Bancha: la combinazione di incenso e tè in un affascinante romanzo

Data:

 

Il titolo “Bancha” evoca già tanto e racconta molto del romanzo e dell’autrice, la quale ci regala un’immagine del Giappone meravigliosa e intrisa di profondi significati.

Il tè bancha è relativamente economico rispetto ad altri tipi di tè verde, proprio perché si ottiene dalle foglie più grandi e mature dei raccolti tardivi e non dalle giovani gemme raccolte in primavera. Questo lo rende un’opzione conveniente per chi desidera una bevanda sana e gustosa. Il tè bancha ha un ottimo gusto fresco, deciso e dissetante con note lievemente amare rispetto agli altri tè verdi giapponesi. Nell’ambiente rilascia un profumo di nocciole ed è un ottimo alleato per gli abbinamenti di prodotti dolciari.

Proprio questi sapori, odori e aromi, aleggiano tra le pagine del romanzo, quasi come se la carta ne fosse intrisa.

Siamo alla fine degli anni Novanta. Lo scenario è la città di Roma, ma non si resta qui, lo scenario cambia nel corso del romanzo.

Una giovane donna decisa e indipendente vive in una splendida proprietà di trenta ettari e ha davanti a sé la prospettiva di un futuro da dirigente in una delle più famose e importanti aziende italiane.

Tutto sembra meraviglioso nella sua vita.

La donna è sentimentalmente legata a un ragazzo di buona famiglia.

La sua infanzia è stata dettata dalla figura del nonno paterno, un uomo – manager di successo – con cui è cresciuta, ma dal carattere poco incline alle effusioni e molto freddo. La donna non ha comunque particolare curiosità nel conoscere la storia dei suoi genitori. Ma una cosa la sa per certa: il padre è deceduto in Giappone quando lei era molto piccola.

Poi accade qualcosa di inaspettato che stravolgerà la sua vita. L’ arrivo di una lettera inviatale dal nonno materno sarà decisiva. La donna vuole conoscerlo e intraprende un viaggio in Giappone.

Da qui si apre un mondo tutto da scoprire per lei.

 

Durante questa esperienza avrà modo di conoscersi come una donna diversa.

Proprio come accade nel kintsugi della tradizione giapponese – in cui la ceramica in frantumi viene ricomposta e impreziosita con l’oro – sarà proprio lei a dover rimettere insieme i frammenti della sua vita e quindi a renderla più ricca di quella che ha vissuto.

Il romanzo – scritto egregiamente da Micaela Giambanco – fonde il fascino millenario della cultura giapponese con uno stile originale e ci si sente immediatamente rapiti dalla sua abilità nel raccontare.

Micaela Giambanco utilizza le parole come i pennelli di un dipinto, il quale appare vellutato e avvolgente, e che si svela nella combinazione di incenso e tè.

Le emozioni del lettore tra le pagine di “Bancha”

Leggendo questo libro ciascun lettore – sensibile e attento – in un modo o in un altro si trova catapultato in Giappone.

Sarà totalmente immerso in un mondo diverso, ricco di tradizioni e gesti affascinanti quanto inusuali per noi occidentali. Per chi ama il Giappone e lo conosce, leggere “Bancha” sarà come rivivere attimi passati e vissuti anni fa. Chi invece ancora non lo conosce avrà modo di superare luoghi comuni e comprendere certe emozioni che solo il Paese del Sol Levante sa regalare.

Nel romanzo viene a galla il grande dolore di una perdita, imparando comunque a uscirne più forti e completi. Una lettura gradevolissima e leggera, ma con molto contenuto. Proprio come il te’, e questo spiega la scelta del titolo.

Le descrizioni accurate dell’autrice richiamano atmosfere del Giappone lontano geograficamente, ma vicinissimo a tutti, per come l’autrice le evoca. C’e’ tanto sentimento e traspare il grande amore per la cultura e le affascinanti tradizioni giapponesi. Un romanzo in cui il lettore “sente” davvero gli odori e i sapori del Sol Levante e ne resta rapito.

Molti lettori hanno definito “Bancha” un libro speciale, che riesce a prendere per mano chiunque si trovi incollato tra quelle righe. Si viene condotti in una dimensione diversa. Chiunque, tra quelle pagine, si avvicina a una cultura affascinante, che “profuma” davvero di quei sapori e odori unici in Giappone.
Attraverso gli occhi e il cuore della protagonista il lettore ha la sensazione di poter compiere un primo passo verso un mondo così diverso ma così intrigante. Alla fine, quando il libro è terminato, la prima cosa a cui si pensa è quella di prenotare il primo volo per il Giappone, per scoprirlo o riscoprirlo.

Bancha” è un romanzo da leggere per “viaggiare” nell’affascinante Giappone con gli occhi di Micaela Giambanco.

 ______

 

Note sull’autrice

 

Micaela Giambanco ha cominciato a viaggiare all’età di quattordici anni per approfondire la conoscenza delle lingue. Studentessa di karate ha mostrato un forte richiamo verso la cultura orientale e all’età di diciannove anni si è trasferita a Kurume, una piccola città di Kyushu a sud del Giappone per poter approfondire la disciplina.

Durante il suo percorso ha poi avuto modo di lavorare e di approfondire la cucina giapponese che oggi è diventata una delle sue principali attività.

Oggi gestisce il suo piccolo ristorante giapponese – izakaya – nella periferia di Roma – zona Infernetto – perennemente sold out. Aperto nel 2018 con suo marito Paolo.

Tutti la chiamano Mika-chan ( Micaela), proprio come il nome del suo ristorante: www.mikachan.it

Filly di Somma

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati