Domenica diciannove gennaio al teatro Carlo Felice di Genova e’ andata in scena l’ultima replica di ” Traviata” di Giuseppe Verdi : replica da ” tutto esaurito” come le precedenti recite , un successo eccezionale per il nostro teatro e per la direzione dello stesso.
Punto dolente dello spettacolo e’ sicuramente la regia di Giorgio Gallione , ripresa dalla precedente produzione del 2016 : al di la’ dell’ idea originale di trasmettere tutto il pathos della morte incombente della protagonista gia’ dal primo atto , come al solito la regia contemporanea sovrasta l’originale bellezza dei libretti e dell’autore dell’opera…. Per tutto lo spettacolo un albero spoglio con delle luci accese sovrasta la scena e sinceramente non se ne coglie il senso perdendo una delle caratteristiche più belle di questo capolavoro verdiano e cioè la ricchezza delle scene , basti pensare alla sublime traviata di Franco Zeffirelli.
Molto belle come sempre le luci curate da Luciano Novelli.
La direzione d’orchestra di Renato Palumbo è stata vigorosa e decisa con un’ottima connessione tra orchestra , coro e solisti.
Il vero protagonista dello spettacolo e’ stato il tenore genovese Francesco Meli : perfetto nel ruolo del giovane appassionato Alfredo con un’eccellente resa vocale in tutte le bellissime arie di questo capolavoro.
Buona la prova di Carolina Lopez Moreno , soprattutto nell’ultimo atto : ancora giovane , sicuramente avrà modo di migliorare la sua gia’ piu’ che buona vocalita ‘ , eccellente la sua presenza scenica in tutta l’opera.
Un gradito ritorno quello di Roberto Frontali : un papa’ Germont di assoluto spessore sia scenico che vocale.
Buona anche la resa degli altri cantanti: Chiara Polese , Carlotta Vichi Roberto Covatta , Claudio Ottimo , Andrea Porta , Francesco Milanese Loris Purpura,Giuliano Petouchoff , Filippo Balestra.
Come sempre eccezionale il nostro coro diretto dal maestro Marino Moretti.
Applausi scroscianti alla fine dell’opera per tutti i protagonisti e per il direttore d’orchestra.
Prossimo appuntamento al teatro Carlo Felice con Andrea Chenier a febbraio.
Stefano Ceniti