Il violinista Uto Ughi al “Velia Festival”

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Ospite d’onore al “Velia Festival”, il violinista Uto Ughi si è esibito, insieme al pianista Bruno Canino, nel suggestivo scenario del golfo di Casalvelino Marina (SA), Sabato 20 agosto, nell’ambito della prestigiosa rassegna musicale, giunta ormai alla XXIV edizione, con la direzione artistica di Marco Schiavo, pianista di fama internazionale, originario di Casalvelino, affermatosi nel campo della musica classica con le esecuzioni a quattro mani insieme a Sergio Marchegiani (“duo Schiavo-Marchegiani”).

Uto Ughi e Bruno Canino hanno incantato la platea con un repertorio di vari generi musicali (con brani tratti dalle opere di Beethoven, Bizet, Tomaso Vitali e Manuel de Falla). Dopo il concerto, Uto Ughi ha parlato ai giornalisti, ai giovani allievi del Liceo Parmenide e alle loro famiglie del suo impegno nel campo della promozione e della divulgazione della musica nella formazione scolastica. In particolare il Maestro ha ricordato il protocollo tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la “Fondazione Uto Ughi”. Con la recente stesura di questo importante documento, a firma del Ministro Valditara, la musica viene ufficialmente riconosciuta come elemento fondamentale per la formazione dei giovani (come del resto anche nei Programmi dell’ONU). Educare gli studenti all’ascolto e alla pratica della musica, sin dai primi ordini della scuola, contribuisce ad aprire la mente a nuovi linguaggi, favorisce la conoscenza di nuovi e molteplici codici espressivi, grazie alla “cultura”di un linguaggio universale, che attraversa tutte le discipline, dalla poesia al teatro. Inoltre, afferma Uto Ughi nell’intervista rilasciata a questo giornale: “è un paradosso che in Italia uno studente non conosca Paganini, o un docente si formi con una cultura umanistica priva di conoscenze sulla storia del teatro e della musica. Le arti non hanno confini, pensiamo a quanto sia importante la musica nella Divina Commedia, la terzina dantesca è innanzitutto una polifonia di suoni. Lo scopo della Fondazione Uto Ughi si orienta dunque verso quest’unico obiettivo, formare i nuovi docenti con una solida cultura musicale, promuovere la conoscenza della musica nelle scuole, anche perché questo linguaggio contribuisce a creare inclusività e crescita spirituale e infine ribadire l’importanza del grande valore che la musica ha avuto nella nostra tradizione culturale”.

Il “Velia Festival”, patrocinato dal Comune di Casalvelino, ideato e diretto da Marco Schiavo, con la collaborazione di Luca Schiavo, è sicuramente tra i più significativi del panorama musicale del Mezzogiorno d’Italia. L’idea che muove la visione e la progettazione del Direttore artistico Marco Schiavo è quella di valorizzare l’identità storica e culturale del Cilento, per unire turismo e cultura, nell’ambito di una promozione territoriale che diventi sempre più attenta all’offerta integrata legata alla musica, con il coinvolgimento di tutti i principali vettori e operatori dei vari settori, per potenziare sinergicamente non solo l’attrattività, ma anche la crescita culturale dei
borghi, con le giuste occasioni occupazionali del comparto artistico e culturale locale e nazionale, elevando un Festival storico ad un grande palcoscenico di livello
internazionale.

Biografia artistica: Uto Ughi ha iniziato le sue grandi tournèes europee esibendosi nelle più importanti capitali europee. Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste. Ha suonato infatti in tutto il mondo, nei principali Festival con le più rinomate orchestre sinfoniche tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre, sotto la direzione di maestri quali: Barbirolli, Bychkov, Celibidache, Cluytens, Chung, Ceccato, Colon, Davis, Fruhbeck de Burgos, Gatti, Gergiev, Giulini, Kondrascin, Jansons, Leitner, Lu Jia, Inbal, Maazel, Masur, Mehta, Nagano, Penderecki, Pretre, Rostropovich, Sanderlin, Sargent, Sawallisch, Sinopoli, Slatkin, Spivakov, Temirkanov.

Uto Ughi non limita i suoi interessi alla sola musica, ma è in prima linea nella vita sociale del Paese e il suo impegno è volto soprattutto alla salvaguardia del patrimonio artistico nazionale.
In quest’ottica ha fondato il festival “Omaggio a Venezia”, al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare. Conclusa quell’esperienza, il festival “Omaggio a Roma” (dal 1999 al 2002) ne raccoglie l’ideale eredità di impegno fattivo, mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale; concerti aperti gratuitamente al pubblico ed alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei conservatori italiani.

Tali ideali sono stati ripresi nel 2003 e attualmente portati avanti dal festival “Uto Ughi per Roma” di cui Ughi è ideatore, fondatore e direttore artistico.

Recentemente la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo ha nominato Presidente della Commissione incaricata di studiare una campagna di comunicazione a favore della diffusione della musica classica presso il pubblico giovanile.
Il 4 settembre 1997 il Presidente della Repubblica gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici.
Nell’Aprile 2002 gli è stata assegnata la Laurea “Honoris causa” in Scienze della Comunicazione.

Biografia artistica di Bruno Canino: Bruno Canino, nato a Napoli, allievo di Vincenzo Vitale e di Enzo Calace per il pianoforte, e di Bruno Bettinelli per la composizione, presso i conservatori di Napoli e di Milano, si è distinto nei concorsi internazionali di Bolzano (“Ferruccio Busoni”) e di Darmstadt alla fine degli anni cinquanta. Ha iniziato poi una lunga carriera di concertista e camerista in tutto il mondo, durante la quale ha collaborato con artisti come Cathy Berberian, Severino Gazzelloni, Itzhak Perlman, Salvatore Accardo, Uto Ughi, András Schiff e Viktoria Mullova, (con la quale vince il Premio Edison nel 1980), Da sessant’anni suona in duo pianistico con Antonio Ballista e ha fatto parte per trent’anni del Trio di Milano (prima con Cesare Ferraresi, poi con Mariana Sirbu, violino, e Rocco Filippini, violoncello). Si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Abbado, Muti, Chailly, Sawallisch, Berio, Boulez, con orchestre quali la Filarmonica della Scala, Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Berliner Philharmoniker, New York Philharmonic, Philadelphia Orchestra, Orchestre National de France. Ha insegnato al Conservatorio di Milano per 24 anni. È stato dal 1999 al 2002 direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia. Tiene regolarmente corsi di perfezionamento nelle istituzioni musicali in tutto il mondo e da trentacinque anni è invitato al Marlboro Music Festival nel Vermont. Attualmente è docente di musica da camera con pianoforte alla Scuola di musica di Fiesole. Al suo libro “Vademecum del pianista da camera” ha fatto seguito nel 2015 il libro “Senza Musica”, sempre edito da Passigli. Numerose le sue registrazioni discografiche (Debussy, Casella, Mozart, Chabrier, Bach).

Carmen Lucia

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