Noncuranza della maestra e vendetta in “Trappola per topi”

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Le trasmissioni televisive poliziesche “Amore Criminale” condotta da Veronica Pivetti e “Un giorno in Pretura “ a cura di Roberta Petrelluzzi hanno un buon indice d’ascolto e di “share” in quanto consentono allo spettatore di calarsi nei panni dell’investigatore privato e di cercare di scoprire il movente ed il responsabile del misfatto, misurando le sue capacità intuitive e confrontandosi con la sentenza emessa dalla Corte per verificare se si trova più o meno d’accordo con il verdetto dei giudici. In questi giorni si sono creati due schieramenti d’opinione sulla decisione della Corte d’Appello di Brescia che ha respinto la richiesta di revisione del processo di primo grado contro Olindo Romano e Rosa Bazi, per cui ora il processo giungerà in Cassazione mentre continueranno le discussioni tra innocentisti e colpevolisti come fu a proposito del delitto di Cogne della Franzoni contro il piccolo Lorenzo. D’altro canto aumentano anche i lettori di nera dei giornali, stimolati dalla scuola televisiva di Carlo Lucarelli, che nei nostri tempi si ricollega ai famosi scrittori di gialli, termine derivato dalla prima copertina del genere poliziesco,quali Conan Doyle, Melville, Simenon , Hitchcock e non ultima, per non dire capofila di siffatta tipologia libresca e teatrale Agatha Christie. Di lei conoscevamo finora il classico “Arsenico e vecchi merletti “ con le proprietarie della pensioncina che si dilettavano con l’ago, ma pure con il veleno, mentre non conoscevamo l’altra sua grande opera teatrale con maggior sviluppo tematico e personaggi “Trappola per Topi”.Questo copione discende dal racconto narrativo e radiodramma “Tre topini ciechi” e fu adattato per la prima volta nel 1952 per lo spazio culturale londinese “Ambassadors Theatre”, da allora per settanta anni è stato ininterrottamente replicato fino a metà del 2020 quando, come tutti i teatri, la programmazione fu sospesa per il COVID che faceva strage di vite umane con rischio di contagio .L’argomento è valido per ogni età storica e non ha una precisa collocazione spaziale, basta soltanto metterne in evidenza le tematiche portanti che sono oggi sempre più incisive per la bassa natalità italiana e la richiesta d’adozione da parte di giovani coppie. Collegato a questo problema dell’adozione v’è quello della formazione pedagogica ed educativa nella scuola primaria, per il quale molti maestri, non avendo la pazienza e la tollerante sopportazione richieste, sovente maltrattano i piccoli loro affidati con schiaffi, cerotti sulla bocca,linguaggio offensivo e violento, legandoli in alcuni casi se iperattivi alle sedie, ignorando le loro domande d’aiuto per la situazione familiare che stanno vivendo. Ecco quindi che poi talora i genitori passano alle vie di fatto per l’inciviltà di coloro che dovrebbero contribuire con la famiglia alla sana crescita dei minori e nelle scuole deve intervenire la forza pubblica, alla maniera di quanto accade negli ospedali e cliniche dove medici ed infermieri vengono spesso picchiati. Qui c’era stata l’adozione di tre piccoli fanciulli decisa dal magistrato, non si sa con quali cautele e verifiche preventive,con un inserimento sociale non attentamente analizzato, ma sicuramente negativo al punto che Jmmy aveva chiesto aiuto alla maestra senza riceverlo ed era morto in circostanze non chiarite. A seguito di ciò, dopo qualche tempo l’ispettore Trotter era stato inviato dalla locale tenenza di Polizia alla locanda “La caccia del cervo” dove erano state invitate tutte le persone implicate in quel dramma per il sospetto di altri due possibili delitti connessi alla morte dello sventurato ragazzino. Bellissima è la scena luminosa disegnata da Alberto Ferrigno con le corna dell’animale che entrano dalla finestra ed un albero di lato,nel frangente in cui arrivano progressivamente i 6 personaggi implicati nella vicenda da cronaca nera e si presentano ai proprietari Raslton sposati da un anno, con lei Mollie giovane, disinvolta ed ottima cuoca fino al fumo finale dell’arrosto; Giles è invece il marito coetaneo, spavaldo ed attraente, ma piuttosto nervoso e permaloso. V’è poi Christoper Wren dai capelli lunghi, spiritato con la sindrome di “Peter Pan”ed insopportabile