La nostra società sta diventando sempre più violenta, opportunista, egoista ed indifferente, non essendoci più lo spirito classico della “poleis” greca di Platone e dovendo subire pure ingerenze esterne, come quella del “deus factotum” del rieletto presidente Trump,ovvero il magnate più ricco del mondo E. Musk che s’è permesso d’intervenire nella polemica tra due dei nostri poteri costituiti : l’esecutivo ed il giudiziario, dicendo che i magistrati politicizzati devono andare a casa, come se non bastasse l’attuale conflittualità che ha indotto il solerte Mattarella ad invitare il”braccio destro” di Donald ad interessarsi dei problemi della Casa Bianca e dall’altra a richiamare gli organi di potere , tra cui il CSM di cui è a capo, a non erigere “steccati” reciproci, ma a collaborare. Oggi si sono svolti i funerali della povera Margareth Spada venuta a Roma dalla sua Enotria alias Sicilia per sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica al naso,ma purtroppo è stata superficiale ed approssimativa nella scelta dello studio medico all’ Eur in quanto questo, visitato già alcuni anni fa dagli Ispettori della Sanità , non aveva gli strumenti per l’emergenza terapeutica che si poteva verificare,non è stata trovata la cartella clinica e non disponeva di tutte le necessarie autorizzazioni, per cui è stata posta sotto sequestro e padre e figlio medici sono stati indagati per omicidio colposo con eventuale aggravamento dei reati ascrittigli da parte della Procura di Roma. Sulle strisce non sempre il pedone ha la precedenza e talora l’investitore fugge via senza soccorrere il malcapitato, a Napoli non solo si spara spesso per strada uccidendo innocenti passanti come accadde all’Università di Roma per l’inerme studentessa Marta Russo, ma si gioca con le pistole per cui il cugino dà la morte al suo coetaneo protestando poi la sua buonafede, alla maniera dello scherzare con il fuoco,un’occhiata o parola di troppo è sufficiente per commettere un omicidio fuori dalle discoteche come ad Alatri e Colleferro con i rimpianti Willy e Thomas, la ragazzina delle Medie Inferiori di Marino ferisce con una coltellata il compagno di classe “delatore” al professore del fatto che copiasse dal cellulare, si bruciano per protagonismo macchine e cassonetti dell’immondizia quando non si manda il capotreno all’ospedale per il mancato biglietto richiesto dal controllo ed a Latina s’è aperto il processo contro il datore di lavoro che ha provocato con l’accusa d’assassinio volontario il decesso del bracciante indiano che , ad avviso dl medico legale, si sarebbe potuto salvare. La convivenza, il rispetto e l’educazione nel tessuto sociale, vengono progressivamente meno come coloro che lasciano la macchina in doppia fila senza un biglietto o corrono con i monopattini sui marciapiedi con il rischio elevato dei passanti di farsi male. Partendo da tutte siffatte considerazioni sociologiche,la brava e neofita scrittrice Alessandra Merico ha redatto il copione teatrale “Famiglia micidiale” in scena fino a domenica prossima al teatro Golden di via Taranto in cui sostiene con una briosa impostazione, effervescente per le sue battute e ricchi colpi di scena, che l’ignoranza , l’inciviltà ed il disinteresse cominciano già dai condomini dove nemmeno ci si saluta e spesso ci si detesta con i pettegolezzi o le volgarità ed offese, allorché basterebbero relazioni di cortesia e gentilezza per responsabilizzare l’altro su delle disfunzioni o danni procurate dal cattivo mantenimento del suo appartamento, senza finire agli insulti od alle mani nell’ assemblee di condominio per altro talora culminanti, a similitudine d’una parabola, in odi e rancori, quali abbiamo osservato nei casi di Rosa ed Olindo Bazzi per cui la Corte d’Appello di Brescia ha confermato l’ergastolo senza la revisione del processo di primo grado in Assise ed a Roma nel triplice delitto di Campiti a Fidene per cui è stato ritenuto capace d’intendere e volere. Prorio dai contrasti e dalle liti di palazzo è partito il lavoro della Merico per indagare la microsfera dei rapporti di vicinato tra le famiglie Longobardi e Moscetti, odierni Capuleti e Montecchi scaligeri da cui il “Bardo di Avon” Shakespeare trasse l’argomento della sensibile