Marco Giallini torna per l’ attesa sesta stagione di ” Rocco Schiavone”

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Ai nastri di partenza il ritorno della fiction  “Rocco Schiavone” coprodotta da Rai Fiction Cross Productions e Beta Film

Rocco Schiavone è un personaggio letterario, protagonista dei romanzi polizieschi scritti da Antonio Manzini. 

Schiavone è un vicequestore in forza alla Polizia di Stato, romano fin nel midollo, che si ritrova a dover svolgere le sue funzioni nella città di Aosta.

Rocco Schiavone è sarcastico, nel senso più romanesco del termine, maleducato, cinico quanto basta; odia il suo lavoro, soprattutto odia Aosta. Però ha talento. 

Trasferito nel capoluogo valdostano per motivi disciplinari, è un uomo con un senso etico tutto personale, che raramente coincide con quello che un poliziotto dovrebbe avere. È sboccato, brusco e le sue azioni spesso esondano i margini della legalità. Un uomo con un passato oscuro, con molti scheletri nell’armadio.

 

Nato a Trastevere negli anni ’70, in un piccolo appartamento in via delle Mantellate, quando il pittoresco quartiere romano non era ancora meta dei turisti e degli investitori americani, figlio di operai, Schiavone è cresciuto per strada giocando a guardie e ladri con i suoi amici del cuore, Sebastiano, Furio e Brizio. Col tempo i suoi amici sono rimasti ladri, lui invece è diventato guardia. Ma questo non ha intaccato il loro affetto e soprattutto il rispetto reciproco. Insomma, Rocco Schiavone è sì un poliziotto, ma tutto di lui farebbe dire il contrario.

C’è solo una persona al mondo che riesce a penetrare la scorza dura che Rocco si è costruito intorno: Marina, sua moglie. O meglio, la donna che era sua moglie. Che lo è stata fino al 7 luglio del 2007, giorno terribile nella vita di Rocco, nel quale la sua esistenza ha cambiato rotta, si è incrinata e, come un vaso di valore, non ha più potuto riprendere lo splendore di un tempo. Ma Marina continua a vivere nella mente di Rocco, che la vede viva e più bella che mai accanto a sé tutte le sere quando torna a casa. E la presenza della donna è l’unica cosa che rende sopportabile a Rocco la vita ad Aosta; l’unica cosa che riesce, in qualche modo, a colmare la nostalgia per Roma, per gli amici di sempre, per la sua vecchia vita.

LA SINOSSI DELLA SESTA STAGIONE 

Per Rocco Schiavone non è facile tornare a svolgere i propri compiti di vicequestore di Aosta, soprattutto da quando deve convivere con la consapevolezza del tradimento dell’amico Sebastiano, responsabile della morte della moglie Marina. Rocco è intrappolato in una solitudine profonda e spesso sente di doversi caricare il peso del mondo sulle spalle. Così, per sfuggire al proprio passato, si butta nel lavoro occupandosi della morte di un giovane precipitato da un burrone in alta montagna. 

La dinamica del presunto incidente non convince Rocco che indaga su tre giovani altolocati in vacanza con la vittima che nascondono la verità sull’accaduto. Ma Rocco, abituato a districarsi tra le bugie, scova il colpevole rapidamente, giusto in tempo per correre verso per la capitale dove lo attendono per testimoniare al processo contro Mastrodomenico, il dirigente degli Interni implicato nell’affaire Baiocchi.

Rocco si trova così di nuovo faccia a faccia con i propri fantasmi: con il ricordo della morte di Marina, con il tradimento dell’amico Sebastiano e con il doppio gioco dell’ispettrice Rispoli, di cui si fidava e che rivede in tribunale dopo molto tempo.

Con il cuore pesante, Rocco cammina per le strade della sua città che ora gli sembra estranea e anche il ritrovo con gli amici di sempre, Brizio e Furio, non ha più lo stesso sapore. Furio, infatti, sconvolto dalla verità su Sebastiano, desidera vendetta ma Rocco lo esorta a lasciar perdere.

