DA PARAMOUNT ALL’ETERNITÀ
Come le tecniche archetipiche di Robert Evans-Paramount continuano a creare miti e business anche fuori dal cinema,nel branding,nel marketing e nella comunicazione.
Una montagna misteriosa e terribilmente maledetta.Ha un record impressionante di scalatori morti nel tentativo di raggiungere la sua vetta.Una cima che fu raggiunta solo dopo che 31 scalatori esperti erano precipitati dalle sue pareti ghiacciate.
Ha anche un altrettanto pauroso record di gravi incidenti.Incidenti accaduti in questo luogo sinistro e tragico,ma circondato da incredibili paesaggi mozzafiato.
Leggende,storie maledette,bufere di neve e tanti scalatori deceduti non fermano i numerosi cultori dell’alpinismo,che ogni anno arrivano qui per tentare di salire fino alla vetta di questo mitico monte.
È il Nanga Parbat,situato nella Catena dell’Himalaya,in Pakistan.
La chiamano la Montagna del Destino o anche la Montagna Assassina.
La MMGY è l’agenzia americana che si occupa della pubblicità e promozione di questo monte,il più temuto del mondo.Una grande multinazionale di New York,molto innovativa,specializzata in marketing turistico,dunque,per gestire questa leggenda nera.
MMGY usa una pubblicità archetipica molto ben concepita,che sfrutta i tanti elementi “maledetti” del Nanga Parbat per attivare l’Ombra,la parte oscura e tenebrosa che giace nell’inconscio profondo del pubblico.E per calamitare tanti turisti-avventurieri tra queste sperdute nevi eterne.
Il mito del Nanga Parbat è talmente potente da attirare ogni anno un numero esagerato di visitatori e alpinisti.Ma troppi turisti significano anche troppi pericoli.Per questo le autorità hanno dovuto porre limiti e regole ferree agli audaci scalatori che arrivano da tutto il mondo.
Un mito che ha attirato anche il famoso alpinista Reinhold Messner, il quale ha incluso la Montagna del Destino tra le sue imprese leggendarie.
E anche Messner si scontrò con la violenza selvaggia della Montagna Assassina:nel 1970 tentò la scalata insieme ad un gruppo di audaci compagni di cordata.Una sfida coraggiosa al mondo arcano e mortale di questa roccia himalayana,piena di pericoli fatali ma circondata da paesaggi di una bellezza estrema,di tipo cinematografico,in uno scenario fiabesco fatto di nevi eterne.
Ci fu un tragico incidente.Il fratello Gunther morì travolto da una valanga.Messner ebbe gravi danni fisici e lesioni da congelamento.Ma riuscì a salvarsi.Questa tragedia causò feroci polemiche,a livello mondiale,sulla organizzazione della scalata e sulla scelta di questa tragica e pericolosissima montagna.Polemiche ancora oggi non del tutto risolte.Un’altra storia cupa sulla Montagna Assassina era nata.
La cima di questo picco avvolto dalle nevi fu raggiunta solo nel 1953,da Herman Buhl,un alpinista austriaco.
Un risultato arrivato dopo innumerevoli tentativi falliti, incidenti drammatici ed una lunga lista di scalatori morti,travolti dalla forza terribile di questa montagna.
Ma quali sono gli inneschi usati da MMGY per attivare l’Ombra?Come riesce a portare folle di aspiranti arrampicatori sulla cima più sinistra e fatale della Terra?
Innanzitutto,il contrasto fortissimo tra la bellezza incredibile dei paesaggi innevati himalayani e le insidie mortali del luogo.Tutto questo è ben evidenziato nei video e nelle foto.
Altro innesco è il racconto di tante scalate tragiche e drammatiche,che risvegliano la responsività profonda degli appassionati delle imprese temerarie.
Poi viene comunicata chiaramente e nettamente la pericolosità estrema di questa zona.Vengono elencati spesso dati tecnici sui fattori che rendono questa montagna la più pericolosa del mondo e i tipi di incidenti fatali che hanno provocato.E questo (incredibilmente) attrae gli avventurieri in un modo irresistibile.
MMGY ha anche creato delle community on line di appassionati che parlano delle loro esperienze sul Nanga Parbat,delle sfide affrontate e dei pericoli.Questo rende tangibili le paure,i fallimenti e le aspirazioni legate alla scalata.
Tutti questi fattori,strategicamente usati da MMGY,sono attivatori fantastici dell’Ombra.Attivatori di rara ed incredibile potenza.
Tutto ciò crea una combinazione unica di mito e pericolo che attrae magneticamente gli avventurieri spericolati di tutto il mondo.Audaci che cercano qui sia la gloria che la sfida personale.
La sua bellezza naturale ed il forte contrasto con i rischi mortali che presenta,la rendono la montagna più affascinante e temuta del Pianeta.Incredibilmente. Inspiegabilmente.L’Ombra ha colpito ancora…
Stefano Battaglia, regista