Il Louvre è uno dei musei più visitati al mondo, complice la presenza di una delle opere del grande genio di Leonardo Da Vinci da sempre molto contesa, tra Italia e Francia.
La Gioconda – tanto ammirata e fotografata dagli innumerevoli turisti che ogni anno “affollano” letteralmente il museo e in particolare la stanza dove è esposta l’opera – non sta vivendo un buon momento e nemmeno il museo che la ospita.
La Gioconda, nota anche come Monna Lisa, è databile al 1503-1506. Una donna sfuggente, ironica e sensuale.
L’opera viene ammirata ogni giorno da circa trentamila visitatori, ovvero l’80% di coloro che entrano nel Museo del Louvre in cui è esposta, tanto che nella grande sala in cui si trova, un cordone deve tenere a debita distanza le persone e nonostante ciò non basta.
Il grido d’allarme circa le attuali condizioni del Museo del Louvre non va affatto sottovalutato.
Laurence des Cars, presidente e direttrice del celebre museo, ha inviato a metà gennaio una lettera alla ministra della Cultura Rachida Dati nella quale denunciava lo stato di degrado del Louvre e chiedeva di intervenire il prima possibile.
Nella lettera si puntava proprio l’attenzione sulla sala che ospita la Gioconda di Leonardo da Vinci.
Al di là dell’affollamento sempre più stressante, ci sono anche delle attrezzature vetuste e delle “variazioni di temperatura” nelle sale che mettono a repentaglio la conservazione delle opere.
Eppure la Gioconda continua a soffrire e bisogna agire subito, onde evitare il peggio. Una regione italiana si è candidata a riportare “a casa” la meravigliosa opera di Leonardo Da Vinci. L’Italia è pronta ad asciugare le “lacrime” della Gioconda e a ospitare l’opera, seppur in modo temporaneo, in Lombardia. Sarebbe ottimale farlo in previsione di uno degli eventi che porterà molta affluenza di visitatori in questa regione, ossia le Olimpiadi invernali di Milano Cortina del 2026.
La situazione del Louvre è allarmante, con la “moltiplicazione di avarie” – come denuncia nella lettera la presidente e direttrice del museo – e soprattutto con la impellente necessità di lavori strutturali urgenti. E poi questa famosa Gioconda merita una collocazione diversa che la farebbe soffrire di meno. Il Louvre è a rischio a causa dei milioni di visitatori che affollano continuamente i suoi edifici e sale, a caccia di selfie, like e scatti da postare. La Gioconda sta diventando sempre più “instagrammabile” per compiacere quel mondo digitale sempre in crescita.
Ma fino a che punto?
C’è addirittura chi si porta una piccola sedia pieghevole e si accomoda ad ammirare la Gioconda per ore, come se stesse in un parco, senza rendersi conto che si è all’interno di un museo di tutto rispetto.
Per fortuna il martedì è il giorno di chiusura del Louvre e la Gioconda ritrova la sua pace e serenità per 24 ore.
L’Italia ci tiene a precisare che la proposta di “ospitare” temporaneamente la Gioconda non è sicuramente un atto di rivendicazione di un dipinto che è sempre stato conteso tra Francia e Italia, ma solo una “consolazione e protezione” temporanee di un’opera d’arte che merita certamente molto rispetto.
Non va dimenticato che Milano ospita già diverse rappresentazioni di Leonardo. Basti pensare al Cenacolo Vinciano che raffigura l’ultima cena di Gesù. Il ritratto di musico, il Codice atlantico, le decorazioni nella Sala delle Asse del Castello Sforzesco. La Gioconda andrebbe ad arricchire la collezione e sarebbe sicuramente un vanto per la regione Lombardia e per l’Italia intera.
Non tutti sanno che la Gioconda fu rubata per essere riportata in Italia e nel 1913 fu esposta per un giorno e mezzo alla Pinacoteca di Brera. La sua “sosta” in Italia fu brevissima. Eppure sarebbe proprio questo luogo quello adatto ad ospitare il dipinto.
Ovviamente si attende che il governo francese prenda delle decisioni in merito allo spostamento del dipinto e ad eventuali ma necessarie ristrutturazioni del Louvre.
Chissà se la Francia dirà “sì” al trasferimento temporaneo di Monna Lisa in Italia.
Il commento del deputato milanese Maurizio Lupi fa sorridere tutti:
“Se i francesi ogni tanto ci ridanno qualcosa…Noi gli ridiamo la pietà di Michelangelo e loro ci danno La Gioconda”
Filly di Somma