La vendetta di Salieri nei confronti di un Dio malvagio

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Al teatro Elfo Puccini di Milano va in scena, dal 21 gennaio al 2 marzo, un’interessante ripresa teatrale del pluripremiato film Amadeus, diretto quarant’anni fa da Milos Forman, a sua volta basato sull’opera di Peter Shaffer del 1978 che riscosse altrettanto successo.

Antonio Salieri, uno dei più famosi compositori della sua epoca, è la figura narrante di tutta l’opera. Ripercorre i propri drammatici vissuti e le vicende di quarant’anni alla corte viennese, di cui era Compositore Ufficiale, in seguito all’arrivo del giovane e irriverente Mozart. Salieri è un uomo pio e generoso, un musicista stimato e famoso, ma presto scopre con sgomento che Dio ha scelto di far sentire la sua voce nel mondo attraverso il genio di un ragazzo scapestrato e irriverente

Invidia e gelosia, dicerie e pettegolezzi portano Salieri a progetti di diabolica vendetta, fino ad accarezzare un orribile desiderio di morte dell’ineguagliabile rivale. In particolare, Salieri non riesce ad accettare la realtà di un genio straordinario (la Voce di Dio!), di cui riconosce sinceramente l’ineguagliabile grandezza, in una persona dai modi infantili e volgari. Al cospetto di tanta grazia, Salieri viene qui raccontato come consapevole di una propria irrimediabile mediocrità, nonostante i voti a Dio, i grandi sacrifici e l’applicazione tenace (nella realtà, Salieri non fu poi così mediocre, ma è certamente vero che, a differenza di Mozart, le sue composizioni non gli sopravvissero).

La pièce teatrale è molto fedele al testo originale, sia nella ambientazione d’epoca con qualche fantasia di Antonio Marras (Mozart in costume da rockstar, ma ci siamo per fortuna risparmiati i gerarchi in divisa nazista così comuni in certe trasposizioni moderne) sia nella caratterizzazione dei personaggi. Viene dunque ripresa la celeberrima risata infantile di Mozart, che risuona a più riprese. E la natura insignificante dell’Imperatore d’Austria viene cristallizata da una sua battuta (“E così, anche questo è fatto!”) che diventa una gag ripetuta più volte.

Nella parte di Mozart, Ferdinando Bruni tiene la scena con la consueta misurata autorevolezza mentre Daniele Fedeli restituisce la freschezza vitale del genio di Mozart. La giovane Valeria Andreanò ripropone la allegria e la devozione di Costanze Weber, la compagna di giochi infantili prima, e poi compagna e madre.

Una innovazione rispetto al film sono due personaggi, chiamati Venticelli (Riccardo Buffonini e Alessandro Lussiana) che propagano resoconti di fatti, dicerie e pettegolezzi, in una sorta di coro greco in versione moderna.

Più pronunciata e articolata, sempre rispetto al film, è la dinamica del rapporto di Salieri con Dio. Dopo il voto iniziale di castità e devozione, in cambio della fama e della gloria artistica, la delusione cocente scaturita dall’impari confronto con Mozart porta Salieri al progetto di una paradossale vendetta nei confronti di Dio, con cui ingaggia una sorte di lotta ostile. E, via via che il racconto prosegue, in questa pièce questo Dio rivela agli occhi del disamorato compositore tratti di profonda crudeltà ed indifferenza. Non si cura delle persone che usa: quindi abbandonerà Mozart, che ne è la voce. E’ indifferente e irraggiungibile, non prova pietà alcuna.

E’ quello che emerge da un altro scostamento rispetto alla trama del film. In quest’ultimo una delle scene finali è la dettatura a Salieri del Requiem da parte di un Mozart febbricitante. Bruni e Frongia hanno invece scelto un aspro confronto in cui Salieri infierisce. “Muori, liberami. Tanto non servi più a niente, sei malato, non sei più in grado di scrivere niente. Dio non ha pietà di nessuno, quando ha finito di usare le persone, le butta”.

E’ l’amara scoperta della perdita della fiducia in un Dio, non più attento e comprensivo, ma indifferente e irraggiungibile.

Guido Buttarelli

Amadeus

di Peter Shaffer

uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

con Ferdinando Bruni Antonio Salieri
Daniele Fedeli Wolfgang Amadeus Mozart
Valeria Andreanò Costanze Weber, moglie di Mozart
Riccardo Buffonini Venticello, procuratore di informazioni e pettegolezzi
Matteo de Mojana Barone Gotrfried Van Swieten, prefetto della Biblioteca Imperiale
Alessandro Lussiana Venticello, procuratore di informazioni e pettegolezzi
Ginestra Paladino Contessa Johanna Kilian Von Strack / Katharina Cavalieri, cantante
Umberto Petranca Giuseppe II, Imperatore d’Austria
Luca Toracca Conte Franz Orsini-Rosenberg, direttore dell’Opera Imperiale

costumi di Antonio Marras

Luci Michele Ceglia, suono Gianfranco Turco

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