e romantica tragedia di Giulietta e Romeo, poi riscattata sentimentalmente nel Novecento dalla passione di Federico Fellini per Giulietta Masina. Per questioni giornaliere della più modesta rilevanza, i due nuclei primari si detestano cordialmente, nonostante i due patriarchi Ettore Longobardi ed Antonio Moscetti, impersonato icasticamente da Gianni Ferreri come un arzillo vecchietto ripiegato su se stesso con baffi e barba bianca protetto da un pastrano,siano stati in giovinezza ferrovieri insieme ed infatti il nonnino a più riprese rammenta sarcasticamente, come una cantilena mentale, i bei tempi. Chi conduce la magione è la diligente ed intraprendente, organizzativa, Giorgia, incarnata da una simpatica e subdola Beatrice Fazi,che tiene al guinzaglio il marito “travet” Saverio cui il vulcanico ed istrionicamente spiritoso e disarmante, scanzonato, Enzo Casertano conferisce uno spessore sardonico ed incisivamente umoristico, riduttivo, nei confronti dei suoi congiunti. Un giorno imperiosamente alla vigilia di Natale , mentre Angela la giovane badante venuta da Milano su desiderio della padrona per assistere l’anziano vegliardo sta provvedendo alle faccende di casa, si diffonde televisivamente la notizia che la vecchia Elvira Longobardi è stata uccisa da un colpo di fucile, che si scopre poi appartenere ad Antonio. Subito scattano l’indagini e vengono sguinzagliati i giornalisti per le riprese sul posto, i servizi e l’interviste su delle domande di prammatica in questi casi “Perché, secondo voi, la signora Elvira è stata uccisa? Chi possono essere i responsabili ?” I sospetti e l’accuse sembrano colpire i Moscetti dato che Giorgia ed Elvira litigavano da tempo per gli introiti d’una bisca clandestina ed allora per stornare le luci della ribalta e gli indizi , loro organizzano un presepe vivente, come il primo di San Francesco a Greccio nel 1223.Saverio sarà l’angelo annunciante la lieta novella di Betlemme ai pastori , ma non sa dove attaccarsi con le ali,forse al lampadario però non gode del carisma della lievitazione da terra, Giorgia ed Antonio saranno i genitori virtuali Giuseppe e Maria, lasciando all’autrice il ruolo d’uno dei tre Re Magi partiti dalla Persia, l’attuale Iran, per seguire la stella cometa. Il giorno dopo, a Santo Stefano, il padrone dell’arma Antonio sarà convocato in Caserma e chi sarà il responsabile dell’assassinio, chi andrà in galera, essendosi svelata la verità. Non ve lo diciamo, lasciandovi il compito di rintracciare come investigatori privati il reo dell’omicidio, da veri Sherlock Holmes.Possiamo solo accennarvi che alla fine i due nuclei si fonderanno in una famiglia allargata così di moda oggi in quanto Angela ha festeggiato doppiamente il Natale facendosi circuire, sedurre e possedere dal giovane Giulio Longobardi tanto da restare incinta, come il bianco, lucido, abito nuziale evidenzia con la classica z pancia gonfia sul davanti. L’autrice non s’è voluta far sfuggire un’altra freccia dalla punta acuminata e velenosa nell’arco dei suoi “Cavalli di battaglia” civili : ovvero la natalità che in Italia è al più basso livello in Europa. Gli incentivi sociali, i contributi a fondo perduto, previsti dal governo Meloni a tal fine non sembrano convincenti per indurre le coppie fertili a procreare discendenti, per cui c’è uno sbilanciamento nel “turn over” o ricambio generazionale e dunque le tasse pagate dagli immigrati sono sempre più fondamentali ed irrinunciabili per il pagamento delle pensioni d’anzianità, vecchiaia e sociali. Medita Salvini questo fattore decisivo?. Dal processo che andrà a sentenza a Palermo prima di Natale non ci pare nella giusta misura, bloccando gli extracomunitari che vorrebbero sbarcare da noi per recarsi poi al Nord dell’Europa dove vi sono i parenti od una migliore prospettiva di remunerato lavoro. Insomma si tratta d’una ricca, concettualmente parlando, sfiziosa commedia socio – civile ben strutturata e recitata con gaiezza e verve satirica,sarcasmo di battute e ludiche,imprevedibili, gag, scintillio di focalizzazioni esterne e zero su grande schermo che avvincono lo spettatore. Si replica al Golden da giovedì a domenica prossima con utilità didascalica, oltre alle travolgenti risate.
Giancarlo Lungarini