Noblesse Oblige: Enrico Vanzina diventa scrittore col suo primo romanzo comico

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La morte è “na livella” diceva il grandissimo Principe De Curtis,in arte Toto’.Sicuramente questo avrà pensato Enrico Vanzina,leggenda vivente della cinematografia italiana,sceneggiatore insieme all’ indimenticato e carissimo fratello Carlo di uno spaccato di un’Italia,bella,goduriosa,rampante,quella degli anni 80,periodo diventato iconico proprio con i loro film(Vacanze di Natale,Yuppies,Vacanze in America,ma anche col thriller ambientato nella Milano da bere Sotto il vestito niente).

I protagonisti
Nell’ accogliente salotto del Canottieri Roma,circolo al quale il fratello Carlo era storico iscritto,Enrico intervistato dal vicedirettore del Messaggero,ci fa ridere e tanto,raccontandoci episodi esilaranti avvenuti durante le riprese dei film quando era ragazzo,assistente del mostro sacro Steno,il papà(regista delle pellicole di Toto’,Bud Spencer,Febbre da cavallo..tanto per citarne alcuni).Noblesse oblige,romanzo comico perfetto per una commedia con De Sica e Salemme ma anche per una nuovo talento dell’ultima generazione di comici,ci parla del nobile squattrinato Ascanio della Scaletta,principe romano, e del suo fido maggiordomo napoletano Gege’,nobile d’animo,che cercano tutti gli espedienti possibili per sbarcare il lunario,dalle improbabili eredità alle possibili ereditierecon le quali accasarsi.

Una pausa dalla commedia
Il libro rappresenta per Vanzina una sorta di disintossicazione momentanea dalla commedia,perché attualmente,come ci racconta,”ci sta un troppo di tutto,tra film e miniserie a puntate,penso invece in un futuro a un giallo”.

Una storia che parla di amicizia e di nobiltà d’animo”che è l’essenza della classe,quella vera,in un’epoca di involgarimento generale”.

Gli anni ruggenti
Si dice anni 80,e si pensa ai film dei Vanzina,di Cortina e della Milano rampante.”Ma non ho nostalgia di quel periodo”dice il regista” si usciva da un periodo drammatico,gli anni 70,per lasciarsi alle spalle tutto,all’ insegna dell’edonismo e il lusso,ma anche quella era un’altra Italia,il passaggio al nuovo è inevitabile”.
Parli con Enrico Vanzina, e vedi davanti a te il simbolo della vera signorilità, l’ ironia e il savoir fare, la capacità di osservare e ascoltare,un uomo di stile dentro e fuori, come Toto’, e Noblesse Oblige vuole forse proprio farci ricordare questo,di fare magari un passo indietro,e riscoprire i gesti e i modi di un tempo che rendevano la nostra umanità più bella.

Sara Nicoletti

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