L’amore di Tony e Monica con briose coreografie in “West Side Story”

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Ancora una volta il direttore artistico e “patron “ del tempio quirite del musical Massimo Romeo Piparo ha voluto regalare ai suoi fedelissimi sostenitori ed amanti di tal genere teatrale una preziosa “chicca “ per le Festività di Natale e fine anno: ovvero il fantasmagorico e tragico allestimento della tragedia americana supportata dalla scintillante musica di Bernstein e dalle splendide coreografie di Billy Mitchell con i vivaci, graziosi e policromi costumi di Cecilia Betona,con il risultato di suggestionare emotivamente il pubblico per quasi tre ore e fargli palpitare il cuore con il miocardio per una vasta gamma di sentimenti dal tenero, romantico e dolce fino all’amaro, violento e ripugnante avvertimento dell’intollerabile violenza. L’anno scorso era stato il problema pedagogico con la giovane e promettente , talentuosa, Matilde bloccata preventivamente per pregiudizi, paure e scrupoli, ignoranza dell’ambiente della loro estrazione sociale dai genitori, contrari all’evoluzione intellettuale della piccola fanciulla, che solo grazie alla sua maestra, che l’aveva presa a ben volere , s’era poi emancipata con ottimi traguardi e gratificanti mete. Quest’anno la prima ha avuto luogo sempre in coincidenza dell’Avvento ambrosiano e con gli incidenti di prammatica per le proteste chiassose e degenerate in atti di sommosa di piazza per la rappresentazione mancante da molto tempo alla Scala di Milano de “La Forza del destino” di Verdi, a cui non hanno partecipato né il Capo dello Stato Mattarella e nemmeno la “premier” Meloni per la riapertura della restaurata Basilica di “Notre Dame “ a Parigi con l’applauso ai pompieri benemeriti per aver evitato maggiori danni in occasione del funesto incendio dell”ile de city”.Siamo a distanza di un anno passati pertanto ad un livello di maturazione sociale e sentimentale diverso con l’amore di due “teenager” all’interno di quella “Big apple” che è New York negli anni ’50 con l’immigrazione di parecchie minoranze dalla parte meridionale del continente americano e da quello asiatico con la difficoltà dell’osmosi ed integrazione civile, mantenendo ogni gruppo le sue tradizioni, usi e costumi, spesso malavitosi e rivoltosi. Ecco perché si sta costruendo il muro al confine con il Messico, similmente a quello d’Israele con la Palestina, per cui il rieletto presidente Trump ha affermato che provvederà a blindare gli USA ed a farne di nuovo un territorio sicuro”first all” con le barriere spaziali, ma pure doganali e l?Europa dovrà aumentare le sue spese in ambito NATO non contando più molto sugli aiuti ed i contributi statunitensi, quale il “Piano Marshall” dopo il secondo conflitto mondiale, sperando che finiscano quelli in corso ora che è crollato pure Assad in Siria. Partendo da codeste riflessioni storiche,nel 1957 A. Laurents,L.Bernstein,S. Sondheim,e J. Robbins composero il “Musical – Kolossal” mettendo al centro le diatribe, contrapposizioni e scontri tra la comunità americana , chiamata meglio con il collettivo “Jets” guidato da Riff,e gli “sharks” gli arrivati portoricani con alla testa Bernardo. Da una serata in discoteca, o meglio pub, dove le due fazioni si ritrovano , nasce spontaneamente una reciproca simpatia, una fatale attrazione, tra Monica immigrata ed il nativo bianco Tony che coltivano con forte passione e pieno entusiasmo giovanile il loro rapporto amoroso, anche se sono solo due figure individuali in gruppi sociologici più grandi di loro e con cui debbono fare i conti,perché non possono essere indifferenti all’origini da cui provengono ed in cui si sono plasmati. Naturalmente queste lotte ed avversioni non sono nuove , in quanto gà nel poeta del XVI secolo e creatore del “Globe Theater” a Londra, il geniale William Shakespeare troviamo l’amore contrastato tra Romeo e Giulietta, ma lì eravamo nel dissidio e rivalità tra famiglie aristocratiche scaligere e medievali quali i Capuleti e Montecchi, qui invece la battaglia è tra schieramenti etnici, che non si risparmiano colpi bassi tra pistole e coltelli che la polizia,ingenuo e superficiale, approssimativo nel suo operato,il poliziotto di scena , non riesce