Corriere dello Spettacolo

Marcello Vigoni | EGOSISTEMI | La sintesi degli opposti

 

L’acqua che scorre verso il mare, verso l’infinito, una porta chiusa, cosa ci sarà dietro? una finestra sbarrata oltre le montagne, una scalinata che porta alle vette, una gabbia di ombre, un paesaggio scomposto in innumerevoli cassetti, il cielo che diventa una scacchiera, relitti della nostra quotidianità, è tutto un susseguirsi e fondersi di immagini che ricordano Magritte e la sua realtà non-realtà, eppure, più profonda di quello che l’occhio vede.

Le fotografie analogiche (che bello scrivere questa parola, restituisce un senso di antico, anzi di moderno) di Marcello Vigoni, nato a Milano nel 1979 e dove vive a lavora, esposte alla galleria MA-EC di Milano fino al diciannove marzo 2025 con il titolo “EGOSISTEMI” lasciano un senso di malinconia, quella malinconia necessaria al pensiero, che ci aiuti a riscoprire una nuova armonia, che ci conduca a un’intima riflessione su se stessi e sul mondo di cui siamo parte.

Prima del percorso espositivo, Vigoni ci presenta un video da lui girato in bianco e nero, come del resto tutte le fotografie, che si compone e si scompone nelle tre fasi della vita dell’uomo: giovinezza, maturità, vecchiaia, rappresentate e legate dall’elemento acqua che scorre dalla montagna con la sua forza primordiale, poi si distende calma e senza furore e infine, sfocia nel mare, la cui risacca la riporta avanti indietro, come se l’ultima fase del nostro cammino non riuscisse a staccarsi dalla terra. Perché “polvere eri e polvere ritornerai”.

Sono fotografie che toccano temi profondi e ci mettono davanti alla natura, un campo di grano, una vetta, degli alberi, elementi con cui tutti abbiamo a che fare, ma che con l’andare del tempo, i comportamenti appresi, la cultura, le sovrastrutture, il rumore esterno, ne blocchiamo il significato vero, respingendo poesia e magia. Eppure se noi siamo quegli alberi, quei monti, quei ruscelli, non dovremmo avere un atteggiamento di rispetto, di amore, di simpatia, di preservazione?

Marcello Vigoni, nonostante il significato estremamente filosofico che riscontriamo in ogni fotografia, riesce a essere semplice, non artefatto, le sue fotografie sono emozionali, e ci fanno riflettere su quello che siamo diventati, e di come abbiamo ridotto, con la nostra razionalità, con la tecnologia che ci attanaglia, con il credere solo in ciò che possiamo toccare, la natura che ci circonda e di conseguenza, la nostra stessa natura umana.  A come abbiamo bloccato il fluire delle emozioni, dei nostri comportamenti innati, del semplice stupore, della grazia che ha in sé l’esistenza, erigendo muri di sovrastrutture culturali che soffocano il cielo, il paesaggio, l’immensità in cui viviamo, e che non riusciamo più a vedere.

Marcello Vigoni ci fa partecipi di una sua riflessione che da intima si traduce in immagini fotografiche che restano senz’altro impresse, nei nostri occhi e nella nostra memoria, ci toccano come una carezza, al suono dell’acqua che scorre, ipnotica e rilassante, delle nuvole che passano, di un cipresso che svetta.

E l’immagine di quella piccola fontanella che contiene il mare è forse il simbolo più importante di questo percorso immaginario alla ricerca di noi stessi.

Daria D. Morelli Calasso

 

Marcello Vigoni
marcellovigoni.it
Progetto e mostra a cura di: Elisabetta Bacchin
Organizzato da: Techne Art Service techneartservice.com
Sede:
MA-EC Gallery
Via Santa Maria Valle 2, Milano ma-ec.it
Facebook: MA-EC
Instagram: maecgallery
Date:
Dal 19 febbraio al 19 marzo 2025
Orari di apertura:Dal martedì al venerdì 10-13/15-19, Sabato 15-19
Chiuso domenica e lunedì
Info e contatti: info.milanart@gmail.com

 

 

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