Stasera su Rai 1 torna un altro imperdibile appuntamento con la nuova serie thriller ” Brennero” in cui le indagini di Paolo (Matteo Martari) ed Eva (Elena Radonicich) seguono un nuovo caso da risolvere.
La parola ai registi Davide Marengo e Giuseppe Bonito
La prima stagione di Brennero vuole raccontare la realtà unica di Bolzano e del Sudtirolo, affrontandola in tutta la sua bellezza e complessità.
Il panorama naturalistico mozzafiato è senza dubbio uno dei punti di forza della serie, quasi fosse un personaggio, e abbiamo cercato di restituirne la magia e la spettacolarità, ma la serie vuole anche riportare il particolare quadro socio-culturale che caratterizza questa zona d’Italia.
Grazie alle sue due anime infatti, quella di madrelingua tedesca e quella italiana, la città di Bolzano è riuscita a rifiorire risolvendo i conflitti e le frizioni che l’annessione post-bellica aveva inizialmente scatenato.
Seguendo le vicende dei nostri due protagonisti, che incarnano i due diversi caratteri italiano (lui) e tedesco (lei), abbiamo raccontato alcune indagini poliziesche, capaci sì di incollare allo schermo lo spettatore con rivelazioni inaspettate e scene d’azione, ma in realtà usandoli come strumenti per far avvicinare i nostri personaggi, facendogli compiere quello che per noi è il percorso più importante: quello di abbandonare ogni pregiudizio nei confronti “dell’altro”, riconoscendone il valore e le qualità al di là di qualsiasi stereotipo.
Ci auguriamo di aver raggiunto l’obiettivo con una messa in scena che riesca ad attirare sia il pubblico italiano che quello al di fuori dei nostri confini, grazie ad un ritmo incalzante e ad una fotografia che segue un’estetica elegante e cinematografica.
Grande attenzione è stata data alla cura delle location e dei costumi, nella ricerca della più grande attinenza alla realtà, e al contempo volendo sottolineare ancora una volta la differenza e la varietà stilistica e architettonica che si può trovare nel Sudtirolo.
Le anticipazioni della seconda puntata
Il terzo episodio
Mentre il rapporto tra Paolo ed Eva inizia a farsi sempre più personale, e i due si confidano le rispettive ferite e debolezze, in procura arriva un nuovo caso: un prezioso dipinto di Schiele è stato rubato dalla galleria d’arte dov’era esposto, e tra i sospettati c’è una giovane pittrice, Mathilde. Eva conosce bene la ragazza, da cui ha acquistato un quadro che tiene esposto a casa sua, e si fida ciecamente di lei. Per questo si rifiuta di credere che possa essere colpevole del furto dello Schiele. Che cosa c’è dietro questa ossessione di Eva nel voler difendere Mathilde? Chi è davvero quella ragazza per lei?
La caccia al Mostro però, non può fermarsi: Eva e Paolo ne seguono le tracce, andando a scavare nel suo passato. Forse è risalendo alla sua nascita e ai suoi genitori, che si riuscirà a fare luce sulla vera motivazione che lo spinge ad uccidere?
Il quarto episodio
Il caso del furto dello Schiele si complica quando viene ritrovato il cadavere del proprietario del dipinto. Chi l’ha ucciso? C’entra qualcosa Mathilde? Di nuovo Eva fa di tutto per scagionare la ragazza, ciecamente convinta della sua innocenza. Ma avrà ragione? O forse la giovane pittrice è davvero un’astuta ladra, o peggio una spietata assassina?
Intanto, spulciando negli archivi, Eva e Paolo vengono attirati dalla storia di una bomba piazzata dai terroristi nel 1968, che aveva ucciso un giovane artificiere, Angelo Pace. Che Pace sia in qualche modo collegato alla storia del Mostro? E se fosse proprio lui il fil rouge che muove le azioni dello spietato serial killer?