a reprimere. I due personaggi chiave sono impersonati da Luca Guadagno con grinta, determinazione, ma anche con purezza di sentimenti, mentre Monica è incarnata da Natalia Scarpolini, gia scelta da Piparo per la partecipazione a “Cats” di cui era protagonista M. Ayane. Come giustamente ammette Piparo, il Musical con la sua tragica fine si lega ai drammi di quartiere, similmente alla sfida tra le bande di scippatori e spacciatori di sostanze stupefacenti ad Ostia,diventando un melodramma, in cui la giovane portoricana è l’elemento debole toccata prima dalla morte del fratello Enrico ucciso per fretta, sbaglio e distrazione in carcere da Tony, dopoché era stato soppresso pure Bernardo. La tensione, il ritmo frenetico e l’odio tra le due comunità cresce di tono e dilaga anche in intensità, ma al suo interno parimenti si sviluppa la rabbia della gelosia di Cino che si sente tradito dalla pudica, introversa e candida ragazza dai genuini principi che gli ha preferito Tony. Straordinaria è Natalia in questa dimensione psicologica, tuttavia alla fine, allorché Cino spara per gelosia in carcere a Tony , desidera cedere all’impeto della pulsione istintiva e vendicarsi su tutti i criminali che le hanno tolto la gioia e la felicità dell’idillio configurato per il suo avvenire. Attuali in tutto il loro spessore pungente e graffiante sono le tematiche dell’immigrazione e del suo respingimento dai confini americani su cui Trump ha imperniato la sua campagna presidenziale e s’è assicurato il largo consenso del popolo a stelle e strisce per il ritorno alla Casa Bianca, dopo l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.Il lavoro è stato prodotto dalla partnership tra il Teatro Sistina e la Peeparrow Entertainemnt,realizzata in occasione dell’allestimento di “Tootsie” a Milano e che sarà a Roma dal 13 febbraio, con la sponsorizzazione per un biennio dell’arte teatrale e dello spettacolo dal vivo da parte di FINECO. Con questo appoggio finanziario s’ intendono raggiungere due scopi : maggiore fruizione del pubblico ed innovazione culturale nel segno del popolo. Il successo di Roma con il Sistina conferma la bontà del testo che ebbe un’unanime ovazione al debutto a Boadway che è proseguito a Londra fino a oggi e fu trasposto in film nel 161 da Jerome Robbins, vincendo 10 premi Oscar..Si può definire perciò la vittoria etica della resistenza e del coraggio davanti alla violenza e volontà di conquista e potenza degli immigrati, con l’aspirazione alla sostituzione etnica di cui ha parlato il ministro dell” agricoltura in modo errato, con la rinnovata attualità in questi giorni giacché i “leder maximi” tendono a rafforzare il proprio dominio autoriale, negando il primato del rispetto civile delle libertà degli Stati e dell’amore solidale, universale , cosmopolita insieme a quello di coppia e per i meno abbienti,isolati e sofferenti,sempre figli di Dio, come ci ricorda altresì il sommo Manzoni nel capolavoro della Fede e Provvidenza,con il riconoscimento delle proprie colpe e riparazione dei soprusi commessi. Nella sfolgorante fusione di musica, danza e dramma finale con il raggiungimento del vertice della cattiveria umana con la tragedia dell’eliminato Tony a sangue freddo , non possiamo non riandare con la mente alla sublime audizione delle simboliche liriche romanze degli anni Cinquanta con le sensazioni ad arcobaleno dei travagliati tormenti civili , che si rispecchiano nelle composizioni del Maestro Bernstein , tra cui “America”, “Maria” e Tonight”, in particolare con le malefatte delle due gang per il predominio del “business”,alla stregua di quelle esistenti sul territorio dei municipi romani che si dividono le zone per non interferire nei reciproci introiti salvo poi talora accordarsi nei quartieri più ricchi e facoltosicome, nel caso del musical in oggetto nella nostra trattazione, l’Upper West Side. Si replica al Sistina nella famosa “street” ideata e commissionata da papa Sisto V fino al 21 gennaio con la meravigliosa supervisione nell’adattamento del Maestro Massimo Romeo Piparo, succeduto con altrettanta regale magia e competenza alla formidabile e leggendaria coppia costituita da Garinei e Giovannini.

Giancarlo Lungarini

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