Quando parlava sibilava Quando cantava, ah! Come cantava! Ma quando ballava… Michael Jackson, l’inno all’arte applicata alla musica pop. Difficile la sua infanzia, a chiunque verrebbe l’ ansia. Ben presto catapultato sopra un palco, gestito com’era da qualche orco. Sofferenza trasudavano le sue interviste. Eri distratto oppure le hai viste? Come era facile sparare giudizi! Eppure da lui venivano indizi. Che fenomeno che era in esibizione. Stratosferica ogni sua movenza, ogni sua azione. Voce leggera o un pó più forte. Nelle sue corde vocali c’era la gioia della vita e pure la scure della morte. Ogni suo passo era un dono di natura. Camminava sulla Luna, si, la sfera pura. Di conforto c’è la sua immortalità. Nei ricordi e nella rete c’è la sua capacità. Possedeva disciplina e arte Erano queste le sue carte. È così, non si scappa. Il più grande di tutti i tempi. Sarebbe bello nascesse ancora, dei suoi passi ci si innamora. Nella storia non si entra se la fama non si centra. Certe volte è regalato, ma con lui… Con lui l’Immenso è meritato.
ROViRO’