I paesaggi del Di Bella possono sembrare una pittura di stasi, invece nel profondo vi è una percezione della centricità mobile dell’universo inteso nella sua fonte di luce: un universo in espansione luminosa.
Questo “oltre lo spazio” della superficie pittorica Dibelliana non è altro che la dislocazione dello spazio dal proprio fulcro di energia nella sfera più intima e profonda, infatti in Di Bella l’immagine poetica procede di pari passo con la “trascendenza” plastica.
Una pittura fatta di bianchi e grigi colmi d’ inquietudine e quiete al contempo, fatta di cose ordinarie che si illuminano dei toni più preziosi, una pittura destinata ad avviarsi alla grazia del mistero concettuale di tutto ciò che diviene sublime.
E. Tonelli 2025