Di ritorno ad Aosta, Schiavone viene subito chiamato sul campo: nel bosco di Saint Nicolas sono state rinvenute ossa appartenenti a un bambino. La scoperta scuote tutta la squadra che si dedica anima e corpo alle indagini per dare un nome a quei resti. Perfino l’agente Italo Pierron si dà da fare, nonostante da tempo trascuri il proprio lavoro a causa del gioco d’azzardo, il losco giro di partite truccate che lo ha trasformato da vittima a carnefice. Rocco, infatti, non si fida più di lui, convinto che prima o poi Italo farà una brutta fine. 

Dopo giorni di lavoro, finalmente, si scopre l’identità del bambino: Mirko Sensini, scomparso da Ivrea sei anni prima. La notizia sconvolge la madre, Amalia, e lo zio, Roberto. Le indagini si concentrano sulla pista di una violenza subita dalla vittima e gli agenti scandagliano la fitta rete di chat pedofile online in cerca di un collegamento con Mirko. Decifrare quelle conversazioni e svelare le identità degli utenti è cruciale per trovare i responsabili. 

Tuttavia, la distanza temporale rende il caso molto complesso, così Rocco e Antonio decidono di recarsi a Ivrea per ricostruire gli ultimi spostamenti di Mirko, confrontandosi anche con lo zio.

Grazie alla collaborazione di tutta la squadra e ad alcune brillanti intuizioni di Schiavone, i colpevoli di questo crudele omicidio acquistano un volto, ma perfino l’epilogo della vicenda si rivela sconvolgente.

Rocco avrebbe bisogno di staccare e riprendere fiato dopo la risoluzione di un caso del genere, ma viene raggiunto da una telefonata improvvisa di Brizio che gli comunica che Furio è partito per il Sudamerica alla ricerca di Sebastiano. Temendo il peggio, Rocco e Brizio non hanno altra scelta che partire anche loro nella speranza di trovare Furio prima che sia troppo tardi.  In un paese straniero, con pochi contatti e indizi, non è facile mettersi sulle tracce dell’amico misteriosamente scomparso, così Rocco deve appellarsi alle proprie capacità investigative per venirne a capo. 

Quando finalmente i tre amici si riuniscono, decidono di finire il viaggio insieme. 

Di nuovo in viaggio, Rocco è consumato da pensieri e dubbi. Un’amara malinconia lo pervade e si domanda se riuscirà, questa volta, a chiudere per sempre con il proprio passato.

LE ANTICIPAZIONI

IL PRIMO EPISODIO  “La ruzzica de li porci” 

Il vicequestore Rocco Schiavone torna alla sua vita nella gelida Aosta. Ma il suo animo è appesantito dalla scoperta del tradimento di Sebastiano, responsabile della morte di Marina e membro della banda di Mastrodomenico, il dirigente degli Interni ora sotto processo a Roma. 

Alla vigilia della propria testimonianza in tribunale, Rocco non si sottrae al lavoro.  Le “rotture di coglioni di decimo livello”, infatti, non mancano e Rocco indaga sulla morte di un giovane in alta montagna. Tallonato dall’imminente partenza per Roma, Rocco deve districarsi tra le bugie miste alle buone maniere di tre giovani altolocati in vacanza con la vittima. Ma le apparenze non lo ingannano e Rocco scava oltre la superficie delle cose per risolvere l’omicidio. 

Una volta a Roma, Schiavone affronta il proprio passato in aula: Mastrodomenico, Sebastiano, Marina e perfino l’ispettrice Caterina Rispoli. Intanto, ai piedi del Monte dei Cocci, viene rinvenuto un corpo senza vita e sul caso indaga la vecchia squadra romana di Schiavone. Ancora scottati dalla verità su Sebastiano, Brizio e Furio si arrovellano. Quest’ultimo vorrebbe vendicarsi ma Rocco lo dissuade. In occasione del Carnevale, tra vecchi affetti e i fantasmi di sempre, Rocco saluta quella vita che non gli appartiene più e si arrende alle ferite che porterà per sempre con sé.