per la sua nevrosi. Paravicini è lo straniero incerto, antipatico,bruno e non molto colto in cui possiamo intravedere uno dei tanti rappresentanti in giro per commercio. Il presunto Sergente Trotter è cordiale, dialettale come idioma, ordinario e soprattutto con enfatica prosopopea ed atteggiamento misterioso con ordini contraddittori. La signora Boyle è sussiegosa ed imponente ,strana nella sua spavalderia con occhialini e cappelletto. L’unico che si contraddistingue per la sua calma e flemma albionica è il maggiore Metcalf d’impronta gentile e comportamento militare discreto;per ultima c’è la signora Casewell che si dimostra conscia del fatto suo,con i capelli rossi ed una subdola maleducazione ingannevole. Si capisce che tutti stanno barando, palesandosi falsamente per quello che non sono e che tutti hanno qualcosa da nascondere, cominciando a temere per la propria salute essendo finiti ingenuamente per propria volontà in una gabbia senza uscita e con qualcuno che ha scopi vendicativi, celandosi dietro la maschera dell’impostura dell’identità dichiarata. Il primo tempo scorre così con il venire dei convitati caduti nel tranello pericoloso e con l’assassinio della signora Boyle pugnalata alle spalle. Chi agisce nell’ombra e per quale ragione? Chi sarà il prossimo a cadere e quale alibi ha ciascuno per cui il presunto signor sergente Trotter desidera ricostruire nel secondo tempo i loro movimenti,mentre afferma d’aver subito il furto degli sci messi in ripostiglio, che erano l’unico mezzo per andare in Caserma nella forte nevicata che bloccava le strade ed i collegamenti urbani, come quella con innocenti vittime di Rigopiano in Abruzzo. A poco a poco la matassa inizia a dipanarsi mentre ognuno ha paura dell’altro e si comprende la verità dell’antefatto allorché l’assassino sicuro di sé getta la copertura nominale con cui si celava agli altri ospiti e sta per sopprimere pure la signora Mollie, che gli aveva parlato a quattr’occhi e voleva servirgli per concorrere a sorprendere il criminale sul fatto. Questo tuttavia stava per costargli caro perché da distanza ravvicinata ci s’era evidentemente riconosciuti ed adesso la parabola omicida stava per toccare il vertice. Ma chi sono il decantato Trotter e la proprietaria della “bed and breakfast” che il giorno prima era stata a Londra, come del resto il suo Giles,per fare cosa? Nel momento in cui sta per scorrere ancora sangue inerme e senza colpe specifiche della stessa Mollie irrompe la signorina Casewell che si toglie la parrucca rossa, sotto cui s’era mistificata,riconoscendo il vile assassino , che non era un serial killer, bensì un malfattore che aveva premeditato la vendetta per l’ indifferente trascuratezza della maestra. Chi era costei responsabile d’omissione d’atti d’ufficio durante il suo servizio pubblico ministeriale? Questo, come le vere identità dei protagonisti, sta a Voi andando al Quirino scoprirlo se siete investigatori animati dalla curiosità e volete apprendere la verità oggettiva d’un lavoro ben allestito sinergicamente dalla compagnia “ La Pirandelliana” con protagonista assoluto Ettore Bassi nel ruolo del folle paranoico e schizofrenico. La “pièce” si lascia apprezzare e gustare per l’ironica suspence in un climax incalzante per l’eclatante iperbolica vicenda ed il ferreo ritmo ascendente che la pervade. Come accennato, la perdita del senno, l’io dimidiato, l’apprensioni ed i misfatti originari del dramma si riscontrano pure oggi ed il trionfo della gialla narrazione “noir “ al teatro Saint Martin in cui è stato ripreso passato il timore dell’epidemia, vicino alla National Gallery, lo conferma ttuttora. La compagnia diretta dal genovese Roberto Gallione rende al meglio il “kolossal” con la prestazione eccellente dei singoli attori che danno risalto alla concentrica opera ricca comunque d’imprevisti colpi di scena a sorpresa per chi non la sa, ma di scansione connotativa chiara e non complicata. Prendono parte con lodevole interpretazione alla recita del giallo psicologicamente scandagliato da Gallione con perfetta misura tonale dei passaggi fonetici : C. Campagnola, D. Merlini,S. Annoni,M. Lauria, M. Casazza,M. Palazzo e R. Anzalone. Resterà al Quirino alias V: Gassman fino al 1 dicembre.

Giancarlo Lungarini

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