Tra Roma e Napoli , come si sa, non corre buon sangue per l’uccisione del tifoso napoletano qualche anno fa in occasione della finale di Coppa Italia con la Fiorentina, per il primato culturale e la rivalità, l’antipatia, sportiva che domani si riaccenderà per il derby del Centro – Sud al San Paolo con il nuovo allenatore Ranieri, chiamato a risollevare le sorti della Lupa nel massimo campionato. Eppure c’è un artista quirite entusiasta dells tradizione comica partenopea al punto che ne ha fatto il suo “cavallo di battaglia “ al Prati vicino piazza Risorgimento. Pure quest’anno la stagione di prosa si svolgerà all’insegna di 5 spettacoli di cui tre ricavati dall’adattamento di tre creazioni satiriche del padre naturale dei De Filippo ovvero Edoardo Scarpetta, uno firmato dal grande Raffaele Viviani ed uno infine dello stesso Gravina. Quest’anno tutte le rappresentazioni saranno dedicate a Pupella Maggio di cui ricorre il quarto di secolo dal trapasso a miglior vita per chi crede ed ogni sera comincerà con uno spezzone di filmato a lei dedicato per rinverdirne la fama e farla ammirare da chi non la conosce ancora per l’età da “teenager”.Nel seguire gli spettacoli ci si diverte, ma si fanno anche molte utili considerazioni in quanto il teatro è utile e razionale diletto, vita della mente, cultura d’approfondimento, magia fantastica quale “Sik Sik l’artefice magico” del sommo Eduardo,illusione onirica e distrazione dalle preoccupazioni diurne e stress quotidiano. Ecco il motivo per cui alcuni artisti con il loro prestigioso talento superano i limiti terreni vissuti e si tramandano ai posteri per un freddo e distaccato giudizio come ammonisce il genio cattolico del padre della lingua italiana nell’Ode “5 maggio” dedicata all’illustre condottiero Napoleone Bonaparte caduto in disgrazia dopo tanta gloria e morto in esilio a Santa Elena nell’Oceano Atlantico : Il lavoro d’apertura, avvenuta l’8 novembre, è la commedia in due atti spiritosi, allegri ed anticonformisti intitolata “ I nipoti del sindaco” in cui si contrappongono due esigenze : l’educazione e la formazione collegiale dei due affini del sindaco di Pozzano ed il desiderio d’amore con la passione erotica durante il positivismo iniziato da A. Comte e patrocinato da E. Zola e G. Verga con “Storia d’una capinera”, “La Lupa” e “La Duchessa di Leyra”. Si voleva che il primo figlio ereditasse tutto , mentre il secondo diventasse cadetto e la figlia accettasse un matrimonio d’interesse familiare o diventasse suora quale Gertrude che nel romanzo della Provvidenza e degli umili prese il nome di “Suor Virginia”.Dunque qui Scarpetta cerca di conciliare le due tematiche prioritarie nate con il movimento romantico dello “Sturm und Drang” in Germania con Hegel, Novalis, Schlegel ed Goethe, cui s’associò in Italia Nicolò Tommaseo con “la Pisana” e “Memorie d’un Ottuagenario” nel castello di Feltre. Qui invece siamo in provincia di Napoli e Scarpetta riprese la questione dell’educazione pedagogica dall’umanista e sociologo “ante litteram” Terenzio che nella “palliata” o commedia latina si pose il problema della metodologia da seguire nella formazione dei giovani. Plauto prima di lui disse che doveva essere rigida, severa ed inderogabile senza concessioni di sorta , come più tardi affermerà N. Machiavelli a proposito del suo idolatrato “Principe”, pur essendo di natura e per convinzione politica repubblicano;al contrario Terenzio negli “Adelphoe” sostenne che bisognava saper regolare intransigenza e concessioni, permessi, se si voleva che i ragazzi crescessero con sani costumi e senza vizi. Proprio questo farà il sindaco, interpretato con straordinario spirito umorale rispettoso dei diritti dei cittadini, gran cuore ed apertura alla comprensione, circondato da un indefesso segretario ,sempre con le scartoffie in mano e di corsa, mentre la sua casa diventa un crocevia dei nipoti che invocano la sua fiducia per il loro amore segreto, ma altresì lo vogliono ingannare presentandosi sotto mentite spoglie . In fondo la frode ed il doppio gioco per ottenere gli scopi prefissati ci sono sempre stati. Machiavelli dirà che bisogna essere pragmatici e che il fine giustifica i mezzi, essendo tuttavia il principe o capofamiglia astuto e forte al modo della volpe e leone. Qua il sindaco Felice Sciosciammocca , tipico personaggio di Scarpetta ha due nipoti : Enrico e Silvia che sono di caratteri fondamentalmente diversi in quanto lui studia lodevolmente a Milano, mentre nell’ educantato di Castellamare di Stabia non combina nulla. Il ragazzo decide di venire a trovare lo zio e dalla finestra della sua pensioncina scorge una bella figliola quale Ninetta di cui s’innamora e, baciandola con ardore, la fa fuggire dal l’istituto di formazione. Lei è la figlia del fattore Procopio che si rivolge al primo cittadino per indurre lo spasimante a rispettare l’onore della fanciulla, altrimenti secondo il Codice d’onore l’infilzerà e poi ritirerà lo spadino, il che ripetendolo a iosa lo fa diventare un’autentica macchietta..Il sindaco è d’accordo anche perché ha stabilito che tutte led sue ricchezze vadano al giovane, ma intanto perviene la direttrice dell’Educandato che informa il sindaco che la giovane è scappata, tuttavia ha lasciato nel cassetto un biglietto compromettente e perciò compare con un vestito verde d’alta fattura la sorella della Superiora con un biglietto rinvenuto nel cassetto di Silvia che finora s’è fatta passare per un’altra persona e chi è questa figura nascosta sotto il lussuoso verde con cappellino Chi ha firmato il biglietto rinvenuto con la lettera A?Silvia fino alla fine indossa uno splendido completo “Cremise” o marrone chiaro per facilitare l’ipocrita opportunismo dell’amante e lo zio per il suo buoncuore consente alle due coppie di contrarre il sacramento degli sposi e dividere in parti uguali, come voleva la Rivoluzione Francese, l’eredità , sciogliendo così con felicità di tutti la strategica matassa dei cuori implicati e dei loro inganni, tranelli , seducenti. La festa imminente consacrerà la gioia incontenibile di Silvia con Achille d ed Enrico con Ninetta. Poi il figlio di Scarpetta il grande senatore a vita per meriti letterari volgerà al negativo la figura del l’amministratore, facendolo assurgere a “Sindaco del rione Sanità” con una banda di sgherri e sicari, che regoleranno privatamente i conti della camorra con le leggi del sangue e “lo Stato nello Stato”. Si replica vicino alla Chiesa dei Santi Anna e Gioacchino genitori di Maria fino a San Silvestro.
Giancarlo Lungarini