“Antidoto”, il primo singolo di Lenù

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Qual è stata la tua fonte principale di ispirazione per la tua ultima canzone?

Penso che in realtà la mia fonte di ispirazione sia stato un po’ il periodo che stavo passando e soprattutto la tanta voglia di fare musica. Volevo scrivere qualcosa che mi rappresentasse e che potesse aiutare chi, come me, si è sentito solo sovrastato dal dolore pensando che tutto la vita girasse ad una persona, sia in ambito amoroso che in ambito di amicizie. Ho ascoltato molti brani che parlassero di amore ma mai nessuno che riuscisse a dare una soluzione per sfuggire al dolore.. un antidoto.

Come inizi il processo di scrittura di una canzone? Hai una routine o un approccio specifico?

Non ho sempre lo stesso metodo, a volte preferisco iniziare a pensare ad un ritornello, ad una melodia che possa interessarmi e poi inizio a scrivere il testo scegliendo un tema specifico. A volte faccio il contrario: scrivo “di getto” i miei pensieri sulle note del telefono e poi modifico qualcosa incastrando a qualche accordo o melodia. Mi capita spesso di stare studiando un pezzo classico al pianoforte per poi ritrovarmi a suonare un giro casuale di accordi e cantarci su.

Che tipo di emozioni o messaggi cerchi di trasmettere attraverso le tue canzoni?

Cerco di essere sempre me stessa quando canto e soprattutto quando scrivo. All’inizio non è stato semplice forse anche per paura di essere giudicata. Nonostante ciò penso che man mano si acquisisca una forza interiore che possa abbattere qualsiasi tipo di giudizio. Grazie alla passione ho capito che niente può fermarmi.

Qual è stato il momento più significativo della tua carriera musicale finora?

Sono stati tanti i momenti belli. Per me è significativa ogni lezione, ogni esperienza ed ogni esibizione. Con tutto continuo a crescere e ad imparare, giorno dopo giorno, una caratteristica diversa. Sicuramente le esperienze fatte fuori sono quelle che segnano di più non essendo nella “propria terra”, ma penso che ogni cosa a proprio modo faccia crescere e lasci il segno.

Hai qualche rituale o abitudine prima di salire sul palco per esibirti?

Devo indossare i calzini spaiati di diverso colore e devo avere anche una minima cosa di colore verde.

Come ti senti riguardo alla trasformazione digitale dell’industria musicale e alle piattaforme di streaming?

Penso che queste piattaforme aiutino molto a far girare i propri lavori ed i propri progetti, sono degli utilissimi ponti per realizzare i propri sogni rimanendo concentrati sul proprio obiettivo senza mai smettere di sognare. Ovviamente le cose belle hanno anche dei difetti, con i social è più semplice giudicare da dietro uno schermo anche per cose inutili. L’importante è trovare “l’antidoto” per rimanere se stessi in ogni circostanza, credendo sempre nelle proprie potenzialità, il resto è solo noia.

Qual è il prossimo passo nella tua carriera musicale? Hai nuovi progetti in cantiere?

Sicuramente uno dei miei obbiettivi è quello di concludere gli studi all’università e al conservatorio. Sto già scrivendo nuovi testi e non smetterò mai di farlo. Continuerò a sognare e a lavorare facendo molti sacrifici continuando a crederci… e poi chissà.

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