Il Cinema Italiano alla Berlinale 2025: una presenza tra prestigio e qualche ombra

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La Berlinale 2025, in programma dal 13 al 23 febbraio, è pronta ad accogliere cineasti da tutto il mondo per celebrare la settima arte in una delle sue vetrine più prestigiose. L’Italia, da sempre protagonista di questo evento, quest’anno si presenta con una selezione di titoli che, seppur di qualità, non brillano per quantità.

L’Italia in Concorso: un’unica presenza ma di grande spessore

Nel concorso principale, che vede la partecipazione di 19 film provenienti da ogni angolo del pianeta, il nostro Paese è rappresentato da Yunan, diretto da Ameer Fakher Eldin. Si tratta di una coproduzione internazionale che coinvolge Germania, Canada, Italia, Palestina, Qatar, Giordania e Arabia Saudita. Il film esplora il tema dell’identità e dell’appartenenza con una sensibilità poetica, portando sul grande schermo una riflessione profonda sul concetto di casa e radici .

Sezioni collaterali: il contributo italiano tra nuove voci e sperimentazione

Al di fuori della competizione ufficiale, il cinema italiano trova spazio in alcune sezioni parallele, confermando la capacità del nostro Paese di partecipare attivamente alla scena internazionale attraverso interessanti coproduzioni.

•Berlinale Special, una delle sezioni più prestigiose, ospita Reflet dans un diamant mort (Reflection in a Dead Diamond) di Hélène Cattet e Bruno Forzani, una coproduzione tra Belgio, Lussemburgo, Italia e Francia. Il film promette di essere un omaggio visivo al cinema di genere, con uno stile estetico raffinato e d’impatto .

•Perspectives, la sezione dedicata alle opere prime e ai nuovi talenti, include Come la notte (Where the Night Stands Still) di Liryc Dela Cruz, coproduzione tra Italia e Filippine. Un racconto intimo e contemplativo che riflette sul senso di appartenenza e di ricerca interiore .

•Panorama, dedicata a opere innovative e di forte impatto sociale, include due titoli con il contributo italiano:

•Mit der Faust in die Welt schlagen (Punching the World), diretto da Constanze Klaue e frutto di una collaborazione tra Italia e Germania, affronta il tema del conflitto generazionale e della ricerca di indipendenza.

•Kaj ti je deklica (Little Trouble Girls) di Urška Đukić, coproduzione tra Slovenia, Italia, Croazia e Serbia, racconta il delicato percorso di crescita e scoperta di sé .

•Berlinale Shorts, la sezione dedicata ai cortometraggi, vede la partecipazione di After Colossus, diretto da Timoteus Anggawan Kusno, un cortometraggio che mescola Italia, Indonesia e Olanda in un’indagine visiva sulla memoria storica e l’identità culturale .

Una presenza ridotta ma significativa

Sebbene le opere italiane selezionate per la Berlinale 2025 siano senza dubbio di alto livello, non si può fare a meno di notare che la presenza del nostro Paese risulta più contenuta rispetto agli anni precedenti. Le coproduzioni internazionali dimostrano la volontà del cinema italiano di aprirsi al mondo, ma allo stesso tempo sollevano interrogativi sulla capacità di portare avanti produzioni interamente nazionali che possano competere in un contesto così prestigioso.

In un festival che da sempre ha visto il cinema italiano tra i protagonisti assoluti, l’auspicio è che le prossime edizioni possano riservare maggiore spazio alle storie e agli autori del nostro Paese, che continuano a distinguersi per creatività e talento.

Antonio M. Castaldo 

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