Reduce dalla pubblicazione del suo nuovo personale ed intenso singolo dal titolo “Test Stick Uhaul Her Can, Sir?“, torna il progetto solista di Casey Chandler, Galapaghost, con un nuovo disco registrato dal vivo “Live in Arezzo“, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre 2024. Il musicista e songwriter di Woodstock, attualmente residente in Italia per una coraggiosa scelta d’amore, festeggia così i suoi 15 anni di percorso musicale come Galapaghost, 3 dei quali passati proprio qui, in Italia. Un nuovo capitolo che si aggiunge alla sua autobiografia musicale che comprende anche episodi molto sentiti e importanti, come la sua esperienza con il cancro.
Casey Chandler è attualmente impegnato anche come autore di colonne sonore, tra le sue collaborazioni più significative anche quelle con Gabriele Salvatores per “Il Ragazzo Invisibile” per la promozione della serie Netflix “Tredici“.
Ne abbiamo parlato proprio con lui, di come sia finito in Piemonte, ti quanto sia difficile raccontarsi nei pezzi, e di cosa accadrà ora.
Questo disco dal vivo è stato preceduto dal brano inedito “Test Stick Uhaul Her Can, Sir?”, probabilmente il tuo brano più personale. Di che cosa parla? Come mai non l’hai inserito nel tuo precedente disco?
Sì, la canzone a dire il vero è tratta dal mio album del 2019, “A Planet Without An Atmosphere”. Tuttavia, l’ho leggermente modificata per le esibizioni dal vivo, dato che la versione originale è molto più elettronica. È un brano molto personale e tra quelli che preferisco suonare dal vivo, e spero davvero che le persone possano apprezzarla nel profondo. Inoltre, mi auguro che possa fungere anche da promemoria per i ragazzi, per ricordar loro di fare controlli periodici e cercare eventuali noduli.
Leggiamo che ti sei trasferito in Piemonte, per amore. Com’è andata?
Sì, mi piace molto vivere qui! Le persone sono estremamente accoglienti, anche se il mio italiano lascia ancora un po’ a desiderare. Vivo con mia moglie e mio figlio in un tranquillo paesino di montagna; è un posto incantevole che mi ispira continuamente nella scrittura. Sono cresciuto in una piccola città di montagna, Woodstock, nello stato di New York, quindi mi sento come se fossi a casa.
Non ti sei mai frustrato ad aver lasciato gli Stati Uniti, che notoriamente sono un territorio più aperto alla musica e al suonare dal vivo? Che cosa ti manca di più degli Stati Uniti?
Sì, ad essere onesto non mi mancano molto gli Stati Uniti, ma naturalmente mi mancano gli amici e la famiglia. Mi manca anche parlare in inglese con le persone; a volte non riesco a esprimermi completamente in italiano, il che può essere frustrante. Però, il mio italiano sta migliorando e, culturalmente, mi sento molto più legato all’Italia che non agli Stati Uniti. Curiosamente, qui in Italia trovo molto più semplice organizzare concerti in cui vieni anche pagato, a differenza degli Stati Uniti, dove era davvero complicato anche solo organizzarli.
Com’è nata l’idea di registrare questo concerto? Avevi già registrato dal vivo qualcosa di Galapaghost?
Onestamente, non avevo mai considerato l’idea di pubblicare un concerto dal vivo, ma quando ho scoperto che quello spettacolo era stato registrato, ho subito capito che era quello giusto. È l’unico mio concerto che è stato registrato professionalmente, ed è anche uno di quelli di cui sono più soddisfatto. Potrei, in futuro, pubblicare un altro album dal vivo con un’atmosfera completamente diversa, ma probabilmente non lo farò, haha.
Ti sentiremo presto di nuovo in concerto?
Assolutamente sì! Vorrei davvero poter esibirmi di più qui, ma non sono molto conosciuto, il che rende complicato organizzare concerti. Mi piacerebbe suonare almeno 10 concerti all’anno, ma potrebbe volerci qualche anno per raggiungere questo obiettivo!
Morgana Grancia
