Dopo “Natale in Casa Cupiello”, “Sabato, Domenica e Lunedì”, “Non ti pago”, “Filumena Marturano” e “Napoli milionaria!” il progetto di Rai Fiction “La collection De Filippo continua con “Questi Fantasmi!”, una tra le commedie di Eduardo più rappresentate sulla scena internazionale, in onda stasera lunedì 30 dicembre alle 21.30 su Rai 1
Ambientato e realizzato nel cuore del centro storico di Napoli, il tv movie – diretto da Alessandro Gassmann e interpretato da Massimiliano Gallo, Anna Foglietta, Alessio Lapice e Maurizio Casagrande – mette in scena la crisi del rapporto tra Pasquale Lojacono e la moglie Maria, che – tra l’aspirazione di un benessere materiale e la concretezza invece, di una vita di continui fallimenti – va in frantumi.
I misteriosi “fantasmi” entrano nella vita dei due coniugi per metterli di fronte alla necessità di una scelta: in questo mondo di luci ed ombre, costruito con il contrasto tra la solarità dei panorami e degli esterni e le ombre delle stanze dell’appartamento, il regista Alessandro Gassmann ha lavorato per raccontare soprattutto la complessità delle relazioni sentimentali.
Sarà nella grande casa in cui si svolge la storia che, alla fine, il protagonista scoprirà la verità: “I fantasmi non esistono. I fantasmi siamo noi.”
“Questi Fantasmi!” è una produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, prodotto da Roberto Sessa.
Durante la conferenza stampa noi di Corriere dello Spettacolo abbiamo chiesto ad Alessandro Gassmann: “Cosa avrebbe pensato di questo opera tuo padre Vittorio”? L’attore ha risposto: “Mio padre Vittorio, che era molto schietto ed impattante, penso sarebbe stato contento di questa produzione perché c’è stato un grande lavoro degli attori“.
Abbiamo ancora chiesto: “Cosa le ha lasciato umanamente questo progetto? ” L’artista ha risposto: “Una conoscenza più approfondita di Napoli, la meraviglia della sua lingua e dei luoghi. Sono molto legato a Napoli, che mi ha adottato già durante le riprese de “I bastardi di Pizzofalcone”.
Ha concluso poi : “Questo opera è stata una scommessa: è una delle commedie eduardiane più amate e conosciute. E’ legata alla mia persona e alla mia famiglia. Per me fare il regista vuol dire saper conoscere le fragilità degli attori con cui lavori”.