona la notte di sabato 29 giugno
A proposito di Maradona, il dio del calcio Diego è sempre stato un suo carissimo amico e nello stadio che porta il suo nome, D’angelo ha ricordato l’amico in un momento molto toccante che lo han portato a commuoversi fino a piangere. Le lacrime son scese spesso sul volto di Nino, felice di essere li dopo tanti anni di carriera e questa è riprova della grande umiltà che da sempre contraddistingue l’artista
Un momento che Nino come affermato in conferenza stampa ha voluto tenere tutto per se, senza alcun ospite speciale. Solo lui, i suoi musicisti e le coriste e i suoi fan
Eppure verso la fine del concerto, iniziato alle 21 e terminato intorno le 24, esce a sorpresa Marco Mengoni pronto a duettare con Nino su una canzone di quest’ultimo. Un duetto tra un fan e un proprio idolo a dire di Marco Mengoni e a ricalcare la propria umiltà oltre che simpatia, Nino ha intonato una versione melodica e napoletana di Due vite, brano sanremese col quale Mengoni ha vinto Sanremo 2023
Immancabili pezzi iconici come Nu jeans e na maglietta, Mente cuore, Chesta sera, Pop corn e patatine ma anche pezzi meno conosciuti ma che comunque son stati intonati da tutto il pubblico napoletano che ha accolto come un vero re il maestro D’angelo.
Marco Assante

