Il paradossale teatro dell’assurdo di Ionesco al Vittoria

Data:

Uno dei drammaturghi più importanti del primo Novecento fu Eugene Ionesco nato a Statina nel 1909 e che negli anni venti si trasferì a Pargi dove poi si sarebbe stabilito nel ’40 prima dell’invasione della capitale transalpina da parte dei nazisti e divenne poi impiegato dell’ ambasciata tedesca presso la repubblica collaborazionista di Vichy del Maresciallo Petain. Egli condivideva con il nostro Pirandello la concedzione negativa dell’essere umano, che aveva perso i valori positivi della fase dei primi 15 anni del XX secolo e con la Grande Guerra era ricaduto nella mediocrità del Decadentismo con”I Fiori del Male” di Baudelaire, Rimbaud, Mallarmè e Verlaine, con la sconfitta del Positivismo in cui Rousseau in contrapposizione a Voltaire non credeva.Il singolo soggetto non aveva più qualità, non aveva risorse etico -sociali, economico-politiche come nella democrazia liberale di Locke e Hume, risorgimentali in Italia, oppure della “Repubblica “ di Platone: L’individuo non vede al di là del proprio naso, resta chiuso nel suo mondo, negli impulsi e stretti orizzonti, è perciò ridicolo e grottesco, secondo il pensiero di Musil e l’ideogia narrativa di Rosso di San Secondo in “Marionette che passione”.Emblema significativo di questo campionario negativo di persone delle popolazioni nazionali sono i tipi umani impersonali sovraspaziali ed a temporali che lo scrittore franco, avendo ricevuto la cittadinanza francese per merito, rispecchiò nei suoi personaggi senza dare loro una specifica identità. o riscontriamo nelle sue principali commedie sarcastiche, surreali e di perfida denuncia per l’infimo grado a cui l’uomo è sceso, per rilevare questo basti legere alcune opere quali :”La cantatrice calva”, “Il Rinoceronte” e Delirio a due”.Di quest’ultima composizione abbiamo apprezzato tutta la parodia censoria e fustigatrice dell’essere tipologico nella messa in scena della coppia felsinea e petroniana, che ha celebrato due anni fa le nozze d’argento, costituita da Corrado Nuzzo e Maria Di Biase che si conobbero all?Università di via Zamboni all’ombra delle Due Torri e dopo poco tempo, avendo in comune il vincolo sentimentale ed il ripudio dei fasti mondani con l’unica passione borghese della cultura,decisero di sposarsi e fino ad oggi, con la revisione fisica e romantica di ogni anno, tutto è filato liscio.Da diverso tempo, a parte le altre due commedie citate, non vedevamo Ionesco in scena e quindi è da sottolineare il meritorio valore dei due di portare l’iperolica narrazione surreale in palcoscenico per 90 minuti in atto unico al Vittoria. La piece può considerarsi una “sit- com “
claustrofobica e dialetticamente serrata, aspra e con un ritmo velenoso in crescendo con toni esasperati tra due amanti, nella camera d’un albergo in cui lei rimprovera a lui di non amarla con quella passione e corrispondenza che dovrebbe,di non capire il motivo per cui ‘ha sottratta al marito da diciassette anni.Non hanno nessun concetto in comune e nemmeno la conoscenza biologica della zoologia : per lei la tartaruga, la chioccioa e la lumaca sono uguali, unicamente sinonimi,mentre per lui ciò non è vero e sono differenti sia anatomicamente poiché la tartaruga è più grande e non viscida è maggiore e non ha la bava delle altre due più piccole.Loro badano a litigare a perdifiato ed in modo fonetico altisonante, mentre fuori infuria il secondo conflitto mondiale con la conseguenza che crollano i muri della stanza, cadono i lampadari e le bajour, si rompono i vetri per il fatto che entrano pietre, sassi e proiettili dalle finestre.La perfetta recitazione della finzione esemplicativa teatrale dell’epoca negativa esaminata è stata interrotta dalla solita schermaglia di contestatari con striscioni rossi per i diritti civili, che indossavano una maglia
gialla e sono stati sonoramente fischiati dal pubblico per la maleducata e coatta interruzione, come coloro che si sdraiano sui raccordi e le autostrade per le battaglie climatiche o sporcano barbaramente i monumenti. Al termine dello spettacolo, per cui il Vittoria è da giorni ovviamente “sold out”,il bravo Corrado Nuzzo li ha spontaneamente consigliati, senza malevolo risentimento,di contestare la prossima volta prima dell’inizio del lavoro od alla fine per non rovinare l’esecuzione concentrata degli attori e l’attenzione degli spettatori, che perderebbero il filo della trama rappresentata.In “ delirio a due” dunque sono considerate due tematiche in antitesi tra loro : morte dei soldati e carneficine nelle strade,con la tragica guerra civile trai nostri cugini come da noi dopo l’armistizio di Cassibile del 8 settembre 1943, lacerazione psicologica tra un’apparente coppia nel confonto e resa dei conti in una camera matrimoniale,con fotografia esemplare di condizioni mostruose e sarcasmo metateatrale adi un autore fortemente disilluso, che fu anche docente universitario di filosofia. Il plot su siffatti personaggi mediocri incuranti delle problematiche sociali in cui vivono nei diversi frangenti con goistico disinteresse fu scritto nel 1962e non ebbe all’inizio una felice accoglienza per la condanna dell’umanità che conteneva e di cui si dovevano restaurare i costumi civili e le idee , i valori, portanti. Insomma il genere umano era diventato una bestia, espressa simbolicamente da “Il Rinoceronte” dell’altra commedia metaforica. Si tratta di una piece comica e beffarda , un istrionismo vulcanico ed annichilente per indurre gli esseri umani a riflettere dantescamente sulla necessità di rinsavire coraggiosamente e risalire la scala dei parametri morali e razionali.La goliardicaregia tesa alla riflessione introspettiva soggettiva e di coppia è del ligure Giorgio Gallione, che si disimpegna egregiamente affidandosi alle straordiarie capaxità degli attori, duo nella vita e sulla scena felice. Lo spettacolo sarà replicato con ottima riuscita al Vittoria fino a domenica prossima 2 marzo, ultima di Carnevale.

Giancarlo Lungarini

Seguici

11,409FansMi Piace

Condividi post:

spot_imgspot_img

I più letti

Potrebbero piacerti
Correlati

DA UNA STORIA VERA A UN CAPOLAVORO CINEMATOGRAFICO DEL MAESTRO

Un omicidio che ha causato la morte di Antonietta...

FULL OUT DANCE TOUR PROAM EXHIBITION GALA LA NOTTE DELLE STELLE

Tutti uniti per far ripartire l’Italia che balla! Sabato 19...

Svetlana Zakarova, sublime bayadère

Il 28 gennaio 2022 al Teatro alla Scala di...