IL SECONDO EPISODIO  “OSSA LOQUUNTUR” 

È un giorno come tanti quando Rocco Schiavone riceve la notizia del ritrovamento di alcune ossa in un bosco a pochi chilometri da Aosta. Immediatamente il vicequestore mobilita i suoi agenti, affiancati da Alberto Fumagalli, Michela Gambino ed altri esperti. Già dai primi rilievi emerge che le ossa appartengono a un bambino. La notizia sconvolge profondamente tutti, e Schiavone sospetta una violenza, concentrando le indagini sui casi di pedofilia nella zona. 

Perfino l’agente Italo Pierron si dà da fare, nonostante da tempo trascuri il proprio lavoro a causa del gioco d’azzardo, il losco giro di partite truccate che lo ha trasformato da vittima a carnefice. Rocco, infatti, non si fida più di lui, convinto che prima o poi Italo farà una brutta fine. 

Finalmente i resti trovano un’identità: si tratta di Mirko Sensini, scomparso sei anni prima ad Ivrea. La notizia devasta la madre, Amalia, e lo zio, Roberto. 

Nel frattempo, le indagini si concentrano sulla raccapricciante rete di chat pedofile scoperte nel dark web. Decifrare quelle conversazioni e svelare le identità degli utenti è imperativo per trovare i colpevoli. 

Nel mentre, Rocco e Scipioni indagano ad Ivrea cercando di ricostruire gli ultimi movimenti di Mirko.

La distanza temporale, però, non aiuta e la pista più promettente si rivela un buco nell’acqua. Nonostante questo fallimento, Schiavone non si arrende. Sa che, per risolvere un caso così complesso, non può che perseverare. 

Purtroppo, chi non può che arrendersi al proprio destino è l’agente Italo Pierron. 

IL TERZO EPISODIO  “Le ossa parlano” 

Italo è ora costretto ad affrontare le gravi conseguenze delle proprie azioni. Nonostante gli sforzi di Schiavone per aiutarlo, il giovane agente sembra finalmente pronto ad assumersi le proprie responsabilità. È un duro colpo per tutta la squadra, ma Rocco incita i suoi a mantenere un basso profilo e a concentrarsi sull’indagine per risolvere l’omicidio di Mirko Sensini.

Dopo alcune false piste, vengono individuati tre profili sospetti nelle chat dei pedofili della zona ma l’identità degli utenti rimane un mistero.

Nel frattempo, la relazione tra Rocco e la giornalista Sandra Buccellato fatica a decollare, anche a causa del ritorno inaspettato di una vecchia fiamma del vicequestore. 

Schiavone, come sempre, si rifugia nel lavoro per sfuggire ai tormenti che lo assillano, ma una telefonata di Brizio gli annuncia una nuova preoccupazione: Furio è partito per il Sud America alla ricerca di Sebastiano.

Grazie allo sforzo collettivo degli agenti e ad alcune felici intuizioni, i colpevoli dell’omicidio di Mirko acquistano un volto. Ma nessuno, nemmeno Schiavone, avrebbe potuto prevedere quanto la risoluzione di questo caso sarebbe stata dolorosa e sconvolgente. 

IL QUARTO EPISODIO  “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sudamerica?”

Rocco Schiavone non ha nemmeno il tempo di prendere fiato dopo il terribile caso appena risolto, quando Brizio lo informa che Furio, partito per l’Argentina in cerca di Sebastiano, ha smesso di dare sue notizie. Cosa gli sarà successo? Temendo il peggio, Brizio e Rocco sono costretti a volare in Sudamerica alla ricerca dell’amico misteriosamente scomparso. 

In un paese straniero, senza contatti né indizi, non è facile mettersi sulle tracce di Furio. Ma grazie alle capacità investigative di Rocco e a qualche asso nella manica, finalmente Furio viene rintracciato a Buono Aires.

I tre amici, riuniti, decidono di proseguire insieme decifrando gli ultimi indizi che conducono a Sebastiano. Nessuno di loro, però, sa cosa aspettarsi da quell’ultima tappa e come potranno reagire a un nuovo incontro con Sebastiano. Rocco, con il cuore sempre più pesante, porta con sé questo tragico dilemma fino alla fine del viaggio.

 

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