In scena dal 5 all’ 8 dicembre 2024 al “Teatro Ivo Chiesa” di Genova
“ Kind of Miles” è una “ Produzione Teatro Stabile di Bolzano” lo spettacolo di Paolo Fresu è portato in scena con regia di Andrea Bernard. Paolo Fresu, jazzista di fama internazionale rende omaggio al grande Miles Davis. I protagonisti musicali del concerto teatrale sono: Paolo Fresu (tromba, flicorno e multi-effetti), Bebo Ferra (chitarra elettrica),Christian Meyer (batteria), Dino Rubino (pianoforte e Fender Rhodes),Federico Malaman (basso elettrico),Filippo Vignato (trombone, multieffetti, synth), Marco Bardoscia (contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria). Il brillante spettacolo animato dei sette fuoriclasse del jazz è impreziosito dalle sequenze video di Marco Usuelli e Alexandre Cayuela, i costumi sono di Elena Beccaro, il disegno luci è di Marco Alba.
Paolo Fresu dice del suo Kind of Miles, omaggio teatrale al grande Miles Davis:
“Quanto vale un mito? Ma soprattutto cosa lascia? È difficile individuarne di nuovi. I miti attuali nascono e muoiono con la stessa velocità del mondo contemporaneo: si accendono come una cometa che lascia una scia luminosa e poi si spegne nel nulla. “Mitico” è qualcuno che fa qualcosa di speciale, che esce da un ordinario universalmente riconosciuto. Basta dunque un attimo per generarlo: un gesto, una parola amplificata da internet o dalla televisione. Neanche più i giornali o i libri ma la rete del “cotto e mangiato” subito. Sentito e dimenticato, almeno in musica.
Concettualmente il mito nella storia è legato a un passato remoto che ha a che fare con la conoscenza e il linguaggio, ancor prima che con il rito. Con il pathos e la poesia che scaturisce dall’anima e vaga in un Mediterraneo più vasto del nostro, laddove l’afflato del soffio e della voce ne amplifica le gesta rendendolo alla storia in uno sbalzo temporale che annulla le distanze e dilata il tempo. È quel che ha fatto Miles Davis nel Novecento: un artista mitico per antonomasia.
L’ha fatto lasciando a noi del presente non solo un’icona, ma un soffio che è carezza e graffio. Un uomo capace di raccontare una storia recente che va aldilà del jazz e della musica e la cui personalità marcata appare non solo attraverso la sua tromba ma anche nel viso scavato degli ultimi anni, negli occhi profondi che inchiodano lo sguardo e nelle mani rugose che hanno toccato il cuore. Mani scure che disegnano il pianeta attraverso un reticolo di linee che navigano tra gli oceani, tra l’Africa e il mondo”.
Paolo Fresu entra dentro l’anima del trombettista statunitense scomparso il 28 settembre 1991. Il volto scavato di Miles Dewey Davis, i suoi occhi penetranti, l’inconfondibile suono melodico della sua tromba vengono immortalati nello spettacolo a lui dedicato. Paolo Fresu ricostruisce attraverso la musica e la voce narrante l’universo artistico e i momenti salienti della vita di Miles. La genialità del mai dimenticato maestro del jazz incontra la moderna genialità di paolo Fresu e dei suoi pregiatissimi musicisti, ed un incontro tra geni può solo generare elevatezza.
Giuliano Angeletti