Il giorno 8 febbraio 2025 il Teatro Regio ha ospitato “La strada”, balletto ispirato all’omonimo film diretto nel 1954 dal rinomato regista Federico Fellini.
Spinta lontano dalla sua casa per intraprendere una vita itinerante a fianco del brutale artista di strada Zampanò, interpretato da Mick Zeni, Gelsomina trova conforto nella generosità de “Il Matto”, impersonato da Johan Kobborg.
La protagonista Gelsomina, interpretata dalla nota ballerina romena Alina Cojocaru, sembra aver captato perfettamente l’essenza del personaggio e averla trasmessa tramite la coesione tra una danza sia aggraziata che stravagante e un’espressività intensa.
Gelsomina, lasciandosi trasportare dalle musiche di Nino Rota, fa trasparire la sua ingenuità e vulnerabilità tramite la sua leggerezza e la delicatezza della gestualità.
Nonostante la sua fragilità, la protagonista riesce a condizionare la presenza scenica degli altri personaggi, che danno la parvenza di orbitarle intorno, data la sua forza d’animo e la sua gradevolezza interiore.
Le scene ambientate nel circo erano vivaci, caratterizzate da una potente energia in grado di coinvolgere gli spettatori, e spesso contenenti passi a due e prese, delicate o aspre a seconda del contesto.
L’atmosfera della vita di artista di strada resa perfettamente vivente/verosimile grazie alle scenografie di Otto Bubeníček paragonabili ad istantanee in grado di immortalare l’impressione, rese ancora più vivide grazie ai diversi personaggi, clown e altri artisti circensi di ispirazione cirque nouveau.
Anche le luci appaiono in scena come partecipanti attivi, la loro fondamentale presenza ha innegabilmente contribuito all’effetto plastico-corporeo dei ballerini.
Attraverso movimenti fluidi e coreografie incisive, i ballerini hanno saputo trasmettere le complessità della vita e delle relazioni umane, evocando una gamma di emozioni che hanno risuonato profondamente nell’animo degli spettatori.
Dionisio Anita e Cecilia Degli Esposti