Domani 26 ottobre alle ore 18:00 presso la libreria LE STORIE a Roma, la presentazione di un libro che vi farà viaggiare a Parigi, con la mente e con il cuore.
Aldo Zambuto parte da una canzone francese, quella di Veronique Sanson, dal titolo “Chanson sur ma drôle de vie” . Diventa la “colonna sonora” tra le pagine del libro che scorrono velocemente perché si ha sempre voglia di leggere quello che ci sarà dopo.
Un café s’il vous plaît è un libro che punta l’attenzione su tematiche molto interessanti come la troppa importanza attribuita al giudizio degli altri, che spesso “imprigiona” le menti di chi ha pregiudizi, di ogni sorta.
Un libro che parla di vita, del viaggio, della felicità, della solitudine e della capacità di completarsi anche da soli. La solitudine di Parigi è invadente ma qui le persone amano stare da sole anche se si ritagliano dei momenti di aggregazione, come per esempio danzare insieme in mezzo alla strada fino a tarda notte oppure lungo la romantica Senna, il tutto anche senza conoscersi. Poi ognuno per conto proprio ritorna alla sua solitudine, come estranei mai incontrati.
La solitudine a Parigi è anche quella di chi si gode un pic-nic in solitaria.
Il bagaglio, un elemento indispensabile per qualunque viaggio. Non c’è solo il bagaglio materiale, quello che siamo soliti preparare prima di una partenza per un viaggio e anche di rifare quando dobbiamo ritornare, facendo attenzione a non dimenticare nulla. Ma c’è anche un bagaglio emotivo, pieno di tutte quelle sensazioni ed emozioni che viviamo prima di partire e quando si ritorna! Ma quel “bagaglio” resta sempre lo stesso?
Quando si viaggia bisogna sempre puntare sulla serenità, sulla felicità e fare in modo che siano dei sentimenti continuativi. Il viaggio aiuta a ritagliarsi il tempo, per se stessi e a “ricercare” sempre un qualcosa.
Questo libro è un vero viaggio mentale. Il titolo ha come soggetto il caffè, il quale non è una semplice bevanda, ma molto di più. Lo si beve da soli e in compagnia, ma dietro il caffè c’è tutta una filosofia, un pensiero tanto che l’autore considera la bevanda come una sacra “Bibbia”. Si conosce una persona con la scusa di prendere un caffè insieme e raccontarsi, ma si può anche prendere un caffè da soli, per restare con sé stessi e “ascoltarsi”.
Si parla anche di libertà in questo libro. Perché Parigi è una città in cui ci si sente davvero liberi. La libertà di essere se stessi senza dare importanza a quel giudizio degli altri di cui si parla all’inizio. Joie de vivre , eccola quella sensazione di liberté che solo Parigi ti sa regalare e te la prendi tutta, fino all’ultimo sorso. Parigi è una città effimera, non tutto è eterno, e questo la rende molto affascinante. Questo effimero riguarda anche l’amicizia. Le amicizie a Parigi sono istantanee non durano molto, quel giusto, per assaporarle, poi restano un lontano ricordo a volte malinconico.
Nel libro si affrontano anche tematiche molto interessanti come quelle del femminismo, del maschilismo, della società patriarcale e matriarcale e non mancano i confronti tra Italia e Francia. E poi la notte e la pioggia due elementi così affascinanti di Parigi e che raccontano tanto di questa città. Spunta spesso il nome di quel Café Blanchet – il luogo del cuore di Aldo Zambuto, dove ogni giorno a Parigi, nella sua sacra routine, sorseggia il suo caffé e si ispira, osservando la Città delle Luci. E non manca nemmeno un capitolo dedicato alla grande Michela Murgia, il mentore dello scrittore, che proprio in quei giorni a Parigi, in cui Aldo Zambuto buttava giù i primi capitoli del suo libro, era venuta a mancare. La canzone francese ha aperto il libro di Aldo Zambuto e la musica la ritroviamo anche verso la fine con una riflessione sugli artisti di strada che pullulano a Parigi.
Ma il grande dilemma dello scrittore è: rimanere o ritornare? La vera risposta la scoprirete solo leggendo questo bellissimo libro che vi farà viaggiare a Parigi, in modo insolito, riflettendo sul viaggio, le sue tante sfaccettature, la vita e molto altro ancora
Filly di Somma