Giovanissima ma già alle prese con la promozione del suo secondo Ep intitolato 777 di cui ci ha parlato in una recente intervista…Stiamo ovviamente parlando di Aurora Barbone, artista poliedrica e versatile che proprio a partire dal titolo, esprime se stessa e la sua visione del mondo, portando con la sua musica, uno sguardo disincantato, ma preciso e puntuale riguardo il suo essere e la sua anima. Non a caso, 777 si lega alla sua vita, alle sue esperienze vissute e sedimentate fra gli angoli del suo passato: una sorta di album fotografico, dove le immagini sono pensieri accostati tra loro che dipingono figure ora nitide ora confuse, ma che in ogni caso, tracciano i sogni e le aspettative di una giovane ragazza, comprese le delusioni, i dubbi e purtroppo anche il dolore. Un dolore forte e persistente, un dolore difficile da spiegare perché in contrasto con la natura spensierata di quella che dovrebbe essere la fase giovanile della vita di ognuno. E proprio durante l’intervista, Aurora spiega attraverso queste parole i sentimenti provati e poi riversati in questo suo nuovo Ep:
“Non ho avuto porte chiuse in faccia per il semplice motivo che non ho mai avuto nemmeno porte ma muri d’acciaio rinforzato, alle volte vedevo delle finestre che da lontano sembravano senza vetri, arrivando lì però mi rendevo conto che il vetro c’era ed era pure antiproiettile. Ho passato cose che alla mia età non si dovrebbero passare, ma a nessuna età a dire il vero, però mi ringrazio sempre, perché non ho mai lasciato perdere, ho sempre avuto la forza e la determinazione di rialzarmi, col mio tempo ed i miei modi, però l’ho sempre fatto, perché più mi tolgono, più mi prendo e pretendo”.
Parole crude e dirette che a quell’età non dovrebbero essere proferite e che rivelano una consapevolezza pronta a lottare e a proseguire a testa alta, contro tutti e tutto pur di serbare in tasca un sogno, e in quella accanto la speranza di poterlo realizzare, sconfiggendo ogni paura attorno e promettendo a se stessi la meritata rivincita.
Sonia Bellin